Dove conduce l’attuale strada
C’È MODO di sapere da che parte va questo mondo? Sì, c’è. La risposta viene in parte da ciò che si vede in ogni campo di attività umana.
Ma, prima, da che parte asserisce il mondo di andare? Leggete i giornali, ascoltate la radio e la televisione, ed è chiaro che i capi del mondo asseriscono di andare verso una condizione più pacifica e prospera. Tuttavia è realmente così?
Supponete di trovarvi in un convoglio di veicoli i cui capi dicano di condurvi a un paese bello, fertile e caldo. Vi hanno detto che dapprima la strada può essere accidentata ma che migliorerà presto; che, sebbene collinosa all’inizio, diventerà presto pianeggiante; e che, anche se per un po’ di tempo le provviste saranno alquanto scarse, più avanti andrete più abbonderanno. Ma se la strada diventa sempre più accidentata invece che piana, se i colli diventano non pianure ma montagne, se è sempre più difficile procurarsi provviste, e se, invece di trovare maggiore bellezza, fertilità e caldo, il panorama si fa sempre più desolato, arido e freddo, quanto ci vorrà prima che cominciate a chiedervi se andate nella direzione giusta?
Se nel convoglio altri insistono di continuare ad andare avanti, criticano qualsiasi altra veduta definendola “pessimistica”, invitano ad avere più fiducia nei capi del convoglio, vi farete influenzare? Supponete che le indicazioni avvertano che più avanti c’è un grave pericolo, un ponte rotto, una frana o un cedimento della strada: rischierete ancora la vostra vita e quella di coloro che sono con voi perché la maggioranza ha deciso di proseguire?
Ci si presenta oggi una situazione simile in tutta la terra? Non guardate solo un aspetto delle condizioni in cui ci troviamo, ma l’intero modello delle cose. Vedete che cosa significano, che cosa ci dicono riguardo alla direzione in cui va questo mondo.
Qual è la tendenza riguardo alle scorte alimentari del mondo?
Per vivere nella felicità una delle cose più fondamentali di cui c’è bisogno è una buona alimentazione. Il genere umano si è occupato di produrre generi alimentari per migliaia d’anni. Nel corso di molti decenni sono stati scientificamente studiati e altamente perfezionati i metodi agricoli. Ma qual è oggi la chiara tendenza riguardo alle scorte alimentari del mondo?
Naturalmente, sapete che in alcune zone non c’è abbastanza da mangiare. Non è una cosa nuova. In tutta la storia, le persone di vari paesi hanno avuto problemi a procurarsi sufficiente cibo. Ma in questo secolo è sorta una minacciosa tendenza. Durante e dopo la prima guerra mondiale, più persone che mai sulla terra furono colpite dalla penuria di viveri. Con la seconda guerra mondiale il problema s’è aggravato.
È vero che in anni recenti la penuria di viveri ha colpito una volta o l’altra alcune nazioni qui o là. Ma oggi la situazione è diversa. Ora ne è colpito il mondo intero!
Infatti, nella storia non c’è nulla che corrisponda alla condizione critica che ora si prospetta riguardo alle scorte alimentari del mondo. A renderla più significativa è il fatto che si è verificata nonostante tutti i progressi della moderna tecnologia.
Verso la fine del 1972 U.S. News & World Report disse: “La produzione alimentare del mondo . . . è improvvisamente diminuita avvicinandosi al punto della crisi globale”. Per il secondo anno di seguito, la produzione alimentare è diminuita nei paesi poveri, proprio quelli che hanno maggior bisogno di cibo. A. H. Boerma, direttore generale dell’Organizzazione per l’Agricoltura e l’Alimentazione, disse:
“Il fallimento di un solo anno si può considerare eccezionale. Ma due fallimenti in anni consecutivi . . . non si possono prendere alla leggera come se fossero una temporanea disgrazia”.
