Lontre, che giocherellone!
LE LONTRE sono alcuni degli animali più giocherelloni della terra. Pare si divertano a scivolare sulla pancia, giù per pendii coperti di neve o sulle rive bagnate dei fiumi. Giocano ad acchiapparsi e lottano per finta. Non sono restie a includere nei loro incessanti giochi altri animali, come cani, procioni o volpi.
La comune lontra europea è molto simile alla lontra che abita l’America del Nord, sebbene la varietà europea sia più piccola. Sono entrambe superbe nuotatrici. Si afferma che la lontra si muova in acqua alla velocità di circa 16 chilometri orari. Di solito quando l’animale nuota se ne vedono spuntare dall’acqua tre parti: la testa, il dorso e l’estremità della coda. A volte una famiglia di lontre che nuotavano in fila è stata scambiata per un mostro marino.
Sia le lontre nordamericane che quelle europee si trovano bene anche sulla terraferma. Malgrado le zampe corte, la lontra può superare un uomo in corsa. In una notte percorre fino a 25 chilometri. Si sa di una lontra che fu inseguita per 45 chilometri.
Queste creature sono bene equipaggiate per il nuoto. La coda robusta è un ottimo timone e permette all’animale di planare sull’acqua senza fare tanti schizzi. La lontra può nuotare con tutt’e quattro le zampe strette contro il corpo. In tal caso, è la coda a spingerla. In altri casi, la lontra nuota muovendo velocemente le grandi zampe posteriori palmate.
I piccoli però non entrano automaticamente in acqua. Francois Bourlière scrive in The Natural History of Mammals: “Liers [esperto nordamericano in materia di lontre] ci informa che le piccole lontre non entrano in acqua spontaneamente ma vi sono trascinate dalla madre, che le tira per la collottola e le invoglia con piccoli bocconcini (granchi, ranocchi e pesciolini). Inoltre i loro primi tentativi di nuotare sono goffi, ma a poco a poco imparano bene”. — Pag. 189.
Per la lontra comune i tuffi non sono un problema. Riesce a tuffarsi fino a 12 metri di profondità e restare sott’acqua per quattro minuti. Percorre sott’acqua fino a 400 metri.
Semplicemente sbalorditivo è il senso di orientamento di questo animale. Entra in un fiume gelato attraverso una fessura nel ghiaccio e poi senza difficoltà ritrova l’apertura.
Benché di solito si nutra di pesciolini e di altre creature acquatiche, la lontra può anche attaccare un pesce di una decina di chili. È una bella impresa, considerando che questo è pressappoco il peso della lontra. Per acchiappare i pesci, l’animale si serve delle zampe anteriori.
La pelliccia della lontra è proprio l’ideale per questo animale. Lo strato esterno consiste di peli lunghi e ruvidi, mentre lo strato sottostante è formato di peli soffici e lanosi. In acqua, lo strato esterno aderisce strettamente al corpo, comprimendo quello sottostante asciutto. L’aria rimasta imprigionata nello strato interno costituisce un ottimo isolante, e la pelle rimane asciutta.
Lontre marine
Le lontre marine, del peso di una trentina di chilogrammi ciascuna, si trovano a loro agio in acqua ancor più della lontra comune. Vivono presso le coste dell’America del Nord e della Siberia. Lì, su depositi di un’alga marina chiamata fuco, le lontre marine sono nel proprio ambiente. Per non essere trascinate via quando riposano, si avvolgono attorno un po’ di alghe.
In tempi di burrasca, le lontre marine vanno a terra in cerca di un posto riparato dai venti. Riguardo ai luoghi dove dormono, Grzimek’s Animal Life Encyclopedia (Vol. 12, pagg. 86, 87) dichiara: “Di notte la lontra marina si adagia in una depressione del terreno, di solito al riparo di una roccia e contrassegnata da un mucchio di escrementi; può essere a una decina di metri dall’acqua. D’estate, le lontre marine trascorrono a volte l’intera notte sulle alghe lontano da riva, dove sono protette dai loro principali nemici, l’orca marina e lo squalo di Groenlandia. Le lontre fuggono a terra quando si avvicina uno di questi predatori”.
Se non deve fuggire, questa creatura si stende sul dorso, spingendosi avanti con la coda. Quando nuota in posizione normale, muovendo le zampe palmate all’unisono o alternativamente, la lontra marina raggiunge la velocità di 20 chilometri orari.
Per procurarsi da mangiare l’animale si tuffa a 30 metri o più sotto la superficie: ricci di mare, cozze, molluschi e creature simili sono il suo nutrimento. Tornata in superficie con la preda, la lontra marina trasforma il proprio petto in un tavolo. Appoggiatosi un sasso sul petto, la lontra marina vi sbatte sopra un mollusco. Oppure lo apre servendosi dei denti o delle zampe. Altre volte picchia un mollusco contro l’altro.
Per saziare la fame, la lontra marina deve fare molti tuffi e fatica. In un giorno può consumare l’equivalente in cibo di un quinto del proprio peso. Si afferma che una lontra marina, in poco meno di un’ora e mezzo, portò su 54 cozze, sbattendole contro un sasso più di 2000 volte.
La lontra marina è anche molto brava a grattarsi. Può muovere contemporaneamente tutt’e quattro le zampe, ciascuna in una direzione diversa.
Nella cura dei piccoli, la lontra marina rivela il suo spirito giocherellone. Mentre la madre galleggia sul dorso, il piccolo prende il latte. A volte la madre getta il piccolo in aria e poi lo acchiappa. Mamma lontra si assicura che il piccolo sia pulito. Con i denti e la lingua lo pulisce a fondo, dalla testa alla coda.
Queste lontre, per la loro pelliccia pregiata, sono state oggetto per molto tempo di una caccia spietata. Infine, all’inizio del ventesimo secolo, vennero poste sotto la protezione della legge. Ora le lontre marine sono talmente cresciute che i pescatori della costa californiana affermano che i loro mezzi di sussistenza sono minacciati. Dicono che le lontre consumano troppi molluschi. Un numero imprecisato di lontre sono già state uccise nonostante siano protette.
Le attività commerciali dell’uomo rendono spesso la vita difficile alle creature terrestri, incluse le scherzose lontre. Ma questi divertenti animali scorrazzano ancora indisturbati in molti luoghi dove potete vederli giocare.