Non limitatevi a dire: “Riscaldatevi e saziatevi”
“Se . . . uno di voi dice [a fratelli che sono nel bisogno]: ‘Andate in pace, riscaldatevi e saziatevi’, ma non date loro le cose necessarie al corpo, che beneficio vi è? . . . La fede, se non ha opere, è in se stessa morta”. — GIACOMO 2:15-17.
1. Come mai un fratello nigeriano si trovò nel bisogno?
SI PENSA che Lebechi Okwaraocha sia nato prima del 1880, perciò è ultracentenario. Un tempo adorava il juju ereditato dai genitori nigeriani. Poi, quando era sull’ottantina, cominciò a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova. Mise in pratica quanto aveva appreso e fu battezzato. È quindi Testimone da circa 30 anni. Non molto tempo fa, dopo un violentissimo temporale, gli anziani della sua congregazione andarono a trovare lui e la moglie, una settantaduenne anglicana. Entrambi erano sconfortati: il pavimento della loro casupola col tetto di paglia era completamente allagato e non avevano parenti che potessero ospitarli o aiutarli a fare le riparazioni. Se vi foste trovati lì, cosa avreste fatto? Prima di scoprire cosa accadde, prendiamo in considerazione alcuni suggerimenti biblici.
2. Perché ci interessiamo delle “opere eccellenti”?
2 Cristo Gesù “diede se stesso per noi affinché . . . purificasse per sé un popolo particolarmente suo, zelante per le opere eccellenti”. (Tito 2:14) Queste opere si incentrano sulla salvifica opera di predicare il Regno. (Marco 13:10; Rivelazione 7:9, 10) Le “opere eccellenti” cristiane, comunque, non si esauriscono nell’opera, indispensabile, di predicazione, visto che Giacomo, fratellastro di Gesù, spiegò: “La forma di adorazione che è pura e incontaminata dal punto di vista del nostro Dio e Padre è questa: aver cura degli orfani e delle vedove nella loro tribolazione, e mantenersi senza macchia dal mondo”. — Giacomo 1:27.
3, 4. Cosa possiamo apprendere da I Timoteo capitoli da 3 a 5 in merito alle “opere eccellenti”, e quali domande sorgono?
3 Le congregazioni del I secolo si sforzavano di compiere entrambi i tipi di “opere eccellenti”. Nel terzo capitolo di I Timoteo, dopo aver specificato i requisiti dei sorveglianti e dei servitori di ministero, l’apostolo Paolo scrisse che “la congregazione dell’Iddio vivente [è] colonna e sostegno della verità”. (I Timoteo 3:1-15) Spiegò che i cristiani che si fossero attenuti a questi veraci insegnamenti, avrebbero potuto salvare loro stessi e quelli che li avrebbero ascoltati. (I Timoteo 4:16) Successivamente, Paolo menzionò l’‘opera eccellente’ di assistere materialmente le vedove fedeli che erano “senza mezzi”. — I Timoteo 5:3-5.
4 Oltre alla nostra opera di evangelizzazione, pertanto, dovremmo prestare attenzione alle “opere eccellenti”, come quella di “aver cura degli orfani e delle vedove nella loro tribolazione”. Cosa possono fare a questo riguardo gli anziani e i servitori di ministero, dal momento che sono “quelli che prendono la direttiva”? (Ebrei 13:17) Come altri li possono assistere in questo? E cosa possiamo fare a livello personale per compiere “opere eccellenti” di questo tipo?
Anziani che prendono un’ottima direttiva
5. Cosa fece Paolo per affrontare un bisogno particolare, e quali riscontri trova questo oggi?
5 Allorché sorse uno speciale bisogno in Giudea, Paolo, un anziano, prese l’iniziativa nell’organizzare un ministero di soccorso. Questo avrebbe ridotto al minimo qualsiasi confusione; si sarebbero potute ripartire le cose in maniera equa, in base ai bisogni. (I Corinti 16:1-3; Atti 6:1, 2) Anche oggi gli anziani hanno preso la direttiva nel predisporre i soccorsi dopo i disastri provocati da alluvioni, valanghe, maremoti, cicloni o terremoti, occupandosi in tal modo dell’‘interesse personale degli altri’. — Filippesi 2:3, 4.