Nel 1972 la produzione alimentare del mondo scese del 4 per cento. La situazione divenne più critica nell’inverno del 1972-73. Nella primavera del 1973 la rivista Progressive Farmer conteneva l’intestazione: “Siamo di fronte a una mondiale crisi alimentare?” Essa rispondeva Sì, e definiva la situazione “fortemente esplosiva”, aggiungendo:
“Questo è il solo modo in cui si può descrivere la situazione delle biade e del frumento nel mondo e negli U.S.A. . . .
“Per la prima volta dopo anni, si vedono e si odono le parole ‘fame’ e ‘massiccia carestia’. . . .
“Mai prima in tempi recenti tante forze si erano improvvisamente combinate. Ne è risultato quasi il panico”.
Ciò che ora accade in proporzioni globali fu predetto parecchi anni fa. Per esempio, fra gli altri, William e Paul Paddock nel loro libro Famine 1975 avevano avvertito che l’aumento della popolazione mondiale era maggiore di quello della produzione alimentare e che si doveva attendere una crisi a metà degli anni settanta. Nel maggio del 1973, un editoriale del Times di New York commentò: “Pare che la profezia dei fratelli Paddock per il 1975 possa cominciare a divenire realtà sin dal 1974”. Ma i sintomi sono già apparsi prima del 1974.
Perché ci sono penurie?
Perché ci sono penurie di viveri? Solo alcuni anni fa si nutrivano luminose speranze a motivo dei ‘semi miracolosi’ di riso e frumento. Tuttavia, contemporaneamente, la popolazione mondiale continuava a “esplodere”, specialmente nei paesi dove il cibo già scarseggiava. Per quanto certi semi siano “miracolosi”, l’acro in cui sono piantati può sfamare solo un dato numero di persone. E quando la popolazione si moltiplica più in fretta del cibo, la carestia è inevitabile.
Quindi, negli scorsi due anni, gravi siccità, inondazioni, sfavorevole clima invernale e cattiva amministrazione hanno ridotto la produzione. Tra i numerosi altri paesi, l’Unione Sovietica fu duramente colpita. Secondo un funzionario sovietico, il suo raccolto del 1972 fu “il peggiore raccolto in 100 anni”. Fu costretta ad acquistare ventotto milioni di tonnellate di cereali, la maggior parte dagli Stati Uniti.
Questo, e gli acquisti di altre nazioni, insieme alla crescente domanda e al cattivo tempo negli Stati Uniti, fecero esaurire le scorte di cereali del governo degli U.S.A. E rende l’attuale condizione diversa da qualsiasi altra in tempi recenti. Come osservò Newsweek: “Quest’ultima crisi alimentare si verifica in un momento in cui le eccedenze agricole un tempo massicce in altre parti del mondo — notevolmente negli U.S.A. — cominciano ad assottigliarsi”. Un funzionario che si occupa dello scambio di derrate a Chicago disse: “Non c’è più grano da dar via”.
Zone critiche
In Africa, venne a crearsi una situazione critica. Una enorme striscia di terra, che si stende per circa 3.600 chilometri attraverso il continente, fu colpita nel 1973 da una grave carestia:
“Più di sei milioni di persone rischiano di morire di fame nella regione occidentale e meridionale del Sahara colpita dalla siccità”. — “Post” di New York.
“Quasi il 40 per cento del bestiame del Niger, Mali, Ciad, Alto Volta e Senegal — e l’80 per cento in Mauritania — è perito. ‘In alcuni luoghi ci sono animali morti sul ciglio della strada ogni 200 metri’, dice un diplomatico”. — “Newsweek”.
Un esperto del Mercato Comune Europeo disse che questa intera regione dell’Africa andava incontro a “un disastro di un’entità che non possiamo ancora valutare”. A un certo punto la crisi alimentare era così grave che un funzionario delle Nazioni Unite disse: “Se non si risolve il problema in due mesi, possono morire quasi 6 milioni di persone”.
