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  • La Bibbia promette un paradiso terrestre?

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  • La Bibbia promette un paradiso terrestre?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
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  • La promessa della vita celeste
  • Quale paradiso fu promesso al malfattore?
  • Un paradiso terrestre
  • Una descrizione del Paradiso
  • “Tu sarai con me in Paradiso”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1966
  • Paradiso
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
  • “Tu sarai con me in Paradiso”: Dove? Quando?
    Svegliatevi! 1980
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
w84 15/4 pp. 4-7

La Bibbia promette un paradiso terrestre?

“PARADISO è uno dei nomi che viene dato al cielo”, dice un’enciclopedia. “Gesù usò il termine in questo senso parlando al ladrone che morì sulla croce”. — The World Book Encyclopedia.

Ma Gesù Cristo promise effettivamente un paradiso celeste al ladrone moribondo? O promise un paradiso terrestre?

La promessa della vita celeste

Non c’è dubbio che Gesù offrì ai suoi fedeli apostoli la speranza della vita celeste. La sera prima d’essere ucciso promise: “Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore. . . . Vado a prepararvi un luogo. E se sarò andato e vi avrò preparato un luogo, verrò di nuovo e vi riceverò a casa presso di me, affinché dove sono io siate anche voi”. Che meravigliosa promessa di vita celeste! — Giovanni 14:2, 3.

Gesù governerà in cielo come Re del Regno di Dio. E dall’umanità Dio ha scelto persone che regneranno insieme a lui. La Bibbia dice come Cristo impiega queste persone che sono scelte: “Le hai fatte essere un regno e sacerdoti al nostro Dio, ed esse regneranno sulla terra”. — Rivelazione 5:10; II Timoteo 2:11, 12.

L’apostolo Giovanni disse che quelli “comprati dalla terra” per regnare con Cristo in cielo sarebbero stati 144.000. Sarebbero stati un “piccolo gregge” in paragone con tutti quelli che riceveranno la vita. (Rivelazione 14:1-3; Luca 12:32; Giovanni 10:16) A coloro che avevano la speranza d’essere ricevuti in cielo, Cristo promise: “A chi vince concederò di mangiare dell’albero della vita, che è nel paradiso di Dio”. (Rivelazione 2:7; Giovanni 16:33; I Giovanni 5:4) Questo simbolico “paradiso di Dio” è nei cieli invisibili.

Ma è corretto supporre che il cielo sia l’unico paradiso offerto a tutti i seguaci di Gesù? Dal momento che il malfattore compassionevole non aveva vinto il mondo seguendo una condotta di fedeltà a Dio ma fu giustamente messo a morte per le sue azioni malvage, quale paradiso gli promise Cristo?

Quale paradiso fu promesso al malfattore?

Uno dei malfattori appesi accanto a Gesù disse: “Tu sei il Cristo, non è vero? Salva te stesso e noi”. Ma il malfattore compassionevole lo rimproverò. Poi, voltatosi verso Gesù, disse: “Ricordati di me quando sarai venuto nel tuo regno”. Al che Gesù fece la sorprendente promessa: “Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso”. — Luca 23:39-43.

Dov’è questo promesso Paradiso? Il modo in cui è reso questo versetto in numerose traduzioni della Bibbia ha influenzato il pensiero di molti sull’argomento. La maggioranza delle Bibbie dicono come la versione della CEI: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”. Perciò secondo queste traduzioni, Gesù e il malfattore andarono in paradiso lo stesso giorno in cui morirono. Ma come sarebbe stato possibile questo, quando la Bibbia dice che alla morte Gesù andò nell’Ades o Sceol? L’apostolo Pietro, parlando della sua risurrezione dall’Ades tre giorni dopo, disse: “Non fu abbandonato nell’Ades [Sceol, in ebraico] . . . Questo Gesù ha Dio risuscitato”. — Atti 2:31, 32; Salmo 16:10.

Poiché è evidente che prima della risurrezione Gesù fu nello Sceol, o Ades (la comune tomba dell’umanità), un commentario biblico (Commentary on the Holy Scriptures di J. P. Lange) dice: “Con questo paradiso, tuttavia, dobbiamo intendere non il paradiso celeste . . . ma quella parte dello Sceol che è opposta alla Geenna, e che fu anche chiamata paradiso”.

