Uno sguardo al mondo
Ostacolo insormontabile?
● La posizione che i testimoni di Geova assumono rispetto alle trasfusioni di sangue può essere per i medici uno stimolo a sperimentare nuove e più efficaci tecniche chirurgiche, anziché essere un ‘ostacolo insormontabile’. È quanto dimostrano casi che si ripetono con sempre maggior frequenza. Di recente, per esempio, una giovane testimone di Geova, affetta da una malformazione congenita che le impediva di avere una circolazione sanguigna polmonare normale, è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico presso il centro ospedaliero Lancisi di Ancona.
Come hanno proceduto i medici per intervenire e rispettare al tempo stesso le convinzioni religiose della Testimone? L’équipe chirurgica “ha abbassato la temperatura corporea della paziente (ipotermia) e ne ha rallentato le funzioni cardiache iniettandole nel cuore una sostanza paralizzante (Cardioplegia)”. In questa maniera “le funzioni vitali della donna sono state ridotte al minimo e queste due tecniche congiunte hanno permesso di operare la paziente senza ricorrere a trasfusioni. L’operazione è riuscita perfettamente”. — Corriere Adriatico, 2 febbraio 1984.
Più vicina la fine del mondo?
● L’“orologio della fine del mondo”, una caratteristica della pubblicazione Bulletin of the Atomic Scientists, è stato spostato avanti di un altro minuto lo scorso gennaio e ora segna tre minuti a mezzanotte. La lancetta è stata spostata dietro consiglio di 47 eminenti scienziati, inclusi 18 premi Nobel, a motivo del fallimento delle conferenze sul disarmo e dell’incessante corsa agli armamenti fra le due superpotenze. Secondo la rivista, ‘la minaccia più grande’ non è semplicemente il numero delle armi nucleari di cui dispongono, ma la “propensione dei capi delle potenze nucleari a parlare e ad agire come se fossero pronti ad usare queste armi”. Il summenzionato orologio è stato spostato avanti e indietro nel corso degli anni per indicare la gravità della “minaccia della catastrofe nucleare che grava sull’umanità”. Tre minuti a mezzanotte: Nell’arco di trent’anni la lancetta non vi era mai stata così vicina.
Nuove “testimonianze fossili”?
● I paleoantropologi, gli studiosi dell’“uomo fossile”, dovranno mettersi a riscrivere di nuovo la storia dell’umanità. È quanto sostiene La Stampa del 10 aprile 1984, secondo cui un antropologo americano avrebbe ritrovato dei fossili che, a suo parere, farebbero pensare che l’uomo sia più vecchio di quanto non credessero i suoi colleghi finora. “Basta poco per far riscrivere i trattati di paleontologia: da Darwin in poi, nell’ultimo secolo, sono stati riveduti e corretti decine di volte”. Ma questi continui cambiamenti sono un indice che ci si sta avvicinando a dati più certi per quanto riguarda l’origine dell’uomo? In quanto alla quantità dei reperti fossili che gli scienziati ritengono “significativi”, “potrebbero essere contenuti in una sola stanza”.
Tuttora i “fossili sono oggetti misteriosi”, e questo fatto è uno dei motivi per cui difficilmente negli ambienti scientifici c’è accordo sulle diverse conclusioni che vengono via via proposte. Per esempio, “i metodi di datazione, nonostante i progressi della tecnica . . . , mantengono una discreta dose di incertezza”. Oggi gli studiosi non sostengono più che la scimmia fosse nostra “antenata”, ma preferiscono chiamarla “cugina”: tuttavia viene riconosciuto che “il legame di sangue tra i primi ominidi e le scimmie antropomorfe è stato indagato con ogni mezzo, ma non si può dire che ci siano risultati sicuri”. Gli unici dati che gli antropologi ritengono sufficientemente sicuri riguardano la continuità della specie umana: infatti lo stesso quotidiano, parlando di uno dei cosiddetti ‘antenati’ dell’uomo, afferma che “vestito con giacca e cravatta, un Uomo di Neanderthal passerebbe inosservato ad una cena” elegante.
Un’epidemia di carattere morale
● Secondo il Daily Post di Liverpool, “la decadente morale sessuale in Gran Bretagna minaccia di scatenare un’epidemia di tumori maligni fra le donne”. Il British Medical Journal riferisce che negli ultimi 15 anni le indicazioni di disturbi precancerosi fra le donne di età inferiore ai 40 anni sono aumentate di 3-4 volte. I ricercatori lo attribuiscono al fatto che “l’odierna ‘elevata mobilità’ della società rende le persone soggette ad avere più di un partner”. Commentando il rapido aumento del cancro del collo dell’utero in “quel settore della popolazione che imita i costumi sessuali rappresentati così esplicitamente sera dopo sera alla televisione”, un ginecologo ha detto: “Ci sono casi di ragazze di 19 anni il cui striscio dà esito positivo e che moriranno prima di arrivare a 25 anni”. Ogni anno muoiono in Gran Bretagna più di 2.000 donne per cancro del collo dell’utero.