La siccità fu un fattore principale, ma lo fu anche la cattiva amministrazione. I capi di bestiame aumentarono troppo in fretta, così che i pascoli erano troppo sfruttati. Spogliato della vegetazione, il suolo cominciò a trasformarsi in deserto.
Negli scorsi due anni anche la produzione alimentare dell’India è diminuita a causa della siccità e di altri fattori. Tuttavia la sua popolazione è aumentata di circa venticinque milioni di persone in quegli stessi due anni! Newsweek riferì che nelle zone colpite “circa 200 milioni di Indiani sono minacciati da una disastrosa carestia”.
In molti altri paesi la popolazione sta esplodendo e aumenta molto di più della produzione alimentare. A causa di questa crisi mondiale, il Times di New York dichiarò:
“Due terzi degli 800 milioni di bambini dei tre continenti [Africa, Asia e America Latina] sono malnutriti, secondo gli esperti alle Nazioni Unite e altrove. Sei anni fa, le Nazioni Unite avvertirono di una ‘sovrastante crisi delle proteine’. Oggi, dicono gli esperti, la crisi è arrivata”.
La tendenza è chiara
La tendenza è chiara, la produzione alimentare del mondo non riesce a tener dietro all’aumento della popolazione. È vero che questa tendenza può subire temporanee inversioni. Le nazioni possono apparentemente risolvere per un po’ il problema.
Ma non possiamo proprio trascurare il fatto che dalla prima guerra mondiale il mondo in generale è stato sempre più incapace di sfamarsi. Sotto gli attuali sistemi, quindi, i temporanei periodi di sollievo saranno certamente seguìti da altre crisi, di maggiore entità.
Ma perché non sfruttare semplicemente più terreno per la produzione di derrate alimentari? E che dire dell’accrescere il consumo di pesce? The Wall Street Journal risponde:
“Le ulteriori aree che si possono facilmente coltivare diminuiscono mentre la domanda di cibo aumenta di anno in anno. Ad aggravare il problema, ogni anno sempre più terreno agricolo è abbandonato, in parte a causa dell’erosione ma anche per l’invasione di autostrade, stabilimenti ed edifici d’abitazione. . . .
“La quantità pescata di alcune specie [di pesci] di qualità da tavola diminuisce a causa dell’esaurimento delle risorse ittiche. Molti biologi marini credono ora che la quantità totale di pesce di qualità da tavola pescato sia molto vicina al massimo limite sostenibile”.
Pertanto, malgrado tutta la sua avanzata tecnologia, l’uomo non trova la soluzione del problema alimentare del mondo. Esso si aggrava proprio quando la popolazione del mondo aumenta al ritmo più veloce di tutta la storia. Ora, ogni anno c’è su questa terra un aumento netto di circa settantacinque milioni di persone!
Forse vivete in un paese in cui al presente c’è da mangiare. Tuttavia quel cibo sta probabilmente diventando più costoso mentre aumenta in tutto il mondo la domanda.
Che cosa significa tutto ciò per voi? Se gli attuali sistemi edificati da questo mondo non riescono a fronteggiare il più fondamentale problema dell’uomo — le sue scorte alimentari — non mostra questo che c’è bisogno di un vasto cambiamento sulla terra?
Tuttavia questa è solo una delle numerose “pietre miliari” che indica la direzione di questo mondo.
Dov’è diretto il mondo sotto l’aspetto economico?
C’è un vecchio proverbio che dice che ‘il denaro fa girare il mondo’. I presenti sistemi mondiali sono in realtà modellati sulla base di tale principio. Qual è oggi il risultato per noi?
