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  • g95 22/10 pp. 4-8
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  • Fatti per vivere per sempre
  • Svegliatevi! 1995
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  • Progettato per ripararsi da sé
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Svegliatevi! 1995
g95 22/10 pp. 4-8

Fatti per vivere per sempre

IL CORPO umano è progettato in modo straordinario. Lo sviluppo e la crescita sono davvero un miracolo. Un antico scrittore esclamò: “Sono fatto in maniera tremendamente meravigliosa”. (Salmo 139:14) Ben consapevoli delle meraviglie del corpo umano, alcuni scienziati odierni riscontrano che l’invecchiamento e la morte sono un enigma. È così che la pensate anche voi?

“Poiché l’invecchiamento è una costante della nostra vita”, scrive Steven Austad, biologo della Harvard University, “mi meraviglio che più persone non si accorgano che si tratta di uno dei più grandi misteri biologici”. Il fatto che tutti invecchiano, osserva Austad, “fa apparire [l’invecchiamento] meno enigmatico”. Eppure, se davvero ci pensate, l’invecchiamento e la morte hanno senso?

Il dott. Leonard Hayflick, in un suo libro pubblicato l’anno scorso, riconosce che la vita umana e la crescita hanno del prodigioso e scrive: “Dopo aver compiuto i miracoli che ci portano dal concepimento alla nascita e poi alla maturità sessuale e all’età adulta, la natura preferì non ideare quello che parrebbe un meccanismo più elementare inteso a perpetuare quei miracoli. Questa riflessione sconcerta da decenni i biogerontologi”. — How and Why We Age.

L’invecchiamento e la morte lasciano perplessi anche voi? A quale scopo servono? Hayflick osserva: “Praticamente tutti gli eventi biologici dal concepimento alla maturità sembrano avere uno scopo, ma non l’invecchiamento. Non è evidente perché l’invecchiamento debba aver luogo. Benché abbiamo imparato molto sulla biologia dell’invecchiamento . . . , ci troviamo ancora di fronte al risultato inevitabile dell’invecchiamento, che non ha scopo, cui fa seguito la morte”.

È possibile che non fummo fatti per invecchiare e morire, ma per vivere per sempre sulla terra?

Desiderio di vivere

Sapete senz’altro che quasi nessuno desidera invecchiare e morire, anzi, molti temono questa prospettiva. In un suo libro il medico Sherwin B. Nuland ha scritto: “Nessuno è psicologicamente in grado di affrontare il pensiero della condizione in cui si troverà una volta deceduto, l’idea di uno stato di incoscienza permanente in cui non esiste il vuoto, ma solo il nulla”.a Conoscete qualcuno che voglia invecchiare, ammalarsi e morire?

Se d’altra parte la vecchiaia e la morte fossero naturali e facessero parte di qualche progetto ordinato, non sarebbero benaccette? Invece non è così. Perché no? La risposta è data dal modo in cui siamo stati fatti. La Bibbia dice: “Anche l’idea dell’eternità [Dio] ha posto nel [nostro] cuore”. (Ecclesiaste 3:11, La Bibbia Concordata) A motivo di questo desiderio di un futuro senza fine, da tempo gli uomini vanno in cerca di una cosiddetta fonte dell’eterna giovinezza. Desiderano rimanere sempre giovani. Questo fa sorgere la domanda: Abbiamo il potenziale necessario per vivere più a lungo?

Progettato per ripararsi da sé

Scrivendo nella rivista Natural History, il biologo Austad espone questa idea generale: “Siamo soliti pensare a noi stessi e ad altri animali allo stesso modo in cui pensiamo alle macchine: il logorio è semplicemente inevitabile”. Ma ciò non è vero. “Gli organismi viventi sono essenzialmente diversi dalle macchine”, dice Austad. “Si riparano da sé: le ferite si rimarginano, le ossa si aggiustano, le malattie passano”.

Da qui l’interessante domanda: Come mai invecchiamo? Austad chiede: “Perché dunque [gli organismi viventi] dovrebbero essere soggetti allo stesso tipo di usura delle macchine?” Visto che i tessuti del corpo si riparano, non potrebbero continuare a farlo per sempre?

Nella rivista Discover il biologo evoluzionista Jared Diamond, considerando la meravigliosa capacità che gli organismi hanno di ripararsi, scrive: “Parlando del nostro corpo, l’esempio più evidente di contenimento dei danni è la cicatrizzazione, grazie alla quale viene ripristinata l’integrità della cute. Diversi animali conseguono risultati molto più spettacolari di noi: le lucertole possono rigenerare la coda mozzata, stelle marine e granchi le membra, i cetrioli di mare gli intestini”.

