La ricchezza non mi aveva reso felice
SEBBENE con tutta probabilità non mi conosciate di persona, forse siete stati ospiti nella casa dei miei genitori, nel caso siate fra coloro che l’hanno vista alla televisione. Questa casa è stata usata per girare pellicole cinematografiche e programmi televisivi, fra cui uno che recentemente ha vinto diversi premi Emmy.
Le case cinematografiche pagano di solito da 1.500 a 2.500 dollari al giorno d’affitto. La casa, costruita a cavallo del secolo, è situata nella California meridionale, e ha una cinquantina di stanze. Per costruirla oggi ci vorrebbero probabilmente da uno a due milioni di dollari.
È senz’altro un capolavoro di eleganza in ogni senso della parola, essendo piena di oggetti antichi di inestimabile valore e tappeti orientali, con molte stanze ricoperte da bei pannelli di mogano, alcune rivestite d’oro puro. Ci sono una sala da ballo lunga ventitré metri, una piscina coperta e molte camere da letto. All’esterno ci sono un giardino all’italiana e un campo da tennis privato.
Vita privilegiata sin dall’infanzia
I miei genitori sono sempre stati molto generosi con me, dalla mia infanzia all’età adulta; avevo più cose materiali di quante me ne servissero. Mi comprarono belle automobili e mi provvidero una vasta istruzione, incluso un corso completo di giurisprudenza. Furono altrettanto generosi con il mio fratello minore. Egli possedeva venti automobili prima d’avere l’età per poter guidare!
Da giovane mio padre aveva lavorato sodo per provvederci quelle che secondo lui erano “le cose migliori della vita”. Mi insegnò tutto sugli investimenti, volendo che divenissi milionario. Quello era dunque il mio obiettivo e nella mia mente non c’era nessun dubbio che lo avrei infine conseguito.
Eravamo una famiglia molto unita e facevamo molte cose insieme. Spesso passavamo il fine settimana su uno dei nostri panfili. Ma i miei genitori desideravano anche che ricevessi un’istruzione religiosa. Così la domenica mi mandavano alla chiesa luterana.
Forse pensate che, circondato com’ero da tutta questa ricchezza materiale, fossi molto felice. In effetti, era vero il contrario.
Cause di infelicità
Una cosa che mi turbava era che molti miei amici mi ammiravano per le cose materiali che avevo, e alcuni cercavano la mia compagnia solo per questo motivo. Benché mi piacesse essere riconosciuto per il figlio di un ricco, non mi interessai mai dell’“alta società”. Odiavo lo snobismo di tante persone di quel mondo.
Soffrendo di un terribile complesso di inferiorità, avevo difficoltà a stabilire contatti con gli altri. Per essere aiutato a vincerlo, mi interessai profondamente dell’esercizio fisico. In seguito partecipai con successo a gare di lotta e ad altre competizioni sportive. Infine mi iscrissi a concorsi di bellezza e fui usato come modello per le lezioni di belle arti. Gradivo tutti i segni di riconoscimento di cui ero oggetto.
Col tempo il mio complesso di inferiorità fu sostituito dalla presunzione e dall’arroganza. Consideravo le ragazze semplici oggetti da usare per il mio piacere egoistico e queste compagnie mi portarono a una vita immorale.
Deluso del mondo, persi la fiducia in tutti tranne che nella mia famiglia. Sentivo d’aver bisogno di qualcosa che non ricevevo, sebbene non sapessi cos’era. Mi resi conto sempre più di quanto fosse grande l’abisso fra il “piacere” e la “felicità”. Forse la gente pensava che ero molto “fortunato” e che avrebbero volentieri scambiato la loro vita con la mia, ma io non riuscivo a immaginare nessuno più infelice di me.