Le moderne economie nazionali sono così intrecciate che l’improvvisa diminuzione di valore della moneta di una sola nazione potente può virtualmente paralizzare il commercio mondiale. La svalutazione della moneta o la forte inflazione può ridurre molti in povertà. Il libro Money and Economic Activity, di Houghton Mifflin, dice: “Alla fine del 1923 ci volevano 1.200.400.000.000 di marchi cartacei in Germania per comprare ciò che appena due anni prima si poteva comprare con soli 35 marchi”. Solo tre anni (1946-1948) di guerra civile in Cina ridussero tanto il valore della valuta cinese che gli operai portavano a casa il salario in enormi fasci di denaro, e spesso usavano biglietti di piccolo taglio per accendere il fuoco in cucina.
È meno pericoloso per noi riporre fiducia nella moneta delle nazioni odierne?
Quanto vale il vostro denaro?
In quale direzione va il valore del vostro denaro? I generi alimentari costano sempre di più, naturalmente, ma che dire di altri articoli, come vestiario, casa, combustibile, elettricità, trasporti e ricreazione?
Voi conoscete la risposta. In qualsiasi luogo abitiate, il costo della vita continua ad andare nella stessa direzione: su, su, su. C’è la prospettiva che questi prezzi in aumento si fermino?
In Canada solo i prezzi dei generi alimentari aumentarono dell’11 per cento in un anno. Germania e Svizzera, considerate oasi di stabilità economica, ebbero entrambe un tasso inflazionistico dell’8 per cento. Nella maggioranza degli altri paesi, la situazione è molto peggiore.
Il diminuito potere d’acquisto della più ricca nazione della terra, gli Stati Uniti, è sorprendente. Ora ci vogliono 5 dollari per comprare quello che nel 1900 si comprava con 1 dollaro!
Un banchiere di Zurigo disse: “La psicologia dell’inflazione è ora estesa e ha profonde radici in tutta l’Europa. Ci vuole un’azione drastica per frenare l’inflazione, anche se dobbiamo rischiare la recessione e una maggiore disoccupazione”.
Per tale ragione, sebbene al presente ci sia quello che alcuni chiamano “boom” o “prosperità” mondiale, il banchiere svizzero disse: “Questo è un boom tenebroso”. E U.S. News & World Report notò: “C’è il persistente timore che il boom sia seguìto nel non troppo lontano futuro da un crollo economico”.
Perché c’è tale inflazione?
Perché tale persistente inflazione? La principale ragione è che sia le persone che le nazioni non vivono secondo le loro possibilità. Vogliono freneticamente ‘ottenere ora e pagare dopo’. Come risultato si è cominciato a prendere denaro a prestito in misura senza uguale nella storia.
Pertanto in larghissima misura, l’odierna “prosperità” è irreale perché è stata finanziata con denaro prestato. È come se una persona guadagna L. 60.000 la settimana e poi prende a prestito altre L. 60.000 ogni settimana. Certo, per un po’ vivrà meglio. Ma qualche giorno dovrà fare i conti, dovrà cominciare a vivere secondo le sue possibilità e pagare il debito, o fallire.
Ma oggigiorno, la maggioranza dei governi non pensa minimamente di vivere secondo le proprie possibilità. Gli uomini politici vogliono essere popolari e così di solito non prendono le misure necessarie per frenare l’inflazione. Ritengono sia politicamente conveniente continuare a prendere a prestito e spendere per favorire la “prosperità”. Pare che pensino: ‘Se ne preoccuperà il prossimo che assumerà la carica’.
Ma i governi non sono diversi dai singoli che non possono pagare i debiti: anch’essi possono fallire. Come avvertì l’Economic Education Bulletin, pubblicato negli Stati Uniti:
“Una prosperità artificialmente incrementata dall’inflazione non è una prosperità sana. Ci sono stati parecchi simili periodi di prosperità nella storia della Nazione, e sono stati tutti seguìti da gravi depressioni. I creatori di una ‘moneta manovrata irredimibile’ [moneta cartacea non sostenuta da beni come oro] non sono mai stati capaci di creare una prosperità sana e duratura”.