Descrivendo la dentizione, Diamond afferma: “Negli esseri umani è formata da due serie dentarie, negli elefanti da sei e negli squali da un numero imprecisato nell’arco della loro vita”. Quindi spiega: “Un regolare processo di sostituzione ha luogo anche a livello microscopico. Le cellule che rivestono i nostri intestini vengono sostituite a intervalli di pochi giorni, quelle che rivestono la vescica ogni due mesi e i globuli rossi ogni quattro mesi.

“A livello molecolare le nostre molecole proteiche sono soggette a un continuo ricambio, ogni proteina a un suo ritmo particolare; in tal modo si evita l’accumulo di molecole danneggiate. Se quindi paragonate l’aspetto che ha oggi un vostro caro con quello di un mese fa, apparentemente non è cambiato, ma parecchie singole molecole che formano il suo corpo non sono più le stesse. [Si può dire che] la natura ci disfa e ci ricompone ogni giorno”.

Quasi tutte le cellule del corpo vengono sostituite periodicamente da altre nuove. Ma può darsi che certe cellule, come i neuroni del cervello, non vengano sostituite mai. Hayflick comunque spiega: “Se ogni parte della cellula è stata sostituita non è più la stessa cellula. I neuroni con cui siete nati potrebbero sembrare oggi le stesse cellule, ma in realtà molte molecole di cui erano composti quando nasceste . . . possono essere state sostituite da nuove molecole. Quindi le cellule che non si dividono possono alla fin fine non essere le stesse cellule con cui siete nati!” Questo è vero perché gli elementi che compongono le cellule vengono sostituiti. Quindi in teoria la sostituzione dei materiali del corpo potrebbe mantenerci in vita per sempre!

Ricorderete che il dott. Hayflick parla dei “miracoli che ci portano dal concepimento alla nascita”. Quali sono alcuni di questi miracoli? Mentre li esaminiamo brevemente, considerate la possibilità di rendere operante ciò che egli definì “un meccanismo più elementare inteso a perpetuare quei miracoli”.

La cellula

L’essere umano adulto si compone di circa 100.000 miliardi di cellule, ciascuna delle quali è così complessa da superare la nostra comprensione. Per illustrarne la complessità, la rivista Newsweek paragonava la cellula a una città cinta da mura. “Ci sono centrali elettriche che producono l’energia di cui la cellula ha bisogno”, diceva la rivista. “Ci sono fabbriche di proteine, elementi indispensabili per lo scambio chimico. Complessi sistemi di trasporto guidano particolari sostanze chimiche da un punto all’altro della cellula e fuori. Sentinelle ai posti di blocco controllano le esportazioni e le importazioni, e scrutano il mondo esterno in cerca di segnali di pericolo. Disciplinate truppe biologiche si tengono pronte a intervenire contro gli invasori. Un governo genetico centrale mantiene l’ordine”.

Considerate come voi — i circa 100.000 miliardi di cellule di cui siete formati — siete venuti all’esistenza. Avete avuto inizio da un’unica cellula che si formò quando uno spermatozoo di vostro padre si unì a una cellula uovo di vostra madre. Avvenuta la fusione, nel DNA (sigla dell’acido desossiribonucleico) della nuova cellula furono tracciati i piani per produrre infine ciò che siete: un essere umano interamente nuovo e unico. Si dice che le istruzioni contenute nel DNA, “se messe per iscritto, occuperebbero 1.000 volumi di 600 pagine l’uno”.

Poco dopo, quella cellula originale cominciò a dividersi formando due cellule, poi quattro, otto, e così via. Infine, dopo circa 270 giorni — durante i quali in vostra madre si svilupparono miliardi di cellule di molti tipi diversi così da formare un bambino — nasceste VOI. Sarebbe come dire che in quella cellula c’era un’enorme stanza piena di libri contenenti istruzioni particolareggiate su come farvi. Ma altrettanto prodigioso è il fatto che queste complicate istruzioni furono trasmesse a ogni cellula successiva. Sì, sorprendentemente, ciascuna cellula del vostro corpo ha al completo le medesime informazioni che erano contenute nell’originale ovulo fecondato!

Considerate anche questo. Dato che ogni cellula contiene le informazioni per produrre tutti i tipi di cellule, quando arrivò il momento di produrre, diciamo, le cellule del cuore, come vennero ignorate le istruzioni per fare tutte le altre cellule? Agendo probabilmente come farebbe un costruttore che ha uno schedario in cui sono depositati tutti i disegni del progetto per fare un bambino, una cellula estrasse dal suo archivio il disegno per produrre le cellule del cuore. Un’altra cellula prese un disegno diverso contenente le istruzioni per produrre le cellule nervose, un’altra ancora il disegno per fare le cellule del fegato, e così via. Di sicuro questa capacità finora misteriosa che la cellula ha di scegliere le istruzioni necessarie per produrre un particolare tipo di cellule e al tempo stesso di ignorare tutte le altre istruzioni è un altro dei tanti “miracoli che ci portano dal concepimento alla nascita”.