6. Cosa fecero gli anziani, quando si verificò un disastro in California?
6 Nel numero di Svegliatevi! dell’8 ottobre 1986 è stato descritto un esempio di questo cristianesimo all’opera. In California, quando il cedimento di un argine provocò un’inondazione, un gruppo di anziani prese i necessari provvedimenti. Questi pastori spirituali controllarono subito che non mancasse nessun componente del loro gregge e valutarono chi poteva avere bisogno di assistenza medica, di cibo o di un alloggio. Gli anziani coordinarono i loro sforzi con la sede mondiale dei testimoni di Geova. Fu formato un comitato di soccorso e, man mano che altri Testimoni arrivavano per dare aiuto, venivano organizzate squadre per ripulire e riparare le abitazioni che avevano subìto danni. Gli anziani coordinarono anche l’acquisto e la distribuzione dei viveri. Questo fa vedere che, quando sorgono problemi eccezionali, ‘ogni discepolo è in grado di determinare, ciascuno come può’, di offrire o di fare qualcosa, ma che sarebbe saggio consultarsi con gli anziani del posto seguendone le indicazioni. — Confronta Atti 11:27-30.
7. Anche di quali bisogni più comuni dovremmo preoccuparci?
7 Anche se voi (che siate anziani della congregazione o no) potreste a volte offrire aiuto in caso di calamità, esistono bisogni altrettanto vitali che sono più comuni, e proprio entro la congregazione. Siccome questi bisogni forse non sono tanto appariscenti quanto quelli creati da una grossa calamità, è facile trascurarli o prestar loro poca attenzione. Ma, in realtà, i bisogni di cui si parla in Giacomo 2:15-17 sono quelli che si verificano a livello locale. Certo, è nella vostra congregazione che si può presentare la migliore opportunità per dimostrare se la vostra ‘fede ha opere o è in se stessa morta’.
8. In che modo i sorveglianti possono mostrare saggezza nel far fronte ai bisogni della congregazione?
8 Nel prendere la direttiva gli anziani devono sforzarsi di ‘essere saggi e avere intendimento’. (Giacomo 3:13) Essendo saggi, possono proteggere il gregge da impostori che vanno di fratello in fratello (o di congregazione in congregazione) a chiedere prestiti in denaro o a cercare “aiuto” raccontando storie false. I sorveglianti saggiamente non approvano la pigrizia, dato che la norma biblica è: “Se qualcuno non vuole lavorare, neppure mangi”. (II Tessalonicesi 3:10-15) Tuttavia, non è loro intenzione ‘chiudere la porta delle proprie tenere compassioni’, né indurre i fratelli a farlo. (I Giovanni 3:17) Inoltre, devono mostrare saggezza anche perché la Bibbia non contiene un elenco interminabile di regole su come assistere i bisognosi e gli afflitti. Le situazioni variano da un’epoca all’altra e da un luogo all’altro.
9. (a) Cosa si faceva per aver cura delle vedove cristiane del I secolo? (b) Di quali forme di assistenza ci si può avvalere oggi?
