Potete accettare una promozione?
CHI non vuole far progresso? A chi non piace ricevere un riconoscimento? Chi non apprezza d’esser promosso nel suo posto di lavoro, o nel particolare gruppo o comunità a cui appartiene? Non solo l’idea della promozione piace a causa della preminenza, dell’onore e della gloria che l’accompagnano, ma spesso è posta in relazione con il guadagno materiale, e questo rende la promozione ancor più desiderabile.
Ma siate cauti, non vi mostrate troppo ansiosi della promozione. Poiché la promozione è quasi invariabilmente accompagnata da oneri. Spesso ci sono nuove cose da imparare, insieme ad altre responsabilità e ad altro lavoro. Non di rado, la promozione prende un pedaggio della propria salute, o della propria vita familiare, o interferisce seriamente con la propria adorazione verso il proprio Fattore. Inoltre tieni presente che più si fa progresso più c’è competizione e maggiore è il rischio d’esser sostituiti da un lavoratore più ambizioso e più capace. È stato ben detto che “la testa che porta la corona sta scomoda”.
Se devi ricevere riconoscimento in forma di promozione d’una specie o l’altra, abbi cura che non ti vada alla testa, per così dire, o potresti ben procurare guai sia a te stesso che ad altri. Può ben darsi che altri siano un po’ invidiosi di te e se tu ti compiaci troppo del tuo successo ne fai mostra puoi guastare le relazioni fra te e gli altri. Ricorda che avrai ancora bisogno della collaborazione di altri per riuscire nel tuo nuovo incarico. Un atteggiamento altezzoso, superbo da parte tua renderà difficile ad altri inghiottire il loro orgoglio, mentre un comportamento umile e modesto farà ottenere la collaborazione di altri.
Sarà utile ragionare un po’ sull’argomento. Se hai un vantaggio su altri, puoi ben chiederti fino a qual punto questo sia il risultato di fattori genetici, essendo nato con un buon cervello e un corpo sano. E poi puoi essere stato fortunato avendo avuto la benedizione di genitori saggi e amorevoli, così che hai avuto l’opportunità di ricevere istruzione e d’acquistare il buon giudizio che altri possono non aver avuto. Né questo è tutto. Non può la tua promozione essere avvenuta a motivo di circostanze fortunate, ciò che alcuni chiamano “fortuna”?
In effetti la promozione dovrebbe avere sulla persona l’effetto di farla umiliare. Uno che sapeva ricevere una promozione è il poeta inglese Sir John Betjeman. Delle sue opere si dice: “La sua poesia è meglio descritta come semplice e diretta . . . I suoi temi comprendono ricordi della fanciullezza, famiglie della classe media, amore, morte, tristezza e, ovviamente, la natura”. Nell’ottobre del 1972, fu proposto come poeta ufficiale della Gran Bretagna, il massimo onore che potesse ricevere come poeta inglese. Interrogato sulla sua reazione a questo onore, dichiarò: “La mia reazione alla nomina passò per tre stadi. Prima sorpresa, poi un senso d’essere umiliato e quindi piacere”. Egli proseguì, dicendo: “È un vero onore, specialmente se penso ai miei predecessori come Tennyson e Wordsworth. Ma non intendo dire che la mia poesia si avvicini al merito di quei due”.
Si dice che questo poeta sia un uomo che si tiene in disparte, pur essendo il più popolare poeta inglese; essendo i suoi libri di poesie i più venduti. Ma, come egli stesso dice, il successo che ha avuto con le sue poesie è da attribuire in gran parte a fortunate circostanze, sebbene ammetta d’avere “orecchio per la musica, e alle persone piacciono i componimenti poetici che hanno rima e ritmo”.
Un’altra lezione che si potrebbe apprendere dalla nomina di questo poeta è quella di non essere impazienti per la promozione. Quando fu nominato aveva superato l’età in cui la maggioranza degli uomini vanno in pensione, avendo sessantasette anni. Aveva molta esperienza e poté dunque accettare questo onore con dovuta modestia. Chi è privo d’esperienza può facilmente divenir gonfio d’orgoglio se gli viene data una promozione, a danno suo e di altri. Per questa ragione potete vedere perché l’apostolo Paolo consigliò che un novizio, un uomo convertito di recente, non sia nominato sorvegliante nella congregazione cristiana. Tale nomina potrebbe ben esporlo al laccio dell’orgoglio. — 1 Tim. 3:6, 7.
Quando hai ricevuto una promozione c’è il pericolo che ti vada per così dire alla testa, fatto che Dio prese in considerazione quando diede istruzioni al suo popolo Israele riguardo alla loro richiesta di un re. Circa colui che fu eletto per governare come re in Israele, fu dato il comando: “Quando prende posto sul trono del suo regno, deve scrivere per sé in un libro una copia di questa legge . . . Ed essa deve restare presso di lui, e deve leggervi tutti i giorni della sua vita, onde . . . il suo cuore non si esalti al di sopra dei suoi fratelli”. Ora, probabilmente voi non diverrete mai re, ma lo stesso principio si applica al vostro caso. Se ricevete una promozione, non pensate mai che vi sia stata data perché siete molto migliori di quelli che lavorano o prestano servizio o adorano accanto a voi. — Deut. 17:18-20.
Nell’antico Israele ci fu un re che ben illustrò il giusto modo di ricevere una promozione. Questi fu Salomone, figlio del re Davide. Con la sua modestia e umiltà mostrò di poter ricevere la promozione. Divenuto re, Dio gli apparve in un sogno e gli disse: “Chiedi ciò che dovrei darti”. Quale offerta fu quella! Se fosse stata fatta a te, che cosa avresti chiesto? Ricchezze, fama, lunga vita? Salomone non chiese nulla di tutto ciò. Prevaleva nella sua mente il grande compito di regnare dovutamente sui suoi sudditi. Sapeva fin troppo bene d’esser privo di esperienza e sapienza. Perciò rispose: “Devi dare al tuo servitore un cuore ubbidiente per giudicare il tuo popolo, per discernere fra il bene e il male; poiché chi può giudicare questo tuo difficile popolo?” — 1 Re 3:5, 9.
Questa sua richiesta piacque tanto a Geova Dio che disse a Salomone (per mezzo di un angelo, naturalmente): “Per la ragione che hai chiesto questa cosa”, e non hai fatto qualche richiesta egoistica, “ti do per certo un cuore saggio e in grado di intendere”. E Salomone dimostrò invero d’essere il re più saggio che si fosse mai assiso su un trono umano. — 1 Re 3:11-28; 4:29-34.
Oltre all’orgoglio, un altro inciampo che dovrai cercar di evitare se ricevi una promozione è la tentazione di servirti del tuo nuovo incarico o posto per trarne profitto personale. Saggiamente Mosè dell’antichità ebbe il consiglio che nella nomina dei giudici scegliesse “uomini capaci, che temono Dio, uomini fidati, che odiano il profitto ingiusto”. (Eso. 18:21) Quanto pochi sono oggi quelli in alti posti sia religiosi, politici, giudiziari che commerciali i quali odiano in effetti il profitto ingiusto!
Avete ricevuto una promozione? Mostrate di poterla accettare rimanendo modesti e umili, non abusando della vostra autorità e non cedendo alla tentazione di trarne profitto ingiusto. La quotidiana lettura della Parola di Dio vi aiuterà a perseguire questi nobili fini.