Fallimento
Ciò che rende molto peggiore la situazione è la condizione finanziaria degli Stati Uniti, su cui si fonda il sistema economico del mondo occidentale. Da molti anni, spendono oltremare molto più di quanto non guadagnino. Perché? L’Economic Education Bulletin ne indica le ragioni:
“Primo, per molti anni il Governo degli U.S.A. ha sborsato [speso] all’estero più valuta U.S.A. e fatto più crediti di quanto non ricevesse dall’estero. Con il suo vasto ed eccessivamente generoso programma di aiuti all’estero e con le grandi spese militari in altri paesi, ha permesso a governi stranieri, banche centrali e singoli individui di avanzare queste richieste nei suoi riguardi. . . .
“Secondo, gli Stati Uniti hanno permesso una forte e prolungata inflazione . . . per oltre tre decenni. . . . Ne è anche risultato un così netto aumento dei prezzi [dei prodotti U.S.A.] che molti fabbricanti degli U.S.A. non possono più competere sui mercati mondiali”.
L’accordo concluso dalle nazioni occidentali dopo la seconda guerra mondiale fu che i debiti internazionali venissero pagati in oro. Ma nel 1971, a causa delle spese degli Stati Uniti oltremare, nelle mani degli stranieri c’erano sei volte più dollari dell’oro che gli Stati Uniti avevano per pagare! È come se una persona deve a un’altra L. 6.000.000 ma ha beni per sole L. 1.000.000 per saldare il debito, mentre il debito aumenta di continuo.
Giunse poi l’agosto del 1971. A quell’epoca gli Stati Uniti chiusero bruscamente la loro ‘finestra dell’oro’. Rifiutarono di mantenere la loro promessa di pagare in oro i dollari di carta che erano in mano agli stranieri. Ma che significa se qualcuno dice che non pagherà più i suoi debiti come aveva promesso? La succitata pubblicazione mostra ciò che significò:
“La chiusura della finestra dell’oro costituì l’ammissione che il Governo degli U.S.A. . . . era internazionalmente fallito”.
Gli Stati Uniti sono divenuti il massimo debitore fallito nella storia del mondo! E dal 1971 la situazione è peggiorata. Ora, nel 1974, il debito degli Stati Uniti oltremare è otto o nove volte maggiore del valore dell’oro che hanno.
Problema aggravato
C’è qualche probabilità che questa tendenza s’inverta? L’editorialista Joseph Alsop dichiarò:
“Quello che ci minaccia — che in effetti è già cominciato — è una permanente crisi della valuta, che può anche significare una permanente crisi inflazionistica.
“In tre anni, dalle attuali stime, i nostri dollari non potranno essere nulla di simile a ciò che sembrano oggi, benché ora il dollaro valga già poco”.
La maggioranza degli osservatori è d’accordo. Ma che cosa li rende così certi? Il fatto che in molte parti del mondo c’è una ‘crisi d’energia’. Questo può dirsi specialmente degli Stati Uniti. Essi usano petrolio molto più in fretta di quanto non possano ora trovarlo e produrlo. E la domanda aumenta vertiginosamente ogni anno mentre le riserve calano. Come risultato, la nazione deve importare sempre più petrolio da oltremare. Vuol dire spendere altri dollari in altri paesi.
Lo scrittore Alsop definì “minacciose” le prospettive economiche per l’immediato futuro. Possiamo capirne il perché esaminando alcune cifre. Nel 1970 gli Stati Uniti pagarono circa 1.200 miliardi di lire ad altri paesi per il petrolio importato. Nel 1973 dovevano importare petrolio per circa 4.100 miliardi di lire. Si calcola che nel 1975 le importazioni di petrolio si aggireranno sugli 8.700 miliardi di lire. Si dice che nel 1980 quella cifra salirà a circa 17.500 miliardi di dollari, e molto di più in seguito. Tutto questo avviene in un momento in cui la bilancia dei pagamenti è già da molto tempo in deficit! Alsop aggiunse:
“Le cifre significano pure una crisi d’energia, naturalmente. . . . Tuttavia il disagio per molti e la forte perdita per alcuni sono semplici inezie in paragone con la tragedia nazionale di un dollaro che ha sempre meno valore”.
