Visita a una vigna giapponese
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Giappone
È UNA mattina di dicembre e sto pedalando sulla mia bicicletta, infagottato nei miei abiti invernali più pesanti per difendermi dal freddo pungente. Sto andando alla vigna di Yoshihiro Sano nella valle di Yamanashi, che si trova circa 120 chilometri a ovest di Tokyo. Le colline pedemontane e i monti conservano l’ultima traccia delle sfumature rosse e dorate dell’autunno. Quelli più lontani sono coperti dalla prima neve. E su tutto quanto torreggia maestoso l’incappucciato Monte Fuji, che raggiunge i 3.776 metri di altezza.
Mentre mi avvicino alla vigna sono salutato prima dal cane e subito dopo dal signor Sano. Il suo terreno, come la maggioranza degli altri in questa zona, è piccolo. Infatti una vigna di media grandezza supera di poco il mezzo ettaro. Egli spiega che prima della seconda guerra mondiale molti agricoltori furono ridotti in povertà dalle forti tasse imposte dai latifondisti. Dopo la guerra, però, i ricchi possidenti furono costretti a dividere la terra con gli agricoltori poveri. In questo modo molti divennero proprietari della terra che lavoravano.
Come l’uva giunse in Giappone
Le opere di consultazione rivelano che l’uva giunse in Cina verso il 120 a.E.V. attraverso la famosa Via della Seta dalla zona attorno al Mar Caspio. Quando il Giappone aprì le porte all’influenza cinese, un sacerdote buddista di nome Gyōki, verso il 718 E.V., portò in Giappone i semi dell’uva dalla Cina.
Si dice pure che un altro sacerdote buddista, Amemiya Kageyu, nel 1186 trovò una varietà d’uva eccezionalmente grossa che cresceva allo stato selvatico nella regione di Katsunuma, vicino a Kofu, nella prefettura di Yamanashi. Tornato al tempio, la coltivò producendo uva di insolita grossezza e sapore. Le talee di queste viti furono in seguito distribuite ai coloni locali e fanno parte della storia della coltivazione dell’uva di Yamanashi.
La coltivazione dell’uva
“Potrebbe dirmi qualcosa su come viene coltivata l’uva in questa zona?” chiedo al mio ospite.
La domanda fa scintillare di entusiasmo gli occhi del signor Sano. Mentre parla, si capisce che ovviamente il suo lavoro gli piace.
“La prefettura di Yamanashi ha tutte le caratteristiche necessarie per produrre uva di buona qualità. Il suolo sabbioso e roccioso attorno alle colline pedemontane favorisce un buon drenaggio. Trovandoci a 230 metri sopra il livello del mare, abbiamo notti fresche in paragone con le giornate calde. La leggera brezza e la scarsa umidità al tempo della vendemmia mantengono le viti relativamente asciutte e libere da malattie”.
“Noto che le piante sono tenute sollevate da terra”, interrompo. “Perché?”
“È perché in Giappone piove molto nella stagione della crescita dell’uva”, spiega, “per cui le viti crescono molto in fretta. Una vite può crescere di ben quattro metri in una stagione. Se le viti fossero tenute basse per terra, — come si fa in molti paesi produttori d’uva dove piove di meno — assorbirebbero tutte le sostanze nutritive divenendo più grosse ma meno sane. Così invece le viti sono più resistenti alle malattie ed è più facile lavorare nelle vigne.
“Un’altra insolita caratteristica della viticoltura in questa zona è la serra. A metà inverno molti contadini coprono parte delle vigne con fogli di plastica e vi mettono stufe a kerosene per riscaldarle. In questo modo si stimola la crescita della vite e si produce un raccolto precoce, di solito verso maggio o giugno, mentre la vendemmia normale avviene verso luglio e agosto. Questo fatto ha dei vantaggi economici e il lavoro del viticoltore viene distribuito in un periodo più lungo.
“Normalmente, però, d’inverno le viti sono lasciate a riposo. In dicembre aggiungiamo fertilizzanti e composta. Quindi facciamo la potatura eliminando circa i due terzi di quello che è cresciuto durante l’anno precedente. In marzo, quando la temperatura comincia a farsi un po’ più mite, pratichiamo i trattamenti antiparassitari e diamo nuovamente il concime. In aprile compaiono i primi germogli. Man mano che crescono, i nuovi tralci vengono sfrondati e i viticci fissati ai pergolati. In maggio, circa due settimane prima che compaiano sui grappoli i fiorellini bianchi dal dolce profumo, si comincia a lavorare sulle uve senza semi.
“Senza semi?” La mia curiosità aumenta.
“Proprio così. Di solito usiamo la varietà Delaware. Prima spuntiamo i grappoli, dopo di che essi vengono immersi a uno a uno in un ormone della crescita detto acido gibberellico. Lo si trova allo stato naturale nelle piante, e causa un insolito sviluppo della pianta ma impedisce lo sviluppo del seme; si ottengono così le varietà di uve senza semi. Questo bagno viene ripetuto circa un mese più tardi, e stavolta l’ormone fa ingrossare gli acini.
“A questo punto i grappoli dell’uva stanno crescendo bene e sono pronti per l’operazione dell’‘insaccamento’. Ogni grappolo viene coperto di carta o plastica per proteggerlo da pesticidi, uccelli e malattie. In giugno viene praticata un’ulteriore leggera potatura per impedire un’eccessiva crescita della pianta che toglierebbe forza ai grappoli d’uva. La stagione della vendemmia per la maggior parte delle varietà comincia alla fine di luglio e in agosto, e per altre continua in settembre. I grappoli sono staccati dalle viti, messi in cassette e portati al mercato”.
Come si consuma l’uva in Giappone
In Giappone l’uva viene coltivata soprattutto per la tavola, non per fare il vino. Meno del 10 per cento delle oltre 500 mila tonnellate di uve prodotte in Giappone viene trasformato in vino. Alcune uve, come la varietà Koshu, hanno la buccia piuttosto dura, per cui gli acini vengono sbucciati ma mangiati con tutti i semi. La maggioranza delle altre varietà, comunque, anche quelle con la buccia più tenera, vengono comunemente consumate senza bucce o senza semi.
Mentre mi inchino e saluto il mio amico, il signor Sano, ho la sensazione di conoscere un po’ meglio il Giappone come paese coltivatore d’uva. E apprezzo anche di più l’infinita varietà di cose buone, come l’uva, che Geova ha fatte per il bene e la gioia dell’uomo. — Genesi 2:9, 16; Levitico 26:5.