Come sopportare le infermità
Il RE Davide era gravemente malato e i suoi nemici speravano che morisse. Mentre attendevano con ansia un segno di peggioramento nello stato di salute del re, i visitatori gli auguravano ipocritamente ogni bene. Dopo di che si compiacevano nel comunicare ad altri le loro osservazioni negative. “L’ha colpito un morbo maligno”, dicevano. “Di dove giace più non s’alzerà”. Perfino un intimo amico, il fido consigliere Ahitofel, lo tradì. — Sal. 41:6-10, La Bibbia Concordata.
Cosa aiutò Davide a superare questi momenti di terribile afflizione? Non perse la speranza e non si fece vincere dalla paura. Mantenne una forte fiducia in Dio, poiché dichiarò: “Geova stesso . . . sosterrà [il suo servitore] su un canapè di malattia; per certo cambierai tutto il suo letto durante la sua infermità”. (Sal. 41:3) Infine Davide si riprese dalla malattia.
Ma come fa l’Altissimo a sostenere i suoi servitori afflitti? Per mezzo del suo spirito, Geova Dio richiama alla mente del malato pensieri di conforto e che rafforzano la speranza. Ciò che Dio fa a questo riguardo ha una parte essenziale nella guarigione. Quindi Davide poté dire che Geova cambia il letto dell’afflitto, trasformandolo da un letto di malattia in un letto di guarigione.
Un fatto interessante è che i medici moderni riconoscono che la speranza è preziosa per guarire da una malattia. Per esempio, nel suo libro The Vital Balance, il dott. Karl Menninger scrive: “La nostra attuale conoscenza scientifica non basta per riconoscere o identificare o spiegare correttamente tutte le forze che operano a favore della guarigione più di quanto non conosciamo in ciascun caso tutte le forze contro cui combattiamo. Ma c’è una cosa che sappiamo: Talora la speranza viene meno, e ne segue la morte, mentre talora la speranza sussiste, e accade l’impossibile”.
Riguardo all’effetto nocivo della disperazione e del timore, The Encyclopedia Americana dichiara: “L’azione del timore sulla mente, se non lo si vince, è accompagnata spesso dalle più gravi conseguenze, specie quando c’è un’infermità in atto o quando c’è la minaccia di una malattia. Il timore produce su molti un effetto assai più grave della peggior forma di qualsiasi temuta malattia. Nel caso delle malattie epidemiche il terrore che esse ispirano è spesso fatale quanto l’infezione, in quanto paralizza il sistema e priva il corpo della naturale elasticità della sua forza nervosa, e la mente della spinta che viene dalla speranza, per cui quelli che, per età ed energia, avevano le migliori probabilità di scamparla, cadono vittime. Il timore è un veleno per la mente, e il più potente antagonista per la salute e la medicina”.
Chi ha incrollabile fede in Dio e nelle promesse della sua Parola è protetto dal soccombere a tale deleterio timore. Prova conforto nel sapere che qualsiasi afflizione a un certo punto finirà. Anche se quella fine fosse la morte, non è sopraffatto dal timore, perché la promessa divina della risurrezione dai morti lo sorregge. Mentre è nell’angustia supplica Geova Dio di aiutarlo a sopportare. E lo spirito o forza attiva di Dio provvede la forza necessaria. Inoltre, il malato attende con fiducia l’adempimento della promessa biblica: “[Dio] asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate”. — Riv. 21:4.
La speranza suscitata da questa meravigliosa promessa può aiutare a mantenere la serenità nonostante la grande afflizione causata da una malattia o da un incidente. Prendete il caso del 43enne Robert affetto da cancro alla spina dorsale nello stadio terminale. I medici gli dissero che aveva solo una settimana di vita. Ma circa quattro mesi dopo, nonostante la grave infermità, dispose di assistere a un’assemblea dei testimoni di Geova. Sdraiato sul suo lettino, poté ascoltare alcune sessioni del congresso. I medici specialisti non riuscivano proprio a credere che potesse tenersi così su di morale. ‘La speranza nel nuovo sistema promesso da Geova mi permette di tirare avanti’, diceva Robert. Perseverò anche nella preghiera, implorando l’Altissimo di dargli la forza di sopportare.
La stessa promessa cambiò la vita di Yuko, una giovane giapponese. A 31 anni fu colpita dal Kogenbyo, una malattia che fa indurire la pelle e irrigidire il corpo come una mummia, e la morte sopraggiunge lentamente man mano che la malattia si estende. Dapprima le si irrigidì la mano destra e le si rattrappirono le dita. Non esistendo nessuna cura, Yuko era molto depressa, specie quando pensava al futuro dei suoi tre figli. All’ospedale, subentrò l’anemia, e i muscoli della bocca e del mento divennero così rigidi che non riusciva più a parlare liberamente. Fu necessario nutrire Yuko solo con liquidi.
Ma cosa accadde dopo che ebbe cominciato a studiare la Bibbia? Fu molto confortata apprendendo che Geova stabilirà un nuovo ordine in cui non ci si ammalerà e non si morirà più. Yuko narra: “Per la prima volta avevo trovato una speranza sicura. Infine nutrii il forte desiderio di parlare delle mie credenze ad altri che erano in condizioni simili, affinché anch’essi imparassero a mettere tutto nelle mani di Geova. A causa dell’anemia di cui soffrivo, il medico non voleva che uscissi e mi esponessi al sole. Ma io sentivo il bisogno di parlare di quello che avevo imparato. Il risultato? L’anemia non mi ha più dato problemi. Uscendo per parlare ad altri della Bibbia mi venne un bell’appetito e così aumentai di peso. Cominciai anche a muovere più liberamente i muscoli della bocca. Quando pensa al miracoloso miglioramento del mio stato di salute, il medico scuote la testa sbalordito, non comprendendo che cosa abbia potuto produrre un tale cambiamento”.
Una trasformazione simile fu quella subita da un giovane affetto da sclerosi multipla. Aveva metà del corpo paralizzata, e passava il tempo su una sedia a rotelle in una camera privata di una casa di cura. Con una mano muoveva la sedia a rotelle, spostandosi avanti e indietro, a destra e a sinistra. Avendo perso ogni speranza non vedeva l’ora di morire. Dopo un periodo di studio biblico con un testimone di Geova, comunque, quest’uomo cominciò a interessarsi maggiormente della vita. Si sforzò di camminare aggrappandosi ai mobili. Col tempo divenne molto esperto nell’uso di un supporto meccanico. Invece di continuare a vivere in una casa di cura, si trasferì nel proprio appartamento, cominciò a prepararsi i pasti da sé e a pulire anche la sua abitazione. Anziché continuare a pensare a quando sarebbe morto, questo giovane cominciò ad attendere con ansia l’adempimento della promessa biblica riguardo a un mondo senza malattie.
Fino a oggi il messaggio della Bibbia ha dunque dato conforto e incoraggiamento agli anziani, agli infermi e a quelli che soffrono per incidenti o malattie. Imparando a confidare in Geova Dio per avere forza e facendo propria la speranza che egli offre, essi hanno potuto sopportare grande afflizione. Che eccellente testimonianza è questa del fatto che la Bibbia è fonte inesauribile di conforto!