9 In I Timoteo 5:3-10, ad esempio, l’apostolo Paolo parla delle vedove meritevoli che sono state ‘lasciate senza mezzi’. La responsabilità principale di aiutarle era dei parenti credenti; se questi trascuravano questo dovere, ciò poteva avere un effetto negativo sulla loro relazione con Dio. Se però non era possibile aiutare in questo modo una vedova meritevole che si trovava nel bisogno, gli anziani potevano disporre che ricevesse aiuto materiale dalla congregazione. Anche nei nostri tempi certe congregazioni hanno aiutato alcuni dei loro componenti che avevano particolarmente bisogno. In quasi tutti i paesi, comunque, esistono ora programmi finanziati dall’erario pubblico per assistere le persone anziane, gli infermi o coloro che non trovano un impiego, pur cercandone uno. Gli anziani cristiani, però, potrebbero rendersi utili in un altro modo. Alcuni che hanno un effettivo bisogno e che hanno tutti i diritti di ricevere l’assistenza pubblica non l’hanno perché non sanno come compilare il modulo per farne richiesta o perché sono troppo timidi per informarsi. In questi casi gli anziani possono informarsi presso gli enti statali o mettersi in contatto con Testimoni che hanno una certa esperienza nel campo. Possono quindi incaricare un fratello o una sorella capace di aiutare chi ha bisogno a ottenere l’assistenza disponibile. — Romani 13:1, 4.
Organizzare aiuti pratici
10. Mentre assistono i componenti del gregge, a cosa dovrebbero prestare attenzione gli anziani?
10 Spesso la prontezza da parte degli anziani è il segreto per fare in modo che gli afflitti e i bisognosi ricevano aiuto da fratelli e sorelle amorevoli. Gli anziani dovrebbero essere pronti a scorgere i bisogni spirituali e fisici mentre assistono tutti i componenti del gregge. È giusto che gli anziani diano risalto “alla preghiera e al ministero della parola”. (Atti 6:4) Pertanto, cercheranno di fare in modo che i componenti del gregge costretti a letto o in ospedale siano nutriti dal punto di vista spirituale. Gli anziani potrebbero far registrare le adunanze per coloro che sono impossibilitati ad assistervi. Anziani e servitori di ministero, portando a turno le cassette registrate, hanno riscontrato di poter impartire altri doni spirituali durante la loro visita. (Romani 1:11, 12) Contemporaneamente, possono controllare quali sono le necessità più urgenti della persona.
11. Spiegate come si potrebbe organizzare l’assistenza a una sorella che è nel bisogno.
11 Forse si rendono conto che una sorella handicappata o anziana potrebbe riuscire a volte ad andare alla Sala del Regno o prendere parte, magari per breve tempo, al ministero di campo, se qualche sorella l’aiutasse a lavarsi e a vestirsi. (Confronta Salmo 23:1, 2, 5). Uno dei sorveglianti potrebbe anche essere incaricato di prendere i dovuti accordi. In modo simile, si potrebbe chiedere alla congregazione se c’è qualche volontario disposto a viaggiare con chi ha problemi o a dargli un passaggio. Se si può fare un programma, tutto si svolgerà con ancor più ordine.
12. Come altri potrebbero collaborare con gli anziani nell’aiutare una persona malata o anziana?
12 Gli anziani potrebbero accorgersi di altre situazioni per le quali si potrebbe offrire aiuto o prendere provvedimenti. Ad esempio, una sorella anziana o malata può non riuscire più a curare la propria casa come una volta. Potrebbe un servitore di ministero o un anziano offrirsi di aiutarla? Anche solo falciare il prato o tagliare la siepe potrebbe farla star meglio, sapendo che nel vicinato non si troverà da ridire sullo stato della sua casa. Il giardino ha bisogno di essere ripulito dalle erbacce o annaffiato? Una sorella che va a fare la spesa per la propria famiglia potrebbe offrirsi di comprare ciò che le serve? Ricordate: gli apostoli si preoccupavano di aspetti pratici di questo genere e organizzavano gli aiuti usando componenti capaci della congregazione. — Atti 6:1-6.