D. D. Whedon, nel suo commentario (Commentary on the Gospels), fornisce alcune informazioni che spiegano questo concetto del paradiso e dice: “Il termine [Paradiso] fu trasferito dalla Chiesa ebraica [dall’originale paradiso d’Eden] alla sezione dei beati nell’Ades, o a quello stato intermedio fra la morte e la risurrezione. Non c’è dubbio che Gesù intendeva parlare di questo, col termine paradiso, al ladrone morente”.

Il Paradiso sarebbe la “sezione dei beati nell’Ades”? Evidentemente questa idea ebbe origine dai maestri ebrei; non è certo insegnata nelle sacre Scritture Ebraiche. La maggioranza degli ecclesiastici d’oggi non accetta l’idea che il Paradiso sia una sezione o parte dell’Ades. The Catholic Encyclopedia osserva: “Secondo la prevalente interpretazione dei teologi e commentatori cattolici, in questo caso il Paradiso è usato come sinonimo del cielo dei beati dove il ladrone avrebbe accompagnato il Salvatore”.

Molti scrittori protestanti sono d’accordo su questa opinione accettata dai cattolici. J. G. Butler esclama nel suo commentario (The Bible-Work): “Che giorno per quell’uomo morente! La mattina lo vide colpevole, condannato dai giudici del tribunale terreno; prima che la sera avvolgesse nelle tenebre il colle di Sion era stato accettato dal tribunale celeste”.

Ma un momento! Abbiamo visto che, secondo la Bibbia, alla sua morte Gesù andò nello Sceol, o Ades, non in cielo. Per tre giorni rimase inconscio nella comune tomba dell’umanità, morto. (Ecclesiaste 9:5, 10) Quindi non sarebbe potuto andare in cielo. La Bibbia dice che Gesù tornò in cielo quaranta giorni dopo la sua risurrezione. — Atti 1:3, 6-11.

È chiaro che Gesù prometteva al malfattore semplicemente che sarebbe stato risuscitato in Paradiso; Gesù non diceva che sarebbe stato in Paradiso quello stesso giorno. Perciò la corretta traduzione delle parole di Gesù è questa: “Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso”. Varie traduzioni della Bibbia rendono il versetto in questo modo, e una (Lamsa) dice in una nota in calce: “I testi antichi non avevano la punteggiatura. La virgola poteva venire sia prima che dopo oggi”.

Dove sarà dunque il Paradiso che Gesù promise al malfattore? E quando si potrà vivere in esso?

Un paradiso terrestre

Si ricordi che prima abbiamo parlato di come Dio creò l’originale paradiso d’Eden qui sulla terra. Ovviamente il proposito di Dio era quello d’avere un paradiso terrestre in cui l’umanità godesse la vita eterna nella pace e nella sicurezza. Pensate che Dio permetta che questo suo proposito rimanga inadempiuto? No di certo! “Farò tutto ciò che è il mio diletto”, dice. “L’ho pure proferito; lo farò anche avvenire”. (Isaia 46:10, 11) Sì, Dio farà ciò che si propone! E promette: “I giusti stessi possederanno la terra, e risiederanno su di essa per sempre”. — Salmo 37:29.

Perciò quando leggiamo la promessa del Paradiso che Gesù fece al malfattore, dovremmo raffigurarci mentalmente l’intera terra trasformata in un bel posto, simile a un fertile giardino, poiché questo è il significato della parola “paradiso”. Gesù sarà proprio nel Paradiso qui sulla terra con l’ex malfattore? No, Gesù sarà in cielo da dove regnerà sopra il paradiso terrestre. Sarà con quell’uomo nel senso che lo desterà dai morti e avrà cura dei suoi bisogni, sia materiali che spirituali.

Ovviamente il malfattore non era un fedele cristiano che aveva vinto il mondo e che era perciò qualificato per vivere e regnare in cielo con Cristo. Egli aveva fatto opere malvage, come le hanno fatte i milioni di altri che Gesù risusciterà. (Atti 24:15) Ma hanno fatto queste opere malvage perché ignoravano la volontà di Dio. Quindi in Paradiso sarà loro insegnata la volontà di Dio, e avranno l’opportunità di dimostrare che amano veramente Dio facendo la sua volontà.