Quindi, in base alle prove, che ne pensate? È probabile che l’attuale sistema economico del mondo risolva i suoi problemi? Credete sia prudente aspettarselo e sperarci?
Per le persone ragionevoli è evidente che il sistema economico ha gravi difetti, che sta cedendo. In realtà, nel suo attuale corso, va verso il crollo. Benché appaiano temporanei miglioramenti o sollievo, è evidente che devono essere in serbo per il prossimo futuro enormi cambiamenti.
In realtà, il sistema economico del mondo si basa su un falso fondamento. Le nazioni operano facendo enormi debiti, mediante “deficit spending”, spendendo denaro ottenuto a prestito. I cittadini fanno la stessa cosa, comprando sempre più a credito. Edificando sulla sempre crescente estensione del credito si produce un effetto simile a quello della famosa “casa di carte”. La struttura non ha nessuna vera resistenza e qualsiasi ulteriore pressione può fare improvvisamente crollare tutto.
Che ne è della vostra sicurezza personale?
Tutti desiderano provare un senso di sicurezza. Nessuno vuole essere vittima di un’aggressione o farsi svaligiare la casa. Le donne non vogliono essere oggetto di violenza. Il desiderio d’avere vicini onesti e bravi è universale. E tutti vogliono veder migliorare le condizioni della vita.
Ma le città, i paesi e le zone rurali stanno diventando luoghi più sicuri in cui vivere? Migliorano le condizioni della vita?
Se siete adulti, ripensate a come si viveva dieci, venti o più anni fa. Considerate la vita e i beni più sicuri oggi che allora? In questi giorni vi fidate maggiormente delle persone? Rispondendo a un colpo bussato alla porta di notte, vi sentite ora più sicuri?
La vasta maggioranza delle persone dice che avviene il contrario. Ritengono che ora la loro incolumità sia di gran lunga più in pericolo di quanto ricordino.
Maggiori pericoli
Tutte le indicazioni fornite dai tutori della legge sono concordi. In quasi ogni paese della terra c’è stato un sorprendente aumento di delitti e violenza in anni recenti. L’illegalità è aumentata tanto che è divenuta uno dei più seri problemi del nostro tempo.
Arnold Toynbee, stimato storico inglese, secondo le parole attribuitegli dal West Australian, avrebbe detto che c’è “un ovvio declino della normale onestà, un’assenza di comune scopo”. La pubblicazione dichiarava pure: “Egli pensa che le nazioni ascendono o cadono in relazione all’unità morale della famiglia e allo scopo morale dello Stato, e in Occidente scorge un declino in entrambi”.
Proprio nei paesi considerati più “progrediti”, la sicurezza diminuisce più rapidamente. Un funzionario di polizia canadese di Hamilton, nell’Ontario, attribuì l’ondata di delitti in quel paese ‘al declino morale della società’, e si riferì al Canada come a “una società malata”. A Toronto sono ora sorprese a taccheggiare due volte più persone che solo alcuni anni fa. Tuttavia lo Star di Toronto disse: “Si crede che anche questo sia solo una frazione del numero di compratori e dipendenti dei negozi che rubano”. Un direttore che si occupa della sicurezza di quaranta negozi in quella città osservò: “Abbiamo scoperto persone d’ogni tipo: un medico, un avvocato e la moglie di un giudice”.
In Inghilterra l’aumento di crudeli aggressioni ha sgomentato esperti funzionari di polizia. Un investigatore di Scotland Yard osservò che i reati violenti aumentano vertiginosamente e che ora i delinquenti “sono del tutto insensibili e non mostrano nessun rimorso”. A Londra, riferiva il Daily News, le aggressioni a scopo di rapina aumentarono dell’enorme 129 per cento in soli quattro anni! E il Daily Telegraph dichiarò:
“Lord Hailsham, il Lord cancelliere, . . . asserì, e pochi si curerebbero di discutere il suo argomento, che se i reati passibili di pena continueranno ad aumentare all’attuale ritmo il sistema giudiziario cederà . . .
