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  • w85 1/4 pp. 16-20
  • Continuate a evitare il laccio dell’avidità

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  • Continuate a evitare il laccio dell’avidità
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1985
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  • Nessuno può permettersi distrazioni
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  • Siate ricchi verso Dio
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1985
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1985
w85 1/4 pp. 16-20

Continuate a evitare il laccio dell’avidità

“Guardatevi bene da ogni avidità poiché per nessun uomo la vita dipende dall’abbondanza, dai beni che possiede”. — LUCA 12:15, Moraldi.

1. Perché è opportuno l’avvertimento di Paolo contro l’avidità?

VIVIAMO in un mondo che idolatra la prosperità materiale. Gli interessi commerciali solleticano costantemente l’avidità delle persone incoraggiandole ad arricchirsi. Di solito si valuta il successo da quanto la persona guadagna. Sono pertanto opportuni i molti avvertimenti della Bibbia contro l’avidità e la concupiscenza ad essa correlata. (Colossesi 3:5; I Timoteo 6:10) Secondo il dizionario, avidità e concupiscenza sono entrambe manifestazioni di un “desiderio intenso e smodato”. L’avidità può essere tanto grave quanto la fornicazione o l’idolatria, visto che Paolo avvertì: ‘Cessate di mischiarvi in compagnia di alcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo’. — I Corinti 5:11; Efesini 5:3, 5.

2. Quali avvertimenti ci hanno dato Gesù e Geova contro l’avidità?

2 Gesù avvertì i suoi seguaci: “Guardatevi da ogni sorta di concupiscenza”. (Luca 12:15) E tra i Dieci Comandamenti Geova stesso ne incluse uno contro questo peccato: “Non devi desiderare la casa del tuo simile. Non devi desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava né il suo toro né il suo asino né alcuna cosa che appartiene al tuo prossimo”. — Esodo 20:17; Romani 13:9.

Nessuno può permettersi distrazioni

3. In che modo sia Eva che in seguito gli israeliti furono vinti dall’avidità?

3 Il fatto è che nessuno può abbassare la guardia contro l’avidità e la concupiscenza. Nel giardino di Eden Eva peccò a motivo dell’avidità: “La donna vide che il frutto dell’albero era buono come cibo e che era qualche cosa che metteva voglia agli occhi, sì, l’albero era desiderabile a guardarsi”. (Genesi 3:6) Mentre erano nel deserto, in un’occasione gli israeliti mostrarono una disgustante avidità. Allorché, in risposta alle loro lamentele per il fatto di avere solo manna da mangiare, Geova fornì quaglie in abbondanza, si dimostrarono ingordi e vennero severamente puniti. — Numeri 11:4-6, 31-33.

4. Quali altri esempi storici mostrano i pericoli creati dall’avidità?

4 In seguito, alla battaglia di Gerico, fu l’avidità a spingere Acan a rubare argento, oro e una veste costosa dalle spoglie della città. (Giosuè 7:20, 21) Fu l’avidità a indurre Gheazi, il servitore di Eliseo, a cercare di trarre vantaggio economico dalla guarigione miracolosa di Naaman dalla lebbra. (II Re 5:20-27) Il re Acab fu un altro uomo avido. Lasciò che Izebel, la sua moglie pagana, architettasse l’assassinio di Nabot, suo vicino, perché lui potesse mettere le mani sulla sua vigna. (I Re 21:1-19) Infine Giuda Iscariota, che era uno degli intimi compagni di Gesù, per avidità sfruttava la sua posizione per rubare dal fondo comune. E l’avidità lo portò a tradire Gesù per 30 pezzi d’argento. — Matteo 26:14-16; Giovanni 12:6.

5. Cosa apprendiamo dalle esperienze dei diversi tipi di persone cadute nella trappola dell’avidità?

5 Tutti questi avidi furono puniti. Ma avete notato i diversi tipi di persone che caddero nel laccio dell’avidità? Eva era una donna perfetta che viveva nel Paradiso. Acan e gli israeliti avevano visto di persona i miracoli di Geova. Acab era un re, forse l’uomo più ricco del paese. Gheazi e Giuda avevano la benedizione di godere una compagnia spiritualmente ricca e di ricoprire elevati incarichi di servizio. Eppure tutti questi divennero avidi. Perciò chiunque — per quanto possa avere ricchezze, un elevato incarico di servizio o esperienza — può cadere vittima di questa trappola. Non c’è da meravigliarsi se Gesù avvertì: “Guardatevi da ogni sorta di concupiscenza”! — Luca 12:15.

