Ministro viaggiante
Narrato da Angelo Catanzaro
SONO un ministro viaggiante dal 1947. Quell’anno la Watch Tower Bible and Tract Society mi affidò l’incarico di sorvegliante di circoscrizione, il ministro che visita le congregazioni dei cristiani testimoni di Geova per edificarle e incoraggiarle. Ma sono soltanto uno di circa duemila sorveglianti viaggianti in varie parti del mondo. Vorrei parlarvi della nostra opera.
Anzitutto, viaggiamo parecchio. Le mie assegnazioni mi hanno portato in quarantadue stati degli Stati Uniti, a cominciare dalla Georgia. Giacché viaggiamo tanto, forse vi chiedete dove soggiorniamo.
OSPITATI DA MOLTI AMICI
Mia moglie e io siamo ospitati nelle case dei nostri fratelli cristiani, che sono lieti di condividere con noi l’abitazione che hanno. Nelle grandi città siamo stati ospitati spesso da persone che hanno solo tre stanze. E di frequente insistono che dormiamo nel loro letto mentre essi dormono sul divano.
Una volta alloggiammo nella casa di una sorella cristiana il cui marito era ebreo e non era Testimone. Egli fu meravigliato dal fatto che eravamo tanto felici, eppure non percepivamo un salario come il clero della cristianità. In questa città di Portsmouth, nell’Ohio, c’era un gruppetto di Ebrei, e il rabbino andava a tenere le funzioni per loro. Ma chiedeva un compenso garantito di circa L. 50.000 per il servizio di un’ora che teneva. Inoltre, riceveva le offerte fatte quel giorno al servizio.
In considerazione di tutto ciò, dunque, l’Ebreo nella cui casa fummo ospitati non riusciva quasi a credere che non solo alloggiavamo in case private, ma che facevamo anche la nostra opera senza essere pagati. Ogni giorno mi chiedeva di narrare le esperienze avute nell’opera di predicazione di casa in casa. E ripeté più volte di sapere che il suo rabbino lavorava per denaro, non per amore verso Dio e verso la congregazione.
Quando quella settimana giunse l’ora in cui dovevo pronunciare il discorso pubblico, questo Ebreo chiese: “Non mi invita ad ascoltare il suo sermone?” Fu presente al discorso e da allora frequenta regolarmente le adunanze dei cristiani testimoni di Geova.
Talvolta siamo stati invitati a soggiornare in case di non Testimoni, sebbene i padroni di casa mostrassero interesse per il messaggio biblico. Ad Ardmore, nell’Oklahoma, trascorremmo una settimana con una tale famiglia. Entrambi marito e moglie fumavano una sigaretta dietro l’altra e leggevano per buona parte della notte. Il fumo delle sigarette si spandeva nella nostra camera da letto e di notte ci svegliava. Ma prima che uscissimo la mattina e al ritorno dall’attività di predicazione, ci facevano molte domande bibliche.
Ebbene, sei mesi dopo, a un’assemblea, questa coppia era fra quelli che si sarebbero battezzati. Non fumavano più, e si sentivano molto meglio, come lodatori di Geova. Durante la nostra permanenza presso di loro quest’uomo e sua moglie erano rimasti profondamente colpiti dalla nostra fiducia in Geova e dal fatto che citavamo la Bibbia per far loro conoscere la soluzione dei problemi della vita.
CONDIVISA LA BUONA NOTIZIA
Durante la visita a una congregazione dei testimoni di Geova, la mia opera include molto più che pronunciare discorsi biblici alla congregazione. Dedico buona parte del mio tempo a lavorare con i miei fratelli cristiani nella predicazione di casa in casa. Sono in grado di condividere con altri la mia esperienza, e anch’io imparo osservando i metodi che essi seguono per recare il messaggio biblico agli abitanti di cuore onesto della comunità. Quindi lavorando insieme ai nostri fratelli cristiani il vantaggio è reciproco.
