Domande dai lettori
◆ Come poteva Gesù condannare giustamente il fico che non portava frutto e farlo seccare, dato il fatto che non era la stagione dei fichi? — P. S., Oklahoma.
La narrazione dice: “Da una certa distanza egli vide un fico che aveva foglie, e andò a vedere se per caso vi trovasse qualche cosa. Ma, giuntovi, non trovò niente altro che foglie, perché non era la stagione dei fichi. Quindi, in risposta, gli disse: ‘Nessuno mangi del tuo frutto mai più in eterno.’ Subito dopo l’albero si seccò e morì. (Marco 11:12-14, 20, NM) Diversi dotti della Bibbia cercano di mostrare che sotto certe condizioni i fichi erano sugli alberi in quel tempo dell’anno, ma i loro argomenti non sembrano troppo fondati, e non riescono a controbattere la spiegazione scritturale che “non era la stagione dei fichi”. Perché, dunque, condannare l’albero? Perché l’aspetto dell’albero induceva gli osservatori ad attender frutto da esso. Nel caso dei fichi il frutto compare prima delle foglie, e quando le foglie sono spuntate si può attendere di trovar frutto. Questa pianta aveva foglie. Gesù lo vide da lontano. Egli aveva il diritto d’aspettarsi che avesse frutto, data l’apparenza frondosa della pianta, quindi andò per prendere alcuni fichi per calmare la sua fame. Quando non ne trovò alcuno, condannò l’albero. Siamo d’accordo che non era la stagione dei fichi, ma apparentemente questa pianta era eccezionale, insolitamente precoce per qualche ragione, e le sue foglie promettevano frutto. Esso fa ricordare la nazione giudaica, in patto con Dio, avente la sua legge, esercitante le forme dell’adorazione, avente le apparenze esteriori di portar frutto a Dio; eppure quando Cristo Gesù venne sulla terra e ispezionò quella nazione constatò che le sue pretese di portare frutto erano false, ed egli condannò quella nazione, dicendo: “La vostra casa vi viene lasciata desolata”. Essa seccò e morì come santa nazione di Dio, poiché egli la ripudiò e in seguito vennero i Romani e distrussero Gerusalemme. — Matt. 23:38.