Ma non è tutto qui. Le cellule del cuore, ad esempio, hanno bisogno di essere stimolate per contrarsi ritmicamente. Perciò all’interno del cuore è stato strutturato un complesso sistema che serve a generare impulsi elettrici perché il cuore batta al ritmo giusto e sostenga così il corpo nell’attività in cui è impegnato. Davvero un progetto prodigioso! Non c’è da meravigliarsi che un medico abbia detto del cuore: “È più efficiente di qualsiasi macchina inventata dall’uomo”.

Il cervello

Una meraviglia ancora più grande è lo sviluppo del cervello, la parte più misteriosa del miracolo umano. Tre settimane dopo il concepimento iniziano a formarsi le cellule cerebrali. Col tempo trovano posto nel cervello umano circa 100 miliardi di cellule nervose chiamate neuroni: tante quante sono le stelle della Via Lattea.

“Ciascuna di esse riceve dati da circa 10.000 altri neuroni del cervello”, scriveva la rivista Time, “e invia messaggi a un altro migliaio” di neuroni. Indicando le eventuali combinazioni possibili, il neuroscienziato Gerald Edelman ha detto: “Una parte del cervello grande quanto la capocchia di un fiammifero contiene circa un miliardo di connessioni che si possono combinare in modi che possiamo solo definire iperastronomici, cioè dell’ordine di grandezza di dieci seguito da milioni di zeri”.

Quale potenziale capacità dà questo al cervello? L’astronomo Carl Sagan ha affermato che la quantità di informazioni che il cervello umano può accumulare “riempirebbe venti milioni di libri, quanti ve ne sono nelle più grandi biblioteche del mondo”. Andando oltre, lo scrittore George Leonard ha affermato: “In effetti ora possiamo forse avanzare un’incredibile ipotesi: La fondamentale capacità creativa del cervello può essere praticamente infinita”.

Non dovremmo quindi sorprenderci delle seguenti affermazioni: “Il cervello”, ha detto il biologo molecolare James Watson, uno degli scopritori della struttura del DNA, “è la cosa più complessa che abbiamo scoperto finora nell’universo”. Il neurologo Richard Restak, che trova assurdo paragonare il cervello a un computer, ha detto: “L’unicità del cervello deriva dal fatto che in nessuna parte dell’universo conosciuto esiste qualcosa che gli somigli anche solo lontanamente”.

I neuroscienziati dicono che nell’attuale arco di vita usiamo appena una minima parte del potenziale del nostro cervello, secondo una stima solo circa 1/10.000, ovvero 1/100 dell’1 per cento. Riflettete su questo. Che senso avrebbe aver ricevuto un cervello con simili possibilità prodigiose se non lo si doveva mai usare appieno? Non è ragionevole pensare che gli uomini, dotati della capacità di imparare all’infinito, furono in effetti ideati per vivere per sempre?

Se questo è vero, perché invecchiamo? Cos’è che andò male? Perché, dopo circa 70 o 80 anni moriamo, nonostante il nostro corpo sia stato evidentemente progettato per durare per sempre?

[Nota in calce]

a Come moriamo, trad. di A. F. Tissoni, Mondadori, Milano, 1995, p. 3.

[Diagramma a pagina 7]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

La cellula: Un progetto prodigioso

Membrana cellulare

L’involucro che controlla ciò che entra e ciò che esce dalla cellula

Nucleo

Avvolto in una doppia membrana, è il centro che dirige le attività della cellula

Ribosomi

Strutture sulle quali gli amminoacidi si legano a formare le proteine

Cromosomi

Contengono il DNA della cellula, il suo codice genetico

Nucleolo

Vi vengono prodotti i ribosomi

Reticolo endoplasmatico

Struttura membranosa che conserva o trasporta le proteine prodotte dai ribosomi ad essa aderenti (altri ribosomi si trovano liberi nella cellula)

Mitocondri

Centri di produzione di ATP, le molecole che forniscono energia alla cellula

Apparato del Golgi

Sistema formato da membrane che “impacchetta” e distribuisce le proteine prodotte dalla cellula

Centrioli

Situati vicino al nucleo, hanno un ruolo importante nella riproduzione cellulare

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