Nota in calce
a Si è fatto riferimento alle dichiarazioni dell’apostolo Paolo in Romani 1:24-27 riguardo all’“uso naturale” del corpo maschile e femminile. È evidente, ed è stato regolarmente riconosciuto, che queste dichiarazioni sono fatte in un contesto dove si parla di omosessualità. Non fanno alcun diretto riferimento alle pratiche erotiche fra marito e moglie. Si deve pure riconoscere che anche quelle espressioni d’amore che sono completamente normali e comuni fra marito e moglie sarebbero “innaturali” fra persone dello stesso sesso e immorali fra persone non sposate. Perciò, qualsiasi indicazione queste dichiarazioni apostoliche forniscano circa le pratiche erotiche nell’ambito del matrimonio è indiretta e si deve considerare solo di natura persuasiva e non conclusiva, cioè non come base per stabilire rigide norme di giudizio. Allo stesso tempo c’è la possibilità, e forse la probabilità, che alcune pratiche erotiche ora seguite da marito e moglie fossero in origine seguite solo dagli omosessuali. In tal caso, questo darebbe senz’altro a tali pratiche come minimo un’origine ripugnante. Quindi il cristiano coscienzioso non scarterà la cosa alla leggera solo perché nei versetti summenzionati non c’è nessun riferimento diretto alle persone sposate.