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Il significato degli avvenimenti dal 1914Svegliatevi! 1981 | 8 settembre
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a grandi passi il tempo in cui guerre, carestie, terremoti, delinquenza e mancanza d’amore, sia verso Dio che verso il prossimo, saranno un pallido ricordo.
Se volete sapere di più in merito alle meravigliose promesse di Dio circa il prossimo futuro, perché non parlate con i testimoni di Geova? Ci sono molte altre buone notizie che saranno felici di farvi conoscere!
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“Un beneficio per tutti”Svegliatevi! 1981 | 8 settembre
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“Un beneficio per tutti”
Il periodico sanitario Tempo Medico del dicembre 1980 ha scritto: “La questione [concernente l’obiezione dei testimoni di Geova alla terapia emotrasfusionale] non avrebbe concrete vie di uscita se non si ponesse la domanda: la trasfusione di sangue è sempre davvero indispensabile? La risposta è ovvia: dipende dalle situazioni, che sono di volta in volta diverse. Tuttavia si può senz’altro affermare che i casi in cui la trasfusione appare imprescindibile e tale che la sua mancata esecuzione mette in pericolo la vita dei pazienti diminuiscono sempre di più”.
“L’esperienza di molti decenni ha tuttavia messo in evidenza che la trasfusione comporta diversi rischi, in particolare quello dell’epatite susseguente alla trasfusione, la cui incidenza appare decisamente rilevante. E poiché le epatiti da trasfusione sono determinate dal virus B, il più temibile, e si concludono spesso drammaticamente, è legittimo domandarsi se non sia opportuno, per l’indirizzo terapeutico generale, al di là delle richieste dei Testimoni di Geova, rivedere i criteri assistenziali, forse un po’ troppo adagiati nella consuetudine, e limitare le trasfusioni.
“È su questa base, e non solo per venire incontro alle esigenze dei Testimoni, che Denton Cooley opera da oltre sette anni a cuore aperto limitando al massimo le trasfusioni, che vengono sostituite con la pratica dell’emodiluizione, consistente nel diluire il sangue del paziente”.
“Se il metodo dava eccellenti risultati già allora, e in interventi limite come quelli che prevedono la circolazione extracorporea, fa un po’ meraviglia che esso non si sia esteso alla chirurgia più corrente. Lo ha fatto un chirurgo che opera in un ospedale di zona, il dottor Cesare Buresta, che a Ripatransone, in provincia di Ascoli Piceno, ha iniziato nel 1974 a operare su Testimoni di Geova rispettando la loro volontà.
“Gli interventi sono un centinaio: di questi, oltre la metà non presentano interesse, ma ben 48 meritano considerazione perché riguardano casi in cui la trasfusione di sangue si rende spesso necessaria.
“Secondo il dottor Buresta, i risultati ottenuti indicano che è possibile eseguire interventi chirurgici evitando la trasfusione di sangue, almeno nella grande maggioranza dei casi, senza far correre al paziente rischi superiori al consueto. Naturalmente è necessario mettere in opera ogni tecnica chirurgica atta a ridurre al minimo le perdite di sangue”.
“È evidente che l’applicazione di queste tecniche rende gli interventi chirurgici più delicati e complessi. La possibilità, che sembrerebbe reale, di risparmiare trasfusioni, insomma, si paga in termini di impegno, di lavoro preparatorio e di attrezzature”.
“Tuttavia”, conclude il periodico, “la medicina deve onestamente porsi la domanda se non valga la pena di compiere uno sforzo in questo senso e di moltiplicare i reparti e le équipe chirurgiche in grado di applicare le tecniche citate. Non si tratta più di andare incontro ai desideri dei Testimoni di Geova, ma di vedere se le loro richieste non possono risolversi in un beneficio per tutti, o se non altro in utile stimolo per nuove ricerche. Il loro atteggiamento ha costituito l’occasione per smuovere le acque, sempre un po’ stagnanti, della consuetudine terapeutica. Hanno creato un problema là dove sembrava non esistesse. Invece di considerare tutto questo una provocazione, sembra più saggio prendere seriamente in considerazione una richiesta che, per pura combinazione, si è rivelata meno cervellotica di quanto lì per lì si potesse pensare”.
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