13. Cosa successe grazie all’aiuto che gli anziani diedero al fratello nigeriano menzionato in precedenza?
13 Una simile premura cristiana venne mostrata dagli anziani menzionati all’inizio di questo articolo, i quali, nel fare una visita pastorale, trovarono Lebechi Okwaraocha e la moglie in una situazione penosa. Immediatamente il corpo degli anziani prese in esame la situazione e fece conoscere le proprie intenzioni alla congregazione: ricostruire la casa. Diversi fratelli e sorelle donarono materiale da costruzione e presero parte volenterosamente all’opera di costruzione. In una settimana costruirono una casetta sicura e con il tetto in metallo. La relazione proveniente dalla Nigeria prosegue, dicendo:
“Gli abitanti del villaggio sono rimasti stupiti e hanno portato spontaneamente da mangiare e da bere ai fratelli e alle sorelle che per ore e ore hanno lavorato alacremente per riuscire a finire il tutto prima del temporale successivo. Molti si lamentarono di altri gruppi religiosi che, dicevano, derubano la gente anziché aiutare i poveri. L’accaduto ha fatto scalpore nella comunità. Gli abitanti del villaggio adesso sono più disposti ad ascoltare il messaggio e sono stati iniziati molti studi biblici a domicilio”.
Le “opere eccellenti” che potete fare voi
14. Come dovremmo considerare il compiere “opere eccellenti” per i nostri fratelli?
14 Naturalmente, spesso è possibile fare qualcosa in privato e in modo diretto per i bisogni degli anziani, degli infermi, dei degenti, o di coloro che hanno altri problemi e sono intorno a noi. Se ci rendiamo conto che c’è un modo per esprimere vero cristianesimo, perché non mettersi all’opera e cercare di essere di aiuto? (Atti 9:36-39) Non siamo spinti dalle insistenze altrui, ma dall’amore cristiano. Per offrire aiuto pratico occorrono prima di tutto sincero interesse e compassione. Ovviamente, nessuno di noi può far tornare indietro il calendario per chi è vecchio, guarire le malattie compiendo miracoli o pareggiare la situazione economica di tutti i componenti della congregazione. Ma una cosa è certa: dobbiamo avere uno spirito premuroso e generoso. Se lo abbiamo e agiamo di conseguenza, il vincolo di amore fra noi e quelli che assistiamo si rafforzerà. Fu ciò che accadde fra Paolo e Onesimo, il quale era un cristiano relativamente nuovo che aveva ‘servito Paolo nei legami della sua prigionia’. — Filemone 10-13; Colossesi 3:12-14; 4:10, 11.
15. Come potremmo aiutare alcuni meritevoli che sono veramente nel bisogno?
15 A volte possiamo aiutare qualcuno che ha necessità materiali con un dono, anonimo o dato in privato. Un fratello forse ha perso il posto e non è riuscito a trovarne un altro? Una sorella deve affrontare all’improvviso delle spese mediche; ha avuto un incidente, oppure ha subìto un furto? Intorno a noi si possono presentare situazioni del genere. Quando facciamo “doni di misericordia”, il nostro Padre che vede nel segreto osserverà e approverà. (Matteo 6:1-4) O, anziché denaro, forse possiamo donare abiti a chi è povero o preparare da mangiare a vedove e orfani, come faceva Giobbe. — Giobbe 6:14; 29:12-16; 31:16-22.
