L’altra faccia della moneta
OGNI moneta ha due facce, quella superiore e quella inferiore. Sono anche chiamate “testa” e “croce”, o “testa” e “coda”, poiché si completano a vicenda. Infatti, la “testa” implica spesso l’esistenza della “coda”, come quando la Bibbia dice: “L’anziano e i notabili sono il capo, il profeta, maestro di menzogna, è la coda”. (Isa. 9:14, Ga) Inoltre, la “cima” implica l’esistenza del “fondo”; l’“interno”, l’“esterno”, l’“est”, l’“ovest”, ecc.
Si potrebbe dire che un principio simile sia valido nella finanza. Tutte le attività implicano passività, secondo come le considerate. Per esempio, nel bilancio annuale di una banca le attività devono pareggiare con le passività. Fra le attività possono essere elencati depositi per molti milioni di lire; ma questi rappresentano nello stesso tempo delle passività, giacché i clienti della banca possono chiedere indietro i loro depositi, e il denaro effettivamente appartiene a loro, in quanto la banca paga l’interesse per il privilegio di usarlo.
Questo principio secondo cui ogni moneta ha un’altra faccia si può dire si applichi anche a molti comandi che troviamo nella Parola di Dio — e anche altrove, per quanto riguarda ciò — e questo specialmente in merito a quelli che impongono certi obblighi alle persone nei loro rapporti con altri. Ogni comando dato a un gruppo di persone che va a beneficio di un altro gruppo si potrebbe dire rappresenti un’attività per i beneficiari. Ma con tali benefici è connesso quasi invariabilmente un obbligo intrinseco o passività da parte di coloro che ricevono tali benefici. Questo avviene primariamente a motivo della regola che dobbiamo fare agli altri quello che vorremmo facessero a noi. — Luca 6:31.
Per esempio, secondo la Parola di Dio il marito è il capo della famiglia, e la moglie è paragonata al suo corpo. Conformemente, alle mogli è detto di essere sottoposte ai loro mariti in ogni cosa. (Efes. 5:23, 24) Ma nessun marito gongoli per ciò. Perché no? Perché è sottinteso un obbligo, una passività, per così dire. Ciò lo obbliga a trattare sua moglie come il proprio corpo, ad amarla come se stesso, a provvedere per lei, ad averne tenera cura, a nutrirla e vestirla, fornirle un tetto sopra il capo e proteggerla dal male. Così le attività derivanti al marito a motivo della sua autorità e della sottomissione della moglie a lui sottintendono un non piccolo obbligo, una passività equilibratrice, l’altra faccia della moneta. Questo dovrebbe servire a renderlo un capo modesto, umile!
Avviene, naturalmente, la stessa cosa riguardo al comando dato ai mariti di amare le mogli come i loro propri corpi, come Gesù “Cristo amò la congregazione e si consegnò per essa”. (Efes. 5:25) La moglie si lamenta perché il marito non l’ama come ama il suo proprio corpo? Quindi potrebbe chiedersi: Coopero con mio marito come dovrei? Gli sono sottoposta come lo è il suo proprio corpo? Certo il suo corpo non si lamenta di continuo né brontola per le cose. La Bibbia dice: “È meglio sedersi sull’angolo del tetto che condividere la casa con una donna litigiosa”. (Prov. 21:9, Na) Così nell’attivo o nel vantaggio derivante alla moglie dal comando biblico che il marito l’ami come il suo proprio corpo, è sottinteso l’obbligo della moglie di cooperare il più pienamente possibile con il suo capo. Questo, naturalmente, renderà al marito molto più facile amare la moglie come ama se stesso!
Comunque, nessuno pensi che la negligenza da parte di uno giustifichi la negligenza da parte dell’altro. Non la giustifica! Gli obblighi restano indipendentemente da ciò che l’altro può o non può fare, ma la giustizia e l’amore del prossimo indicano che ciascuno dovrebbe fare la sua parte.
Il principio secondo cui ogni moneta ha un’altra faccia si applica anche ai comandi che la Bibbia dà sulla giusta condotta fra i sessi. La Parola di Dio dà consigli eccezionalmente saggi e ragionevoli in queste cose, poiché fu ispirata da Colui che comprende la natura umana meglio di chiunque altro nell’universo. Per esempio, dice agli uomini nella congregazione cristiana di trattare le “giovani come sorelle con ogni castità”. Avverte anche che se un uomo continua a guardare una donna così da provare passione per lei commette adulterio nel suo cuore. — 1 Tim. 5:2; Matt. 5:28.
Comandi come questi si potrebbe dire rappresentino un’attività o un vantaggio per le giovani donne, per tutte le donne infatti, poiché dà loro un senso di sicurezza e libertà, specialmente entro la congregazione cristiana. Ma con questo vantaggio viene pure un obbligo, un passivo per loro. Quale? Che si comportino e si vestano come sorelle degli uomini, non come sirene. Secondo quanto consigliò l’apostolo Paolo alle donne cristiane: “Desidero che le donne si adornino con veste convenevole, con modestia e sanità di mente”. — 1 Tim. 2:9.
Si potrebbe dire che il principio secondo cui ogni moneta ha un’altra faccia si applichi in particolare a tutte le relazioni in cui sono implicate autorità e sottomissione. Così nel diretto obbligo degli studenti di prestare attenzione è sottinteso l’obbligo da parte dell’insegnante di insegnare con abilità ed entusiasmo per tener viva l’attenzione degli studenti. Ma indipendentemente da ciò che fanno gli uni o l’altro, come si è già osservato, ognuno ha il suo obbligo: l’insegnante, di dare il meglio di sé sia che gli studenti prestino viva attenzione o no; gli studenti, di prestare viva attenzione anche se l’insegnante è senza abilità ed entusiasmo.
Così avviene nella congregazione cristiana. Ai suoi membri è comandato di essere “ubbidienti a quelli che prendono la direttiva fra voi e [essere] sottomessi”. Ma in questo comando è sottinteso l’obbligo di prendere la direttiva in modo tale da non rendere l’ubbidienza indebitamente gravosa, poiché quelli che prendono la direttiva devono render conto di quelli che sono loro affidati. — Ebr. 13:17.
Riconoscere che ogni moneta ha un’altra faccia, che c’è un obbligo intrinseco in qualsiasi comando che sembra essere a nostro personale favore, ci aiuterà a mostrare empatia. Ciò promoverà maggiore intendimento, maggiore cooperazione, più armonia ed efficienza. Questo è un modo in cui possiamo aiutare l’altra persona a soddisfare i suoi obblighi; così ubbidiremo alla regola di fare agli altri come vorremmo che facessero a noi.