Una descrizione del Paradiso

Pur concludendo che il Paradiso è “un luogo diverso dalla terra”, la New Catholic Encyclopedia dice: “La pace e la giustizia ideali che il re messianico farà prevalere saranno simili a quelle del Paradiso di cui parla Is[aia] 11.6-11”. Considerate il bel Paradiso che vi è descritto. Dopo aver parlato del dominio del re messianico, Gesù Cristo, questa incoraggiante profezia di Isaia capitolo 11 dice ai versetti da 6 a 9:

“In effetti il lupo risiederà temporaneamente con l’agnello, e il leopardo stesso giacerà col capretto, e il vitello e il giovane leone fornito di criniera e l’animale ingrassato tutti insieme; e un semplice ragazzino li condurrà. E la vacca e l’orso stessi pasceranno; i loro piccoli giaceranno insieme. E pure il leone mangerà paglia proprio come il toro. E il piccino lattante per certo giocherà sulla buca del cobra; e un bambino svezzato effettivamente metterà la sua propria mano sull’apertura per la luce di una serpe velenosa. Non faranno nessun danno né causeranno alcuna rovina su tutto il mio monte santo; perché la terra sarà per certo piena della conoscenza di Geova come le acque coprono il medesimo mare”.

Dove saranno realizzate le condizioni paradisiache così mirabilmente descritte? Gli insegnanti religiosi della cristianità non credono che saranno effettivamente realizzate sulla terra. “Tutti gli aspetti del quadro descritto da Isaia hanno l’impronta della vita materiale terrena”, ammette il professor J. P. Lange. Ma aggiunge: “La profezia non si può realizzare in questa sfera. Dobbiamo supporre una nuova base per questa vita spirituale corporea glorificata fatta per questo adempimento”.

Ma questa profezia descrive forse in linguaggio figurato la pace e la sicurezza che le persone godranno in un paradiso celeste? Niente affatto! Descrive condizioni che prevarranno qui sulla terra. Già oggi nell’organizzazione dei testimoni di Geova in tutta la terra esiste una condizione di prosperità spirituale, pace e sicurezza, così mirabilmente descritta dal profeta di Dio, Isaia. Tuttavia tali condizioni paradisiache saranno a tempo debito estese all’adempimento letterale?

La maggioranza degli insegnanti religiosi della cristianità rideranno dell’idea che Dio faccia vivere gli animali in pace fra loro e con gli uomini. Ma possiamo avere fiducia che l’Onnipotente Dio farà avvenire questi meravigliosi cambiamenti nel reame animale. Un commentatore biblico osserva riguardo a questa profezia della Bibbia: “Se è tutto semplicemente simbolico, a che scopo fare affermazioni così dettagliate sul cambiamento che avverrà negli animali? Sembra pure che ci sia un parallelismo o paragone con la condizione esistente prima della caduta dell’uomo nel peccato. Prima che il peccato entrasse nel mondo gli animali aiutavano l’uomo e ricevettero il nome da lui. Tutto ciò che Dio aveva fatto era buono. L’ostilità fra l’uomo e gli animali era come minimo sconosciuta”.

Quali bei parallelismi ci sono fra questa descrizione profetica di Isaia sul dominio del Messia e le condizioni esistite nel giardino d’Eden! La “conoscenza di Geova” vi abbondava, poiché senz’altro Dio era in comunione con il suo perfetto figlio terreno, Adamo. La Bibbia dice specificamente che allora era stata data agli animali “tutta la verde vegetazione per cibo”. Non si nutrivano di altri animali. (Genesi 1:30) E gli animali erano sottoposti all’uomo, e ubbidirono al comando di presentarglisi per ricevere un nome. — Genesi 2:19, 20.

Come sarà meraviglioso vedere ristabilita in tutta la terra tale condizione di armonia e sicurezza! Che privilegio sarà vivere in uno splendido paradiso terrestre in cui tutti gli uomini si ameranno e dove questa grande pace che regnerà fra gli uomini si rifletterà perfino nella cessazione delle ostilità nel reame animale! Sì, la Bibbia promette un paradiso terrestre!

[Immagine a pagina 7]

Esisteranno veramente condizioni simili sulla terra?

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