“Testimoni di Geova?”
CON questo titolo il Bollettino dell’Università di Helsinki ha pubblicato una lettera del prof. Jorma Palo che in parte diceva: “Ho esaminato più da vicino il sigillo della nostra università, che compare sulla copertina del Bollettino. Al centro in alto ho notato un’iscrizione in ebraico, e ho chiesto a un mio ospite ebreo che cosa significasse. Stando a questo studioso, che conosce l’ebraico, quella parola, in finlandese, è ‘Geova’”.
La presenza del nome proprio di Dio sul sigillo di quest’università finlandese ha sorpreso alcuni. Tuttavia l’università ha 350 anni, e all’epoca della sua fondazione il nome Geova era ampiamente conosciuto e usato in tutta Europa, tanto che compare su innumerevoli edifici pubblici, monete e sigilli che risalgono a quel periodo. — Vedi l’opuscolo Il nome divino che durerà per sempre.
Nel nostro secolo la cristianità non usa più il nome di Dio, e l’interesse che un tempo aveva per esso è andato in gran parte perduto. Solo un gruppo usa il nome divino nell’adorazione e lo fa conoscere, in armonia con la prima richiesta del Padrenostro: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome”. (Matteo 6:9) Ecco perché, quando il nome sul sigillo è stato identificato, la gente ha pensato immediatamente ai testimoni di Geova.
[Fonte dell’immagine a pagina 32]
Yliopisto