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Ingegnosità dei FilippiniSvegliatevi! 1971 | 22 dicembre
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tagliano la punta e tengono il tronco piegato tutta la notte mentre la linfa cade in un largo bicchiere. La mattina hanno un bicchiere pieno di gustoso succo di bambù!
Pure molto importante è l’albero di cocco, i cui prodotti rappresentano gran parte delle esportazioni del paese. I Filippini lo utilizzano in molti modi. I gusci delle noci di cocco vengono usati come combustibile per le stufe, oltre a fornire mestoli, recinti per maiali e giocattoli d’ogni sorta. Le foglie dell’albero sono intrecciate per farne cappelli. Se ne fanno paralumi, ventagli, nonché tetti e pareti per le capanne.
Il succo della noce di cocco è una bevanda rinfrescante; fermentato o distillato, è molto forte. L’ubod, il cuore dell’albero, è delizioso sia crudo che cotto. Le massaie filippine fanno fermentare il latte di cocco e raccolgono la muffa. Quindi cuociono questa muffa ricavandone una gelatina che fa venire l’acquolina in bocca, la nata de coco.
Anche i banani sono comuni ed essi vengono utilizzati in modi ingegnosi. Certo, il frutto maturo è squisito. Ma le banane verdi sono bollite, cotte a vapore, fritte, arrostite e candite per cui si ha un’interessante varietà.
La massaia filippina avvolgerà il pranzo del marito in una foglia di banana. Così si mantiene caldo e fragrante fino all’ora del pranzo. E le foglie di banana vengono usate come copricapo quando piove, e per mantenersi freschi nel caldo tropicale.
L’albero del capoc dà un materiale usato per riempire cuscini. Le donne filippine inoltre intrecciano la lanugine per farne filo per coperte e zanzariere. E i semi, essiccati e macinati, danno un eccellente surrogato del cacao.
La papaia è impiegata in altri modi oltre che come gustoso, nutriente frutto. Un poliziotto filippino fu una volta morso da un serpente. Rapidamente il braccio perse la sensibilità. Ricordando ciò che gli aveva insegnato un vecchio cacciatore Igorot, fece un’incisione con il coltello nella ferita e, invece di cauterizzare la ferita, strappò una foglia verde di papaia e ne versò la linfa nell’incisione. Subito il torpore sparì dal suo braccio ed egli poté raggiungere i compagni.
Molti Filippini imparano a usare bene l’abbondante vegetazione che li circonda. Con le punte delle felci selvatiche si fanno ottime insalate. Viti e palme danno acqua da bere. Nei cortili crescono spesso arbusti di tè selvatico, e dalle foglie e dai fiori di questi si ricava una bevanda buona quanto quella fatta col tè comprato in negozio. Una tisana esotica, inoltre, si ricava dalle foglie di avocado. La buccia di pompelmo è cotta e se ne ricava uno squisito candito. E le foglie dell’aglio e della cipolla sono messe sotto aceto invece che essere gettate via.
È utile fare saggio uso delle risorse prontamente disponibili. Mettendo a profitto l’ingegnosità di cui Dio li ha dotati, molti Filippini hanno imparato a fare proprio questo.
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Pericoli delle trasfusioni di sangueSvegliatevi! 1971 | 22 dicembre
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Pericoli delle trasfusioni di sangue
✔ Il numero del giugno 1970 di Science Digest, pagina 55, dichiara quanto segue: “Le trasfusioni di sangue danno luogo a 30.000 casi gravi di epatite e da 1.500 a 3.000 decessi nei soli Stati Uniti ogni anno, secondo l’Accademia Nazionale delle Scienze, Consiglio Nazionale di Ricerca. Per giunta, si stima che cinque altri diano luogo a casi subclinici di epatite per ciascuna malattia completamente manifestatasi”. La pubblicazione notò anche che uno studio degli Istituti Nazionali di Sanità mostrava come “metà di un gruppo di 82 pazienti che avevano ricevuto sangue commerciale avevano contratto l’epatite sei mesi dopo la correttiva chirurgia cardiaca”. La legge di Dio che proibisce d’immettere sangue nel proprio corpo è, in realtà, una protezione per quelli che gli ubbidiscono. — Atti 15:20, 28, 29.
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La creatura più indifesaSvegliatevi! 1971 | 22 dicembre
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La creatura più indifesa
◆ I piccoli dell’uomo sono forse fra tutte le creature viventi quelli più indifesi. Devono essere alimentati, lavati e vestiti. Non possono andare lontano da soli. Se non fosse per i genitori, i neonati non vivrebbero a lungo dopo la nascita.
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