16. In quale altro modo pratico possiamo a volte essere di aiuto? Fate un esempio.
16 Potete essere in grado di offrire aiuto pratico grazie alla vostra esperienza e alle vostre conoscenze. Un fratello chiese un prestito al fratello W—. Questi gli chiese gentilmente: ‘Perché pensi che io abbia del denaro in più da prestare?’ La risposta fu: ‘Perché tu sai amministrare bene il tuo denaro’. Usando discernimento, il fratello W—, che aveva spesso prestato del denaro ai bisognosi, gli disse: ‘Forse quello che ti serve veramente è un po’ di aiuto per imparare ad amministrare il tuo denaro; se lo vuoi, sarò lieto di assisterti’. Questo aiuto è particolarmente apprezzato dai fratelli che devono adattare il loro tenore di vita a circostanze mutate o che sono disposti a lavorare duramente anche se hanno un’occupazione poco prestigiosa. Naturalmente, se occorre davvero un prestito, sarebbe bene mettere per iscritto gli accordi presi, per evitare che sorgano problemi in seguito. Ma molti fratelli che sono restii a chiedere prestiti gradirebbero moltissimo aiuto personale sotto forma di suggerimenti e consigli. (Romani 13:8) Ne è un esempio questa esperienza proveniente da un paese dell’Africa occidentale che riguarda Emmanuel:
Sebbene fosse un barbiere molto bravo, Emmanuel aveva pochi clienti; era scoraggiato perché non riusciva a tirare avanti. Quindi con grande perspicacia un anziano della congregazione chiese a Emmanuel se era disposto a cambiare lavoro. Sì, rispose, non lasciando che l’orgoglio gli impedisse di cambiare mestiere. L’anziano parlò con alcuni conoscenti e trovò per Emmanuel un impiego in un ospedale. Riesce bene nel suo nuovo lavoro ed è stato in grado di aiutare altri componenti della congregazione.
17. Cosa potreste fare per aiutare un fratello ricoverato in ospedale? (Salmo 41:1-3)
17 Quando un conservo cristiano è ricoverato in ospedale o in una casa di cura, si presentano particolari possibilità di offrire aiuto. Ancora una volta sono indispensabili sollecitudine e premura. Potete dimostrare queste qualità essendo disposti a leggere al paziente edificanti pubblicazioni cristiane o narrandogli esperienze incoraggianti. Ci sono, però, bisogni fisici a cui potreste provvedere? In certi paesi, i centri ospedalieri sono talmente sovraffollati che un paziente non viene lavato o nutrito a meno che non lo faccia chi gli va a far visita. Quindi, se il medico è d’accordo, potreste preparargli un pasto nutriente o aiutarlo a lavarsi la testa o a farsi un bagno. Gli farebbe piacere avere una vestaglia che lo protegga dal freddo o un paio di pantofole? (II Timoteo 4:13) Oppure, potreste offrirvi di interessarvi di qualche faccenda che preoccupa il degente? Forse pensa a come fare per incassare l’assegno del suo stipendio e per pagare le fatture. Potete renderlo più sereno anche facendo piccole cose per lui, come assicurarsi che a casa sua non si accumuli la posta, che le piante siano annaffiate o che l’impianto di riscaldamento sia spento.
18. Cosa si deve essere decisi a fare per i fratelli che sono nel bisogno?
18 Ognuno di noi può senza dubbio trovare la maniera in cui fare più che limitarsi a dire: “Riscaldatevi e saziatevi”. (Giacomo 2:16) Pensate ai fratelli e alle sorelle della vostra congregazione. Ci sono alcuni meritevoli che hanno veramente bisogno dal punto di vista materiale, che sono malati, handicappati o costretti a rimanere a letto? Quale aiuto pratico potete dare a questi diletti componenti della congregazione cristiana per i quali Cristo morì? Vedendo le cose sotto questa luce, sarete meglio preparati a dare aiuto non appena sorgono difficoltà.
19. (a) Perché in questo campo è tanto importante essere equilibrati? (b) Qual è il massimo bene che possiamo fare agli altri, e perché? (Salmo 72:4, 16)
19 Dandoci da fare per assistere i nostri fratelli, mostreremo che la nostra fede non è morta. La medesima fede ci spinge a impegnarci alacremente nella predicazione cristiana. Dobbiamo mantenere l’equilibrio tra l’aiuto materiale dato agli altri e la partecipazione regolare all’opera di evangelizzazione cristiana. (Confronta Matteo 15:3-9; 23:23). Il consiglio che Gesù diede a Marta e a Maria rispecchia questo equilibrio. Egli disse che, mettendo a confronto il cibo materiale con quello spirituale, quest’ultimo era “la parte buona” che non sarà tolta. (Luca 10:39-42) In questo sistema di cose ci saranno sempre malati e poveri. Possiamo, e dobbiamo, far loro del bene. (Marco 14:7) Tuttavia, il bene più grande e durevole lo possiamo fare insegnando agli altri cosa farà il Regno di Dio. Questa fu l’opera su cui si concentrò Gesù. (Luca 4:16-19) È così che si porrà rimedio una volta per tutte ai problemi dei poveri, dei malati e degli afflitti. Che gioia ci dà l’aiutare i nostri fratelli e altri a riporre la loro speranza in Dio e ad ‘afferrare fermamente la vera vita’. — I Timoteo 6:17-19.
