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  • g99 8/3 pp. 26-27
  • È sbagliato pronunciare il nome di Dio?

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  • È sbagliato pronunciare il nome di Dio?
  • Svegliatevi! 1999
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  • Come la pensa Dio?
  • Il terzo comandamento
  • Che importanza ha?
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Svegliatevi! 1999
g99 8/3 pp. 26-27

Il punto di vista biblico

È sbagliato pronunciare il nome di Dio?

PER secoli il giudaismo ha insegnato che il nome divino, Geova, è troppo santo per essere pronunciato.a (Salmo 83:18) Molti teologi hanno sostenuto che è irrispettoso rivolgersi al glorioso Creatore in modo così familiare o persino che ciò costituisce una violazione del terzo dei Dieci Comandamenti, che proibisce di ‘usare il nome del Signore invano’. (Esodo 20:7, King James Version) Nel III secolo E.V. la Mishnàh dichiarava che “chi pronuncia il nome di Dio con le sue lettere” non ha “parte nella vita eterna”.b

È interessante che nel tradurre la Bibbia molti studiosi della cristianità seguano lo spirito della tradizione ebraica. Per esempio nella prefazione della New Oxford Annotated Bible si legge: “L’uso di qualsiasi nome proprio per l’unico e solo Dio, come se ci fossero altri dèi da cui si dovesse distinguere il vero Dio, cominciò a essere abbandonato nel giudaismo prima dell’era cristiana ed è improprio per la fede universale della chiesa cristiana”. Perciò in quella traduzione al posto del nome divino c’è il termine “LORD” (Signore).

Come la pensa Dio?

Ma le idee di questi traduttori e teologi rispecchiano il pensiero di Dio? Dopo tutto Dio non decise di nascondere il suo nome all’uomo, anzi glielo rivelò. Nella parte ebraica della Bibbia, comunemente chiamata Antico Testamento, il nome di Dio, Geova, ricorre oltre 6.800 volte. La Bibbia dimostra che la prima coppia umana, Adamo ed Eva, conoscevano e usavano il nome di Dio. Quando diede alla luce il primo figlio, Eva esclamò: “Ho prodotto un uomo con l’aiuto di Geova”. — Genesi 4:1.

Secoli dopo, quando Dio lo invitò a condurre gli israeliti fuori dall’Egitto, dove erano schiavi, Mosè gli chiese: “Supponiamo che ora io sia andato dai figli d’Israele e realmente dica loro: ‘L’Iddio dei vostri antenati mi ha mandato a voi’, ed essi realmente mi dicano: ‘Qual è il suo nome?’ Che dirò loro?” Può darsi che Mosè si sia chiesto se Dio si sarebbe rivelato con un nome nuovo. Dio disse a Mosè: “Devi dire questo ai figli d’Israele: ‘Geova l’Iddio dei vostri antenati, l’Iddio di Abraamo, l’Iddio di Isacco e l’Iddio di Giacobbe, mi ha mandato a voi’. Questo è il mio nome a tempo indefinito, e questo è il memoriale di me di generazione in generazione”. (Esodo 3:13, 15) È chiaro che il vero Dio non riteneva che il suo nome fosse troppo santo perché il suo popolo lo pronunciasse.

In realtà i fedeli servitori di Dio di ogni generazione hanno pronunciato liberamente e rispettosamente il suo nome. Boaz, leale servitore di Dio, salutava regolarmente i suoi lavoratori nel campo con le parole: “Geova sia con voi”. I lavoratori si scandalizzavano per un saluto del genere? No. La narrazione prosegue: “A loro volta essi gli dicevano: ‘Geova ti benedica’”. (Rut 2:4) Non consideravano questo saluto un’offesa nei confronti di Dio, ma un modo per rendergli onore e gloria nelle faccende quotidiane. Nello stesso spirito, Gesù insegnò ai discepoli a pregare: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome”. — Matteo 6:9.