“Molti pensatori progressisti pensavano che la causa dei delitti fosse la povertà. Com’è, allora, che i delitti sono aumentati mentre siamo divenuti più prosperi?”
Negli Stati Uniti c’è stata nello scorso decennio un’ondata di delitti d’immense proporzioni. Nella maggior parte del paese, i reati gravi sono aumentati da dieci a quindici volte più rapidamente della popolazione. Ad Albuquerque, nel Nuovo Messico, una persona la cui casa era stata svaligiata quattro volte in cinque anni dichiarò: “Me ne sto seduto in casa mia come Kit Carson dentro il forte timoroso di uscire perché qualche . . . teppista può introdursi e frugare fra i miei possedimenti”.
In un’altra parte degli Stati Uniti, il proprietario di un complesso residenziale i cui appartamenti hanno un ‘alto grado di sicurezza’ disse: “Dobbiamo fissare coi bulloni perfino i mobili e i quadri”, perché tanti venivano rubati. Un venditore di sistemi automatici per la prevenzione dei furti con scasso fu derubato di costosi apparecchi che erano sul suo stesso autocarro!
Il Times di Los Angeles disse che le statistiche dei reati “somigliano a un bollettino sul campo di battaglia, ma la battaglia, senza che ci sia alcuna speranza di un cessate il fuoco, infuria nei paesi e nelle città dell’America”. Specialmente i reati violenti — omicidio, aggressione, violenza carnale — sono nettamente aumentati.
Anche nei piccoli centri, si è meno sicuri. Il gestore di un negozio in una cittadina della Virginia disse della delinquenza: “Vediamo che aumenta nelle piccole città. Non c’era mai stata una rapina qui attorno fino ad anni recenti, e ora questo avviene di continuo”.
Le statistiche ufficiali sui reati sono abbastanza agghiaccianti. Ma il Times di New York rivelò: “In alcune categorie il numero dei reati commessi potrebbe essere cinque volte superiore al numero di quelli ufficialmente denunciati dalle vittime”.
Declino delle istituzioni
Questo enorme aumento dei reati è stato accompagnato dal declino delle istituzioni stesse a cui ci si rivolgerebbe normalmente per chiedere aiuto. Governo, religione mondiale, scienza: nessuno di essi è riuscito ad arginare il fenomeno. Sembra non ci sia nulla di stabile, di fidato. Anche l’essenziale nucleo familiare è in rapido declino.
Ad esempio, negli Stati Uniti ci fu nel 1972 un primato nel numero dei divorzi: 839.000! Aumentarono due volte più in fretta dei matrimoni. Ora circa un matrimonio su tre finisce col divorzio. Avviene qualcosa di simile in altri paesi. Nell’Unione Sovietica la rivista Sputnik dice:
“Aumenta nell’Unione Sovietica la percentuale dei divorzi e questo ha un serio effetto sulla natalità nel paese nonché sugli aspetti sociali ed economici della vita. . . .
“Nel 1950 c’erano tre divorzi ogni cento matrimoni. Nel 1960 la cifra era salita al dieci per cento, e nel 1967 avevo raggiunto il 30 per cento. . . .
“Il sentimento che il nucleo familiare sia instabile si genera anche fra le coppie che non pensano al divorzio”.
Ci si può rivolgere ai capi del governo nella speranza che frenino il generale declino della società? Il fatto stesso che il problema aumenta di decennio in decennio mostra che non sono in grado di fermare il declino. E la gente dubita sempre più che i capi politici siano degni di fiducia.