La Chiesa brasiliana è in declino
● “Il Brasile, il paese cattolico più grande del mondo, è ora un paradiso per le sette popolari che aumentano nella stessa proporzione in cui la Chiesa Cattolica perde i suoi fedeli”. Questa è la didascalia apparsa su O Estado de S. Paulo, che ha pubblicato una serie di articoli intitolati “Chiese vuote”. Secondo il giornale, ci sono sempre meno sacerdoti nelle chiese che sono sempre vuote. Per contrasto, filosofie orientali, movimenti pentecostali, vudù e spiritismo sono tutti in aumento, e i loro luoghi di adunanza sono gremiti. Papa Giovanni Paolo II ha recentemente espresso preoccupazione per coloro che hanno lasciato la chiesa e ha invitato il clero e i laici a “mostrare specialmente interesse” per costoro, “affinché abbiano nuovamente un ruolo vitale nella Chiesa”. Secondo questi articoli, l’ingerenza nella politica e l’assenza di spiritualità sono alcune delle cose che hanno disilluso molti.
Moderni stradivari?
● Per anni gli scienziati hanno cercato di scoprire i segreti del bel suono prodotto dai violini costruiti da maestri cremonesi del XVII e XVIII secolo come Stradivari e Guarneri. Esaminando un violoncello di Guarneri, Joseph Nagyvary, biochimico della Texas A & M University, ha scoperto che le pareti cellulari del legno di cui è fatto sono costellate di minuscole aperture che nel normale legno secco sono chiuse da una colla naturale. “Le cavità aperte risuonano ovviamente in modo diverso da quelle chiuse”, ha detto Nagyvary. Quindi ha osservato che “il legno usato a Cremona era sceso dai monti fino al mare, dove si era depositato nell’acqua salata di una baia dell’Adriatico”. L’acqua salata aveva evidentemente sciolto la colla e aperto le cavità delle cellule. Usando nel suo laboratorio legno trattato con un procedimento simile, Nagyvary ha fatto costruire quattro violini. Il risultato? Egli e altri scienziati e musicisti sono convinti che questi violini somiglino moltissimo per suono e volume agli strumenti cremonesi.
“La pandemia più grave”
● Siamo abituati a considerare l’influenza una malattia piuttosto comune, che non causa troppi danni. Eppure più volte questa malattia ha avuto effetti disastrosi. Secondo gli studiosi, una pandemia (cioè un’epidemia estesa a un territorio molto vasto) causata dall’influenza si verificò nel corso del XVI secolo, quando partita dall’Asia la malattia si estese all’Africa e all’Europa, mietendo molte vittime. Tuttavia, secondo Oggi del 21 dicembre 1983, “la pandemia più grave, classificabile come uno dei maggiori disastri nella storia dell’umanità, rimane l’influenza ‘spagnola’ del 1918-19. La spagnola fece il giro del mondo in tre ondate successive e riuscì a mietere dai 20 ai 40 milioni di vittime. Individui adulti e sani si ammalarono e morirono nel giro di 24 ore; in alcune regioni dell’Alaska e delle isole del Pacifico perse la vita più di metà della popolazione; nella sola Filadelfia, nella terza settimana di ottobre, si registrarono 4.000 decessi da influenza”. E le conseguenze di quella gravissima pandemia hanno continuato a farsi sentire per molto tempo dopo gli anni ’20. Secondo lo stesso periodico, ancora a metà degli anni ’70 le cause di alcune epidemie potevano essere fatte risalire a un morbo che interessava lo stesso ceppo virale all’origine della “spagnola”.
“Guerra dei crocifissi” anche in Italia
● Recentemente quasi tutte le fonti di informazione hanno parlato della cosiddetta “guerra dei crocifissi” verificatasi in Polonia in seguito alla decisione del governo di quel paese di togliere il simbolo cattolico da alcuni edifici pubblici. Secondo la rivista Oggi dell’11 aprile 1984, anche in Italia, in seguito al nuovo Concordato che non riconosce più la qualifica di “religione di Stato” alla Chiesa Cattolica, “si sente dire di crocifissi tolti da scuole e ospedali, questure e prefetture, insomma da ogni luogo pubblico”. La “guerra santa”, come è stata chiamata, lanciata per mantenere questo simbolo, anche se non ha la portata di quella polacca, “è pur sempre fonte di divisione”, secondo lo stesso periodico. Sembra strano che ci sia tanto interesse per un simbolo? Evidentemente problemi di questo genere sorgono perché una religione ha dato più risalto a immagini che non alla pratica dei giusti princìpi. Inoltre, oggi il contrasto viene sentito perché una volta il cattolicesimo “poteva trasmettersi per abitudine ambientale, ed era naturale che i crocifissi fossero presenti nei luoghi pubblici. . . . Oggi non è più così”. Ma come riconosce il giornale, “il Vangelo è contrario” a un uso del genere di questi simboli. “Il crocifisso, come immagine, nasce molto tardi nell’iconografia cristiana: i primi crocifissi sono del VI secolo”.
Servizio sanitario giapponese
● Il ministero della Sanità e della Previdenza Sociale del Giappone comunica che oggi in quel paese ci sono 149 medici, 54 dentisti e 105 farmacisti ogni 100.000 abitanti. Questo significa che l’obiettivo del ministero della Sanità d’avere 150 medici ogni 100.000 abitanti entro il 1985 è stato raggiunto, molto tempo prima rispetto al previsto. Anzi, “il ministero è preoccupato del fatto che, se i medici aumentano al ritmo attuale, presto ce ne saranno troppi”, dice l’Asahi Evening News. Ciò nonostante gli studi condotti in sette città principali e zone rurali dimostrano che coloro che vivono in città sono soggetti a morire di cancro dell’intestino e della mammella, e che nelle zone rurali sono in aumento le vittime del cancro alla cistifellea. Le statistiche pubblicate dal ministero relativamente al 1982 mostrano che quasi un quarto di tutti i decessi avvenuti in Giappone erano da attribuirsi al cancro.