6. Cosa occorre fare per sfuggire alla trappola dell’avidità?

6 Ma come possiamo far questo? Solo padroneggiandoci ed esaminandoci di continuo. L’avidità parte dal cuore. Per evitare il laccio dell’avidità dobbiamo scrutare costantemente il nostro cuore per vedere se una qualche forma di avidità vi sta mettendo radice. La Bibbia ci viene in aiuto. In che modo? In primo luogo la Bibbia riporta quanto Gesù e i suoi discepoli dissero sull’avidità. Allorché li esaminiamo, quei commenti ci suggeriscono alcune domande penetranti che dovremmo farci per vedere se siamo avidi o no.

Esaminiamo i nostri motivi

7. In che modo la risposta che Gesù diede a un uomo coinvolto in una disputa per un’eredità ci aiuta a esaminarci?

7 All’origine dell’avvertimento di Gesù contro la concupiscenza era questa richiesta di uno dei suoi uditori: “Maestro, di’ a mio fratello di dividere con me l’eredità”. Gesù rispose: “Uomo, chi mi ha costituito giudice o ripartitore su di voi?” (Luca 12:13, 14) Poi diede l’avvertimento contro la concupiscenza. Gesù non intendeva immischiarsi in un litigio per cose materiali, visto l’importante compito spirituale che stava svolgendo. (Giovanni 18:37) Ma questa conversazione ci suggerisce domande penetranti che potremmo farci. Supponiamo di non avere particolari necessità, ma di pensare di avere qualche diritto su una proprietà o beni contesi, o su un’eredità controversa. Fino a che punto combatteremmo per risolvere il dissidio a nostro favore? Quanto del nostro servizio a Geova o della nostra relazione con i fratelli saremmo disposti a sacrificare per far valere quelli che consideriamo nostri diritti? — Proverbi 20:21; I Corinti 6:7.

8. Come possiamo evitare di essere come gli scribi menzionati da Gesù in Luca 20:46, 47?

8 Notate un altro commento di Gesù. Egli avvertì i suoi seguaci: “Guardatevi dagli scribi . . . che divorano le case delle vedove”. (Luca 20:46, 47) Che crudele esempio di avidità! Naturalmente i cristiani hanno l’obbligo di aver cura delle vedove, non di depredarle. (Giacomo 1:27) Supponete, però, di conoscere una vedova che abbia ricevuto una grossa somma per un indennizzo assicurativo e di aver bisogno subito di denaro per un’emergenza. Pensereste prima di tutto di rivolgervi a quella vedova, ritenendo sia la più facilmente persuasibile, o che sia tenuta ad aiutarvi perché ‘ha tanti soldi’? Oppure supponete di aver già ottenuto il prestito e di trovarvi adesso in difficoltà per restituire il denaro. Vi sentireste giustificati a rimandare la restituzione perché ‘tanto non darà troppi problemi’ alla vedova, o forse pensate che ‘lei dopotutto non ha bisogno del denaro’? Dobbiamo stare attenti a non lasciare che il nostro modo di ragionare sui princìpi divenga distorto allorché ci troviamo di fronte a problemi economici.

9. In che modo possiamo cadere nella trappola di ‘ammirare le personalità per nostro beneficio’?

9 Anche Giuda descrisse un modo in cui l’avidità ci può intrappolare. Parlò di persone che si erano infiltrate nella congregazione cristiana e che la stavano corrompendo con la loro avidità e la loro condotta dissoluta, ‘mostrandosi falsi al nostro solo Proprietario e Signore, Gesù Cristo’. (Giuda 4) Essi inoltre ‘ammiravano le personalità a motivo del loro proprio beneficio’. (Giuda 16) Non vorremmo essere così. Ma riflettete: Riscontriamo di preferire la compagnia dei cristiani più ricchi, non prestando così molta attenzione a quelli più poveri della congregazione? In tal caso, potrebbe forse essere perché speriamo di trarne vantaggi? (Confronta Atti 20:33; I Tessalonicesi 2:5). Quando mostriamo ospitalità a chi ha incarichi di responsabilità nell’organizzazione, lo facciamo per amore o perché speriamo di ricevere in cambio privilegi? In quest’ultimo caso, forse, staremmo ‘ammirando le personalità a motivo del nostro proprio beneficio’.