Ricordate?
◻ Qual è la più importante ‘opera eccellente’ che dev’essere compiuta dalla congregazione cristiana?
◻ Come gli anziani possono prestare attenzione con equilibrio alle “opere eccellenti” relative ai bisogni materiali dei fratelli?
◻ Quali passi pratici possono compiere gli anziani?
◻ Quali azioni pratiche potreste compiere per aiutare i fratelli o le sorelle che sono nel bisogno?
[Riquadro a pagina 17]
La congregazione li ha aiutati
Una coppia trasferitasi in una piccola congregazione di una zona rurale narra un’esperienza che fa riflettere:
‘Tre anni fa mia moglie ed io vendemmo la nostra casa e ci trasferimmo in una lontana congregazione che aveva bisogno dell’aiuto di fratelli maturi per via di alcuni problemi che erano sorti. Entro breve tempo ricoprivo quattro incarichi. Volevamo bene ai fratelli e desideravamo operare con loro. Nel corso dei mesi lo spirito della congregazione migliorò; inoltre vi si trasferirono due ottimi anziani.
‘Mia moglie cominciò ad avere problemi di salute e l’anno scorso dovette sottoporsi a un intervento chirurgico molto delicato. Il giorno in cui lei entrò in ospedale mi ammalai di epatite. Due mesi dopo fui licenziato a causa della grave crisi economica che aveva colpito la zona. Avevamo esaurito i nostri risparmi, non avevo un lavoro ed entrambi cercavamo di rimetterci in salute. Mi sentivo giù perché l’assemblea di distretto era imminente e io dovevo preparare una parte nel programma. Inoltre ero stato incaricato di svolgere una parte all’assemblea di circoscrizione che si sarebbe tenuta un paio di settimane dopo. Ma poiché non avevo nemmeno un soldo, non sapevo proprio come avrei fatto ad andarci o addirittura come sostenere la mia famiglia. Una mattina mia moglie uscì in servizio ed io mi misi a sedere per esaminare la situazione.
‘Guardando fuori dalla finestra, mi chiesi: Dov’è andata a finire la mia fiducia in Geova? Avevo detto a mia moglie di non preoccuparsi, ma adesso ero io a cominciare a dubitare. Pregai Geova, parlandogli della mia “poca fede” e invocando il suo aiuto. Non appena finii di pregare un fratello bussò alla mia porta. Voleva che andassi con lui a prendere un caffè. Gli dissi che avrei fatto meglio a restare in casa, perché dovevo preparare una parte per l’adunanza di quella sera. Tuttavia, insistette molto e disse che sarebbero bastati pochi minuti. Così uscimmo. Tornammo mezz’ora dopo e scendendo dalla sua auto mi sentii meglio.
‘Entrato in casa, mi accorsi che il tavolo della cucina era pieno di generi alimentari. Pensai che mia moglie fosse andata a fare la spesa. “Ma, un momento, come può averla fatta se non abbiamo nemmeno un soldo?” Fu a quel punto che notai una busta. Su di essa era scritto:
‘“Dai vostri fratelli e sorelle che vi amano moltissimo. Non mettete nulla del contenuto della busta nella cassetta delle contribuzioni. Abbiamo già provveduto a farlo per voi”.