Il terzo comandamento

Ma che dire della proibizione menzionata nel terzo dei Dieci Comandamenti? Esodo 20:7 dice con vigore: “Non ti devi servire del nome di Geova tuo Dio in modo indegno, poiché Geova non lascerà impunito chi si serve del suo nome in modo indegno”.

Cosa significa esattamente servirsi del nome di Dio “in modo indegno”? Un commentario della Torà pubblicato dalla Jewish Publication Society spiega che il termine ebraico reso sopra “in modo indegno” (lashshàw’) può significare “falsamente” o “per niente, invano”. La stessa opera di consultazione prosegue: “L’ambiguità [di questo termine ebraico] ammette la proscrizione [proibizione] dello spergiuro delle parti in un processo e dell’uso inutile o frivolo del Nome divino”. — The JPS Torah Commentary.

Questo commentario ebraico rileva correttamente che il ‘servirsi del nome di Dio in modo indegno’ implica l’uso del nome in modo improprio. Ma poteva giustamente definirsi “inutile o frivolo” pronunciare il nome di Dio quando si insegnava ad altri riguardo a lui o quando ci si rivolgeva al nostro Padre celeste in preghiera? Geova esprime il suo parere con le parole che troviamo in Salmo 91:14: “Poiché in me ha riposto il suo affetto, anch’io gli provvederò scampo. Lo proteggerò perché ha conosciuto il mio nome”.

Che importanza ha?

La traduzione di Everett Fox in inglese moderno, intitolata The Five Books of Moses, si discosta dalla tradizione. Questa traduzione usa non il tradizionale “LORD”, ma “YHWH” per rappresentare il nome divino “col desiderio di riflettere l’esperienza del lettore ebreo”. Fox sottolinea: “Il lettore noterà immediatamente che il nome personale del Dio biblico compare in questo volume come ‘YHWH’”. E ammette che la vista del nome di Dio potrebbe essere “sconvolgente” per il lettore. Ma dopo aver preso la lodevole decisione di non nascondere il nome di Dio nella traduzione, aggiunge: “Raccomanderei l’uso del tradizionale ‘LORD’ nel leggere ad alta voce, ma altri vorranno forse seguire la propria usanza”. Tuttavia, si tratta solo di scelta personale, di tradizione o di seguire la propria usanza?

No. La Bibbia non si limita a incoraggiare l’uso appropriato del nome di Dio, ma lo comanda! In Isaia 12:4a i servitori di Dio sono descritti senza mezzi termini nell’atto di gridare: “Rendete grazie a Geova! Invocate il suo nome”. Inoltre il salmista parla di coloro che meritano l’avverso giudizio di Dio: “Versa il tuo furore sulle nazioni che non ti hanno conosciuto, e sui regni che non hanno invocato il tuo proprio nome”. — Salmo 79:6; vedi anche Proverbi 18:10; Sofonia 3:9.

Quindi anche se alcuni evitano di pronunciare il glorioso nome di Geova fraintendendo il senso del terzo comandamento, coloro che amano veramente Dio cercano di invocare il suo nome. Sì, in ogni occasione appropriata ‘fanno conoscere fra i popoli le sue gesta, menzionando che il suo nome dev’essere innalzato’! — Isaia 12:4b.

[Note in calce]

a Nella parte ebraica della Bibbia (Antico Testamento) il nome di Dio è rappresentato da quattro lettere che si possono traslitterare YHWH. Anche se non si conosce la pronuncia esatta del nome di Dio, in italiano la pronuncia più comune è “Geova”.

b Mishnaiot, trattato Sanhedrin, X, 1, trad. di V. Castiglioni, Tip. Sabbadini, Roma, 1962.

[Immagini a pagina 26]

Parte del libro dei Salmi nei Rotoli del Mar Morto. Il nome di Dio, Geova (YHWH), compare in una forma di scrittura ebraica più antica rispetto al resto del rotolo

[Fonte]

Cortesia del Santuario del Libro, Museo di Israele, Gerusalemme

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