10. In che modo potremmo cercare di trarre vantaggi economici dall’adorazione che rendiamo a Geova? Se lo facessimo, l’esempio di chi staremo seguendo?

10 Una dimostrazione di avidità che irritò moltissimo Gesù fu quella di trovare “nel tempio quelli che vendevano bovini e pecore e colombe e i cambiatori di denaro ai loro posti”. Lo zelo per la casa di Geova lo portò a scacciare queste persone dal tempio e ad esclamare: “Smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato!” (Giovanni 2:13-17) Abbiamo uno zelo simile? Allora sarebbe bene che ci chiedessimo: Tratto questioni commerciali nella Sala del Regno? Promuovo attività lucrative tra gli altri cristiani perché, essendo fratelli spirituali, trovano più difficile dirmi di no? Uso i miei molti amici nell’organizzazione per ampliare i miei contatti commerciali? Certamente noi non dovremmo avidamente cercare di trarre vantaggi economici sfruttando la nostra relazione con i fratelli.

11. Quali princìpi cristiani ci aiutano a mantenere il giusto atteggiamento nel trattare affari tra noi?

11 Vuol dire questo che, fra loro, i cristiani non possano avere rapporti di affari? No. Solo che c’è un tempo e un luogo per gli affari, e un tempo e un luogo diversi per l’adorazione. (Ecclesiaste 3:1) Tuttavia, anche quando i cristiani intrattengono rapporti commerciali, non dovrebbero dimenticare i princìpi biblici. Se conclude un accordo, un cristiano non deve cercare scappatoie legali per sfuggire ai suoi obblighi morali. (Matteo 5:37) Né dovrebbe inasprirsi o divenire vendicativo se un affare va male e perde denaro. L’apostolo Paolo scrisse ai corinti: “Realmente, dunque, significa una completa sconfitta per voi che abbiate processi l’uno con l’altro. Perché non vi lasciate piuttosto fare un torto? Perché non vi lasciate piuttosto defraudare?” (I Corinti 6:7) Per amore della congregazione sareste disposti a lasciarvi defraudare anziché portare la cosa in tribunale?

12. Quali princìpi biblici aiuteranno chi ha un’attività commerciale a evitare la trappola dell’avidità?

12 Qualsiasi cristiano abbia un’attività commerciale deve stare molto attento. Nel commercio oggi ci sono modi di fare spietati, ma un cristiano non li può seguire. Non deve dimenticare che è un discepolo di Cristo. Non vuole essere considerato disonesto o uno che ricorre a sotterfugi. (Confronta Proverbi 20:14; Isaia 33:15). Inoltre non dovrebbe mai dimenticare l’avvertimento di Gesù contro il fare della ricchezza un dio o quello di Giovanni contro “il desiderio della carne e il desiderio degli occhi e la vistosa ostentazione dei propri mezzi di sostentamento”. (I Giovanni 2:16; Matteo 6:24) Come cristiani, se avete un’attività commerciale, riuscite a resistere alla tentazione di far appello all’avidità altrui per incrementare le vendite? Oppure fareste leva sulla loro vanità o sul loro orgoglio per dare impulso ai vostri affari? Amministrate il vostro lavoro secolare in modo tale da non sentirvi in imbarazzo quando ne parlate a Geova in preghiera? — Matteo 6:11; Filippesi 4:6, 7.

13, 14. (a) Come devono mantenersi equilibrati i cristiani ricchi? E quelli che non sono ricchi? (b) In che modo la preghiera riportata in Proverbi 30:8 ci insegna a essere ragionevoli per quanto riguarda la ricchezza?

13 Infine a Timoteo Paolo scrisse: “Quelli che hanno determinato d’arricchire cadono in tentazione e in un laccio e in molti desideri insensati e dannosi, che immergono gli uomini nella distruzione e nella rovina”. (I Timoteo 6:9) Non è peccato essere ricchi, anche se la ricchezza reca con sé problemi e tentazioni. (Matteo 19:24-26) Il pericolo sta nell’‘aver determinato d’arricchire’. Un anziano, ad esempio, ha detto: “Spesso il problema sorge quando un uomo vede il proprio fratello cristiano ricco e dice: ‘Perché non posso esserlo anch’io?’”

