Perché in “darici”?
● Il “darico” era una moneta d’oro persiana. In I Cronache 29:7 parte della contribuzione per il tempio fatta durante il regno del re Davide è espressa in darici. Poiché al tempo di Davide il darico era sconosciuto, Esdra, lo scrittore di Cronache, convertì evidentemente la cifra originale in termini allora correnti e noti ai lettori. Le traduzioni moderne hanno fatto qualcosa di simile per rendere i valori monetari. Per esempio, la Parola del Signore, traduzione interconfessionale del ‘Nuovo Testamento’ (LDC-ABU editrici) chiama il “denaro” “la paga di una giornata”. — Apoc. 6:6.