Pertanto, in una recente intervista, George Bush, presidente del Comitato Nazionale Repubblicano negli Stati Uniti, ammise che “nel paese c’è la diffusa opinione che, indipendentemente dal partito, i politici sono corrotti”. Questo è solo un esempio tipico dell’opinione prevalente in tutto il mondo. Il diminuito rispetto verso i funzionari governativi può solo accelerare il ritmo dell’illegalità e del disordine fra il popolo.
Né gli esponenti della scienza e dell’industria sono stati per il genere umano una vera benedizione. Anche se la tecnologia ha fatto sorprendenti passi avanti, ha questo realmente migliorato le generali condizioni della vita? La moderna tecnologia ha causato inquinamento, strade sovraffollate e pericolose, lavoro monotono alle macchine, orribili armi di distruzione in massa che costano ogni anno una fortuna. C’è poco da meravigliarsi se un professore di fisica all’Università del Texas, alla domanda: “Può salvarci la scienza?” rispose con un reciso “No”.
Anche le spettacolari imprese spaziali hanno un effetto superficiale. Un crescente numero di persone è pervenuta alla conclusione che queste avventure non hanno nessuna relazione con i problemi della terra. Le enormi somme di denaro speso sono ora considerate da molti largamente sprecate. La pensano come la persona che scrisse al Times di New York, e, rispondendo all’affermazione che derivavano grandi vantaggi dalle imprese spaziali, disse:
“Ci dicono che l’investimento del nostro paese nello spazio ha ‘incrementato l’economia, migliorato le condizioni di vita della nostra gente, accresciuto il nostro prestigio nazionale e contribuito alla sicurezza nazionale’.
“Vorrei ci avesse detto come. L’economia è in condizioni disperate, il nostro prestigio è fittizio, le nostre condizioni di vita peggiorano e la sicurezza nazionale è tale che ‘il nostro potenziale nucleare ci permette di distruggere più volte il nemico’. . . . Noi ‘terrestri’ piangiamo, piangiamo proprio”.
‘Ritorno alla barbarie’
Se affrontate la pura verità, vedrete che, qualunque cosa abbiano cercato di fare i capi del mondo, la sicurezza e le condizioni di vita continuano a peggiorare. Ciò ha spinto lo storico Toynbee a dire che ‘oggi la civiltà batte chiaramente in ritirata’ tornando alla barbarie.
Un’indicazione di questa insicurezza è data dalla seguente notizia della rivista Time: “Un gruppo di esperti . . . definisce la depressione ‘la più comune forma di disturbo mentale’. Ogni anno i medici curano da 4.000.000 a 8.000.000 di Americani che ne soffrono”. E un altro segno di insicurezza è il tragico aumento dei disturbi cardiaci. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha detto che ha raggiunto enormi dimensioni in tutto il mondo.
È ovvio che, prima che passi molto tempo, nella società qualcosa deve “cedere”. Le cose non possono andare avanti così senza che avvenga un vasto cambiamento. Ma c’è una via d’uscita da questi giganteschi problemi? Si riuscirà in qualche modo a invertire queste tendenze che hanno radici così profonde? O può darsi che il solo modo per evitare il disastro sia un ordine completamente nuovo, che cominci da capo, proprio dalle fondamenta?
[Diagrammi/Immagini a pagina 6]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
Ciò che si comprava con L. 700
nel 1964
PANE E BURRO, L. 45
FRUTTA, L. 40
INSALATA, L. 95
BEVANDA, L. 30
PISELLI, L. 35
CARNE, L. 350
PATATE, L. 15
DESSERT, L. 90
[Diagramma]
nel 1973
CARNE, L. 600
DESSERT, L. 100
[Grafico a pagina 5]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
Aumento della popolazione mondiale +2%
0
Produzione cerealicola mondiale −4%
1971 1972
Risultato: diminuzione media del 6 per cento nella provvista di cereali per persona.
[Immagine a pagina 4]
Quante prove occorrono per sapere se si va nella direzione sbagliata?