14 La Bibbia esorta: “La vostra maniera di vivere sia libera dall’amore del denaro, accontentandovi delle cose presenti. Poiché egli ha detto: ‘Non ti lascerò affatto né in alcun modo ti abbandonerò’”. (Ebrei 13:5) Se avete ricchezze, le considerate doni, cose da usare nel servizio di Geova? In un’occasione Gesù disse a un giovane ricco che, se avesse voluto seguirlo, avrebbe dovuto disfarsi delle sue ricchezze. Se Gesù lo avesse detto a voi, avreste preferito tenere le vostre ricchezze o seguire lui? (Matteo 19:20-23) Se non siete ricchi, sapete ugualmente accontentarvi? Riuscite a evitare la trappola della cupidigia? Intendete riporre fiducia nella promessa di Geova: “Non ti lascerò affatto né in alcun modo ti abbandonerò”? — Vedi anche Proverbi 30:8.

Siate ricchi verso Dio

15, 16. (a) Quale illustrazione fece Gesù per ribadire il consiglio sulla concupiscenza? (b) Qual era il problema fondamentale dell’uomo della parabola di Gesù?

15 Dopo aver avvertito i suoi uditori di ‘guardarsi da ogni sorta di concupiscenza’, Gesù continuò, narrando di un agricoltore i cui campi avevano prodotto eccezionalmente bene. L’uomo “ragionava fra sé, dicendo: ‘Che farò, ora che non ho dove mettere i miei raccolti?’ E disse: ‘Farò questo: Demolirò i miei depositi e ne edificherò di più grandi, e vi radunerò tutto il mio grano e tutte le mie buone cose, e dirò all’anima mia: “Anima, hai molte buone cose accumulate per molti anni; prenditi riposo, mangia, bevi, rallegrati”’”. Ma quella stessa notte l’uomo morì. Tutta la ricchezza accumulata non gli servì a nulla. Gesù concluse: “Così sarà dell’uomo che accumula tesori per se stesso ma non è ricco verso Dio”. — Luca 12:16-21.

16 Quell’uomo commise forse un peccato manifesto, come estorsione o furto? La parabola non dice questo. Tuttavia aveva un problema. Per avere un futuro sicuro confidava nella propria ricchezza e dimenticava qualcosa di più importante: che doveva essere “ricco verso Dio”. È proprio perché i veri cristiani fanno della loro relazione con Dio la cosa più importante della propria vita che possono evitare la trappola dell’avidità e così non far parte del mondo. — Giovanni 17:16.

17. Un cristiano equilibrato come considera il problema di guadagnarsi da vivere?

17 In un caso Gesù consigliò: “Non siate ansiosi, dicendo: ‘Che mangeremo?’ o: ‘Che berremo?’ o: ‘Che indosseremo?’ Poiché tutte queste son le cose che le nazioni cercano ansiosamente”. (Matteo 6:31, 32) Certo, tutti noi abbiamo gli stessi problemi che affrontano “le nazioni”. La maggioranza di noi deve lavorare strenuamente per guadagnare il necessario per comprare cibo e vestiario. (II Tessalonicesi 3:10-12) Ma non vogliamo che queste preoccupazioni ci facciano dimenticare che dobbiamo essere ‘ricchi verso Dio’.

18. In che modo la fiducia in Geova ci permetterà di evitare il laccio dell’avidità?

18 Geova è la fonte di ogni ricchezza. (Atti 14:15, 17) Egli ha promesso di avere particolare riguardo per i suoi servitori. Gesù disse: “Il vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Continuate dunque a cercare prima il regno e la sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte”. (Matteo 6:32, 33; Salmo 37:25) Credete a questa promessa? Avete fiducia che Geova la manterrà? Vi accontenterete dei provvedimenti di Geova? Se sì, riuscirete a sfuggire al laccio dell’avidità. (Colossesi 3:5) Il servizio a Geova e la vostra relazione con lui avranno sempre il primo posto e tutto il vostro modo di vivere sarà una dimostrazione della vostra fede in lui.

Ricordate?

□ Quali tipi di persone vengono influenzati dall’avidità?

□ Come possiamo proteggerci dall’avidità?

□ In che modo a volte si manifesta l’avidità?

□ Quali domande ci aiutano a capire se stiamo evitando il laccio dell’avidità?

□ Cosa ci sarà di grande aiuto per proteggerci dall’avidità?

[Testo in evidenza a pagina 19]

Quando hanno rapporti di affari, i cristiani non dovrebbero mai dimenticare i princìpi biblici

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