Ho partecipato all’opera di predicazione con persone di ogni età. Recentemente sono uscito con una donna di novantatré anni che compie l’opera di predicazione in servizio continuo. Ho anche lavorato con un bambino di quattro anni. Nell’ultimo caso, dicevo ai padroni di casa che il piccolo che mi accompagnava si esercitava a fare il predicatore, e che ‘vuole dirle qualcosa’. Quindi egli porgeva loro un volantino, invitandoli a un discorso pubblico sulla Bibbia.
Parlando alla gente del regno di Dio e del futuro giusto Nuovo Ordine di cose, spesso udiamo commenti come: “Perché il nostro clero non ci ha detto queste cose?” Ho incontrato molti i quali ammettono che i loro ministri, sacerdoti e rabbini non hanno inculcato in loro una speranza sicura. Spesso deplorano che tutti gli ecclesiastici sembrano interessarsi solo del denaro e delle comodità personali. Tali padroni di casa si meravigliano che noi, senza farci pagare, rechiamo loro la Parola di Dio e una magnifica speranza.
Dato che viaggiamo tanto, predichiamo a persone di ogni genere. Perciò, dobbiamo discernere qual è il modo migliore di aiutare varie persone. Spesso riscontriamo che è opportuno far esprimere i padroni di casa rivolgendo loro domande. Ma in questo modo non tutti si possono far partecipare prontamente alle conversazioni. Per esempio, abbiamo predicato nelle riserve indiane dell’Ovest, e benché la maggioranza degli Indiani non parli molto, essi guardano e osservano. Abbiamo riscontrato di poter aiutare meglio gli Indiani facendoceli amici e mostrando che ci interessiamo realmente di loro. Si rendono subito conto che i Testimoni non mostrano nessuna parzialità riguardo a razza e nazionalità, ma hanno il debito rispetto verso tutti.
D’altronde, alcuni desiderano subito esprimere le loro opinioni. Se facciamo loro domande e non ascoltiamo quello che pensano, si offendono. Per esempio, feci visita in una casa e alla porta venne un dottore col quale parlammo dell’odierno declino della moralità. Quando gli chiesi se pensava ci fosse una soluzione, espresse le sue vedute, parlando per un bel po’, senza notevoli commenti da parte mia. Quando concluse, fui d’accordo su certi punti. Verso la fine della nostra conversazione, disse di avere specialmente apprezzato che il mio compagno e io gli avevamo dato la possibilità di parlare. Accettò quattro pubblicazioni di studio biblico, e si dispose di tornare a visitarlo.
Nelle grandi città, come New York, notiamo che molti hanno paura e di rado aprono la porta agli estranei. Ciò nondimeno, cerchiamo di esprimere alcuni pensieri sulla Bibbia, parlando loro, se possibile, anche attraverso lo spioncino. Essi vedono noi, ma noi non vediamo loro, eccetto forse una pupilla.
Una volta, quando parlai a una signora attraverso lo spioncino, ella disse che apprezzava quanto le avevo letto nella Bibbia ma che non avrebbe aperto la porta. Tuttavia voleva la pubblicazione di studio biblico che le offrivo. Così mi disse di metterla nella cassetta della posta. Tornammo un po’ più tardi e il libro era sparito e al suo posto c’era la contribuzione.
DENARO
Spesso mi chiedono com’è finanziata l’opera dei testimoni di Geova e di quali mezzi dispongo io stesso. L’opera dei testimoni di Geova, come quella dei primi cristiani, viene finanziata mediante contribuzioni volontarie. La maggioranza dei testimoni di Geova si sostiene con un lavoro secolare. Come sorvegliante di circoscrizione in servizio continuo, ricevo dalla Watchtower Society L. 4.480 (prima L. 4.340) al mese per le spese personali, se ne faccio richiesta, e una modesta somma una volta all’anno per l’acquisto di indumenti. Ma i nostri bisogni vengono soddisfatti, poiché i nostri fratelli cristiani sono molto ospitali e benigni. Come l’apostolo Paolo, ci accontentiamo del vitto, dell’alloggio e del vestiario. — 1 Tim. 6:8.