Di conseguenza, per qualche tempo mi passò per la mente il pensiero del suicidio. In una remota stanza della villa piangevo e pregavo Dio di aiutarmi a trovare quello di cui avevo il massimo bisogno. Avevo una buona istruzione, una buona salute fisica e offerte di impieghi redditizi. Avevo le “chiavi” per aprire materialmente molte porte, ma l’unica “chiave” che mi mancava era la “chiave della felicità”.
La risposta dalla religione?
Avevo rinunciato a trovare la felicità per mezzo della religione ufficiale, perché ne vedevo l’ipocrisia. Per anni avevo visto che le chiese avevano tenuto le persone nell’ignoranza per togliere loro quello che potevano materialmente. Pensavo pure che molte azioni delle chiese erano contrarie alla Bibbia. Per esempio, una volta assistei a un matrimonio di persone nude celebrato da un ecclesiastico nudo! Pensai fra me: “Questo qui è più ipocrita di me”.
Nondimeno, la Bibbia mi interessava moltissimo e spesso la leggevo in privato. Un giorno venne a casa mia un ragazzino con le riviste Torre di Guardia e Svegliatevi! Le accettai e in seguito mandò due donne a parlare con me. Le invitai a entrare con l’intenzione di smascherare le loro sciocche credenze. Invece, avemmo una piacevole conversazione. Alla fine, chiesero se potevano mandare un giovane della mia età a visitarmi, proposta che accolsi con piacere.
La sera dell’appuntamento il giovane arrivò e fu mandato ad aspettarmi nella biblioteca al piano di sopra. Avevo studiato dei libri contro i Testimoni di Geova e pensavo d’essere ben preparato a smascherare la sua religione. Tuttavia, dopo aver parlato con lui per una mezz’ora, fui sbalordito della sua conoscenza biblica. Parlava con autorità eppure con insolita umiltà e interesse nei miei riguardi. Sebbene non avesse l’istruzione formale che avevo io, spiegò il programma di istruzione superiore che seguiva grazie alla sua religione. Questo mi fece molta impressione, e il mio rispetto per i Testimoni di Geova crebbe.
Egli confermò subito la mia idea che la Bibbia era davvero ispirata da Dio e in seguito mi aiutò a capire molti insegnamenti delle Scritture. Poiché in precedenza ero stato educato nella Chiesa Luterana, credevo che la Bibbia insegnasse la Trinità, che l’Onnipotente Dio consistesse di tre persone in un solo Dio. Credevo pure che gli uomini avessero un’anima immortale. Ogni settimana per circa tre mesi il giovane e io considerammo tutte le scritture della Bibbia che secondo me sostenevano questi insegnamenti.
Dopo un attento confronto mi convinsi che nella chiesa che avevo frequentato ero stato vittima del falso insegnamento. Un altro punto che mi fu difficile accettare era che il cristiano ha la responsabilità di rimanere neutrale in politica. (Giov. 17:16; 18:36) Pensavo che i cittadini di un paese dovessero difenderne la bandiera fino al punto d’esser disposti a morire per essa. Ma sotto questo aspetto ero stato in realtà un ipocrita, poiché personalmente non desideravo avere niente a che fare con l’esercito ed ero pronto a fare di tutto per evitarlo.
Indecisione e cambiamento
Benché studiassi la Bibbia per qualche tempo e vedessi la ragionevolezza dei suoi insegnamenti, esitavo a fare qualcosa in merito. Avrei dovuto rinunciare alla mia vita immorale. Dentro di me c’era una lotta.
Nel frattempo conobbi una bella ragazza di cui mi innamorai. A differenza di me, era timida e premurosa e fu molto buona con me. Io invece la trattavo male e le dicevo che l’avrei sposata solo se non si fosse opposta a che avessi altre donne. Nonostante ciò, ci sposammo e andammo in Europa in luna di miele.
