Significato delle notizie
La “generazione” è ancora qui
“Questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute”, disse Gesù nel descrivere il “termine del sistema di cose”. (Matteo 24:3, 34) Le cose che disse sarebbero accadute — grandi guerre, penurie di viveri, terremoti, timore diffuso, malattie dilaganti e la predicazione del Regno — si sono tutte verificate a partire dal 1914, quando scoppiò la prima guerra mondiale. (Matteo capitolo 24; Luca capitolo 21) Ma quanto sarebbe durata la generazione? È ancora con noi?
Un articolo sul censimento del 1980, reso di recente pubblico e apparso sul giornale sudafricano “Die Vaderland”, dimostra che molti della generazione del 1914 sono ancora in vita. Diversi abitanti del Sudafrica sono persone che, allo scoppio della guerra mondiale nel 1914, avevano 14 anni o più. All’epoca del censimento c’erano ancora 50.000 uomini e donne nati nel 1900 o prima, circa uno ogni 500 abitanti del Sudafrica. “Le cifre del censimento indicano pure che ora in Sudafrica ci sono 10.480 ultracentenari”, dice il giornale.
Se cifre simili valgono anche per gran parte del mondo, è evidente che un gran numero di persone della generazione del 1914 sono ancora in vita. Naturalmente il numero va sempre più assottigliandosi, e quindi, in qualche tempo del prossimo futuro, possiamo fiduciosamente aspettarci che venga la “fine”, alla quale seguirà il tempo in cui il messianico Regno di Dio sarà l’unico governo a dominare la terra. — Matteo 24:14; Rivelazione 21:1-5.
Un terremoto fa luce sulle Scritture
“Sentiamo l’odore dei morti che erano nelle tombe”, ha detto un soccorritore della Croce Rossa descrivendo lo strano effetto di un potente terremoto che ha colpito Popayán, in Colombia, poco prima del week-end pasquale dell’anno scorso. “Al cimitero le tombe si sono aperte e ne sono usciti i cadaveri. . . . Non ho mai visto nulla di simile”. Stando al “St. Petersburg Times”, il soccorritore è rimasto esterrefatto “alla vista dei cadaveri catapultati dalle loro tombe nei cimiteri di questa città di montagna. Il terremoto che giovedì ha colpito questo centro di 200.000 abitanti è stato così forte che le pareti dei sepolcri si sono sgretolate facendone uscire le casse. . . . La città è stata scossa come se Dio vi avesse usato un martello pneumatico”.
Questo insolito avvenimento ci aiuta a confermare e a spiegare il racconto biblico di un avvenimento simile verificatosi a Gerusalemme circa 1.900 anni fa in concomitanza con la morte di Gesù. Allora, come dice Matteo 27:51-53, “la terra tremò, e i massi di roccia si spaccarono. E le tombe commemorative si aprirono e molti corpi dei santi che s’erano addormentati furono levati . . . ed essi furono visti da molte persone”. In quell’occasione, come in Colombia, i morti così esposti furono visti da testimoni che lo riferirono a quelli che stavano in città, come indica il racconto biblico dicendo che delle persone, “uscendo di mezzo alle tombe commemorative . . . , entrarono nella città santa”. — Versetto 53.
Un diverso impiego degli sforzi umani
“Per la maggior parte della mia vita lavorativa ho studiato la guerra e ho scritto contro di essa”, scrive Herman Wouk, autore del romanzo storico “Venti di guerra” (“The Winds of War”). Ora, dice, “siamo intrappolati in un mostruoso e folle cappio, incredibilmente spaventoso e pericoloso”, costituito dal circolo vizioso della corsa agli armamenti, e “tutti considerano ormai una cosa normale questa orribile follia. . . . L’ingegno, le fatiche e le immense risorse impegnati in questo assurdo cappio che si va restringendo lasciano attoniti”. Da parte sua Wouk fa questa riflessione: “Se le nazioni non imparassero più la guerra, non ci sarebbe cosa che l’umanità non potrebbe fare o in cui non potrebbe trasformare questa piccola isola sulla quale galleggiamo nello spazio”.
È incoraggiante sapere che la guerra cesserà, anche se non grazie agli sforzi degli uomini, fra i quali, dice lo scrittore, “rimangono aperte mille dispute”. Piuttosto, secondo la Bibbia, è Dio colui che “fa cessare le guerre fino all’estremità della terra”. (Salmo 46:9) Presto egli interverrà e, grazie alla sua guida e al suo aiuto, l’umanità concentrerà i suoi sforzi nel trasformare la terra in un paradiso di pace e felicità. — Isaia 2:2-4; Salmo 72:7, 8.