Annunciare sollievo e conforto per i poveri
OGGI la povertà è la sorte della gran maggioranza degli uomini, e quasi tutti considerano la prosperità materiale il principale bene della vita. Ma perché rivolgete il vostro cuore ad una cosa che difficilmente sarà realizzata? Ed anche se viene realizzata, che cosa avete? Gravami, ansietà e tentazioni che piombano gli uomini nella distruzione. — 1 Tim. 6:9.
La povertà spirituale è ancora più estesa della mancanza di beni materiali, ma quelli che apprezzano la loro povertà spirituale sono veramente saggi. Come mai? Perché Dio ha reso possibile che questi diventino ricchi spiritualmente.
Gesù illustrò questo passaggio dalla povertà spirituale alla felicità e prosperità spirituale nella parabola o illustrazione dell’uomo ricco e di Lazzaro.a Una parabola? Sì, poiché “senza una illustrazione [Gesù] non parlava loro”, e se la consideriamo letteralmente rimaniamo confusi da molte contraddizioni e assurdità. Per esempio, notate che non è detto affatto che l’uomo ricco sia empio e il povero buono. Certamente è inconcepibile pensare che tali fatti così importanti fossero stati trascurati se il racconto dovesse servire di ammonimento ai malfattori. — Matt. 13:34; Luca 16:19-31, NW.
In breve, l’illustrazione dimostra quanto segue: Quando Gesù cominciò il suo ministero trovò una classe di persone che erano come l’uomo ricco, essendo ricche in onore, posizione e vantaggi spirituali: scribi, Farisei, dottori della legge e sacerdoti. Essi erano orgogliosi, alteri, si ritenevano giusti e si consideravano i custodi dei sacri detti. — Matt. 23:2; Giov. 8:39; Luca 16:15; Rom. 3:2.
D’altra parte, Lazzaro, il cui nome significa “Dio è soccorritore”, appropriatamente raffigura i poveri e umili amanti della giustizia che riconoscono la loro necessità spirituale. Questi, agli occhi dei capi religiosi, erano moralmente ammalati e la loro compagnia era degna dei cani, dei Gentili incirconcisi. — Matt. 15:26, 27; Luca 18:9-14; Giov. 7:49.
Il ministero di Cristo Gesù apportò un gran cambiamento nella condizione di ciascuno, ben raffigurato dalla loro morte. I poveri spiritualmente furono confortati con la verità, e a motivo della loro fede e condotta coerente furono introdotti nel favore di Dio, ben rappresentato dal seno di Abrahamo. (Matt. 5:3-12; 11: 28-30; Luca 22:28-30; Giov. 13:23) D’altra parte, il chiaro insegnamento di Gesù apportò tanto tormento ai capi religiosi che fecero uccidere Gesù. Con la Pentecoste il tormentoso messaggio fu nuovamente proclamato. Essi non ottennero sollievo da questo tormento più di quanto non l’ottenne il ricco dell’illustrazione. — Matt. 21:45, 46; 23:1-36; Atti 5:27-33.
Oggi vediamo la stessa cosa ma su una scala più vasta. Di nuovo c’è la classe del clero, superba e ricca, egoista e spiritualmente favorita; e di nuovo vediamo una classe di persone umili che riconoscono la loro povertà spirituale. Di nuovo la predicazione della verità reca tormento a quelli che sono spiritualmente ricchi e conforto ai poveri, aiutandoli a entrare nella posizione di favore presso Geova Dio. Come il profeta preannunciò: “[Geova] rileva il misero dalla polvere, e trae su il povero dal letame, per farlo sedere coi principi”. — Sal. 113:7, 8.
[Nota in calce]
a Vedere La Torre di Guardia del 1º e del 15 agosto 1951