Una volta a Indianapolis, nell’Indiana, tutti i nostri abiti furono rubati dall’auto parcheggiata e chiusa. Ma non fummo abbandonati. I nostri amorevoli fratelli cristiani fecero subito in modo che avessimo di che vestirci debitamente.
In un’occasione partecipai a uno spettacolo radiofonico in cui l’intervistatore spesso cerca di far apparire la gente piuttosto stupida. Quando ebbi detto che ricevevo L. 4.480 al mese, egli guardò il mio vestito e disse: “Io non potrei permettermi un vestito come quello se prendessi L. 4.480 al mese”.
“Vede”, spiegai, “il vestito, le scarpe, i calzini, la camicia, la cravatta, tutte queste cose mi sono state donate dai miei cari fratelli e sorelle cristiani i quali conoscono l’opera che facciamo. Non lo chiediamo. Ma come dice la Bibbia, ‘l’operaio è degno del suo salario’”. (1 Tim. 5:18) Quando gli ebbi spiegato che compiamo la nostra opera per amore verso altri, l’intervistatore ebreo osservò che gli ecclesiastici, inclusi i rabbini ebrei, non potrebbero andare avanti come facciamo noi.
Spesso, rispondendo a domande, ho l’opportunità di spiegare che come testimoni di Geova non abbiamo lo scopo di fare soldi. Lavoriamo tutti per aiutare la gente a conoscere Geova e ottenere la Sua approvazione.
LA GIOIA CHE NON SI PUÒ COMPRARE COL DENARO
Mentre apprezziamo tutto ciò che i nostri fratelli cristiani hanno fatto e fanno per noi, tuttavia la ragione più importante per cui compiamo questa opera di predicazione è che Geova l’ha comandata. È un’espressione del nostro amore verso di lui. E in compenso riceviamo qualcosa di migliore del denaro, la meravigliosa gioia e soddisfazione di sapere che facciamo quello che Dio vuole da noi.
Talvolta mi chiedono che cosa mi è piaciuto specialmente nell’opera di circoscrizione e di distretto. Ebbene, credo che una delle maggiori gioie sia quella di vedere la benedizione di Geova sull’opera che compiamo. Se cerchiamo la guida e la benedizione di Dio, invece di inquietarci perché una certa cosa non è fatta come piace a noi, Dio benedirà i nostri sforzi facendo crescere. (1 Cor. 3:6, 7) Vedendo questa crescita proviamo profonda soddisfazione e gioia.
Naturalmente, anche la calorosa ospitalità dei nostri fratelli cristiani è fonte di grande gioia. In quale altro lavoro potremmo viaggiare praticamente in ogni parte degli Stati Uniti e ricevere il calore, la benignità e l’ospitalità che riceviamo noi? Quasi ovunque andiamo, in quarantadue stati, non v’è città dove abitano Testimoni nella quale non saremmo calorosamente accolti per la notte e in cui non avremmo una casa dove soggiornare.
Abbiamo poi la gioia di conoscere tanti fratelli e sorelle cristiani che sono stati leali a Geova nel corso degli anni. Molti sono stati fedeli a Geova e alla sua organizzazione in qualsiasi circostanza, e ci sono di sprone. Abbiamo anche il piacere di vedere molte migliaia di nuovi, simili a pecore, che vengono nell’organizzazione di Geova in zone dove prestiamo servizio, e il fatto stesso di partecipare in certo qual modo alla loro crescita spirituale è di per sé una grande ricompensa.
È vero che la nostra vita non ci permette di fermarci molto a lungo in qualsiasi posto, ma il fatto d’essere un ministro viaggiante mi ha recato gioie sconfinate che col denaro non si possono comprare.