Mia moglie veniva da una famiglia molto religiosa e facevamo continue discussioni su quello che avevo imparato. Si rese conto che il mio interesse per la Bibbia non era casuale, poiché dedicavo allo studio d’essa parecchie ore al giorno. Cominciai lentamente a cambiare, sforzandomi di condurre una vita moralmente pura e di dominarmi. Naturalmente ci si aspetterebbe che questi cambiamenti fossero approvati da mia moglie e dalla mia famiglia. Ma avvenne esattamente l’opposto.
Ora che il mio interesse per i Testimoni di Geova aumentava, mia moglie per la prima volta si disse dispiaciuta di avermi sposato. Perfino la mia famiglia si schierò dalla sua parte, e parve che il nostro matrimonio sarebbe finito male. Mio padre mi disse che se avessi fatto questo a mia moglie — intendendo se fossi divenuto testimone di Geova — mi avrebbe lasciato senza un centesimo.
Tuttavia, ero deciso ad attenermi alla sapienza biblica che stavo ottenendo, il possedimento più prezioso che avessi mai acquistato. Per la prima volta nella mia vita, cominciavo a essere veramente felice. Leggevo e rileggevo Proverbi 3:13-15, che dice: “Felice è l’uomo che ha trovato la sapienza, e l’uomo che ottiene discernimento, poiché averla come guadagno è meglio che avere come guadagno l’argento e averla come prodotto che l’oro stesso. Essa è più preziosa dei coralli e tutti gli altri tuoi diletti non si possono uguagliare ad essa”.
Trovata la vera felicità
A suo tempo mia moglie decise di studiare la Bibbia con me, e cominciò ad accettare e seguire le cose che imparava. Il 21 novembre 1970 avemmo la gioia d’essere entrambi battezzati come testimoni di Geova, simboleggiando così la nostra dedicazione a Geova Dio. Mia moglie intraprese subito l’opera di testimonianza in servizio continuo. Circa un anno più tardi decisi di fare altrettanto, anziché cominciare a lavorare a tempo pieno in uno studio legale.
Poiché i miei genitori erano contrari alla mia decisione, risolsi che era meglio lasciare la villa e andare ad abitare in un piccolo appartamento. Con un così drastico cambiamento nel nostro modo di vivere, dovemmo abbassare il nostro personale tenore di vita. Vendei la mia collezione di auto e comprammo un’auto economica e una bicicletta.
Il tempo mitiga spesso anche le più grandi delusioni. Infine la mia famiglia si rese conto che mia moglie e io eravamo veramente felici e che i nostri amici Testimoni erano evidentemente persone rispettabili e oneste interessate ad aiutare il prossimo. Era evidente che, essendo persone equilibrate, i Testimoni di Geova non hanno il problema dell’alcolismo, comune fra i ricchi.
Dopo qualche tempo i miei genitori accettarono entrambi di studiare la Bibbia con me e ogni tanto, quando ho il privilegio di celebrare un matrimonio o pronunciare un discorso pubblico sulla Bibbia, vengono anche alla Sala del Regno dei Testimoni di Geova. Ho potuto anche tenere studi biblici con varie cameriere che hanno lavorato in casa loro. Ora il custode ottantanovenne della proprietà frequenta regolarmente le adunanze cristiane. Questo mi rende molto felice, poiché egli è stato come un nonno per me.
Sia mia moglie che io abbiamo imparato ad accontentarci di poche cose materiali, come potremmo ora accontentarci dell’abbondanza, poiché abbiamo trovato la “chiave della felicità”. Ora ci vengono aperte “porte” che prima erano sempre chiuse. Abbiamo pace mentale e amici che ci amano come se facessimo parte della loro famiglia. Ma soprattutto, siamo contenti di sapere che abbiamo una buona relazione con il nostro Creatore. — Da un collaboratore.
[Testo in evidenza a pagina 22]
“L’unica ‘chiave’ che mi mancava era la ‘chiave della felicità’”.
[Testo in evidenza a pagina 23]
“Parve che il nostro matrimonio sarebbe finito male”.