‘Non riuscii a trattenere le lacrime. Pensando alla mia “poca fede”, piansi ancora di più. Poi mia moglie tornò a casa. Le indicai semplicemente il cibo e gli altri doni. Anche lei scoppiò in lacrime insieme alle due sorelle che erano entrate con lei. Cercammo di spiegare che non potevamo accettare tutta quella roba, ma le sorelle dissero che nessuno sapeva chi aveva donato le varie cose. Era stata la congregazione nel suo insieme, e lo avevano voluto fare perché pensavano che noi avessimo insegnato loro cosa significa essere altruisti. Non potemmo fare a meno di piangere ancora di più!’
In seguito, allorché ha messo per iscritto questa esperienza, il fratello aveva riottenuto l’impiego. Lui e la moglie partecipavano all’opera di pioniere ausiliario.
[Riquadro a pagina 18]
Una dimostrazione di amore cristiano
Una congregazione dei testimoni di Geova negli Stati Uniti occidentali si è trovata di fronte a una situazione eccezionale che ha permesso ai suoi componenti di manifestare amore cristiano, secondo l’esortazione delle Scritture. Nel suo territorio lo stato ha aperto un centro di cura per i casi gravi di paralisi cerebrale. Uno dei primi ospiti del centro fu Gary, un venticinquenne che non poteva più essere curato a casa. La malattia lo aveva reso quadriplegico e gli aveva causato un disturbo del linguaggio.
Gary era un Testimone battezzato da sette anni. Giunto nel nuovo centro, voleva frequentare le adunanze della congregazione locale. I suoi genitori vivevano a poca distanza e per un po’ di tempo ve lo portarono. Ma data la loro età, altri fratelli della congregazione cominciarono ad aiutarli. Uno possedeva un furgone. Perciò, lui, la moglie e le due figlie erano pronti per uscire di casa tre quarti d’ora prima dell’adunanza per andare a prendere Gary. Dopo lo riaccompagnavano al centro, e perciò rientravano a casa piuttosto tardi.
Ma al centro stava accadendo qualcosa. Altri pazienti colpiti da paralisi cerebrale mostrarono interesse per la verità biblica. Dopo poco tempo due di loro accettarono uno studio biblico. Successivamente anche altri mostrarono interesse. Come fare per portarli tutti all’adunanza? Un’altra famiglia della congregazione acquistò un furgone e una ditta di proprietà di Testimoni del posto mise a disposizione un terzo furgone. Ma a volte questi mezzi erano inadatti o scomodi. La congregazione poteva fare di più?
Gli anziani presero in considerazione la cosa e proposero quindi l’acquisto di un furgone esclusivamente riservato al trasporto degli handicappati per andare e tornare dalle adunanze. La congregazione fu d’accordo e fu lieta di contribuire per l’acquisto. Fecero contribuzioni anche alcuni Testimoni di zone vicine venuti a conoscenza del progetto. Venne comprato un furgone che fu adattato perché potesse trasportare sedie a rotelle.
Adesso, ogni mese i vari studi di libro della congregazione provvedono a turno un autista per portare i malati alle adunanze e alle assemblee col furgone. Cinque ospiti del centro per gli affetti da paralisi cerebrale frequentano ora le adunanze e quattro di loro sono Testimoni battezzati. Sono conosciuti e amati da molti fratelli e sorelle, i quali provano la gioia che deriva dall’aiutarli. In quali modi? Reggendo il libretto dei cantici e cercando le scritture durante l’adunanza. Alle assemblee di circoscrizione e di distretto aiutano quelli che non lo possono fare da soli a mangiare e a provvedere a se stessi. Questo ha creato un clima di affetto che è realmente incoraggiante. E Gary? Ora presta servizio in qualità di servitore di ministero in questa congregazione che ha dato una dimostrazione così bella del proprio amore. — Atti 20:35.