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DiluvioAusiliario per capire la Bibbia
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una melodia in cui Davide descrive Geova seduto “sul diluvio”. (Sal. 29:10) Comunque altri scrittori accennano al resoconto di Genesi e lo confermano, come ad esempio Isaia. (Isa. 54:9) Anche Ezechiele sanziona la storicità di Noè. (Ezec. 14:14, 18, 20) Pietro parla diverse volte del Diluvio nelle sue lettere. (I Piet. 3:20; II Piet. 2:5; 3:5, 6) Paolo attesta la grande fede manifestata da Noè nel costruire l’arca per la sopravvivenza della sua famiglia. (Ebr. 11:7) Luca nomina Noè fra gli antenati del Messia. — Luca 3:36.
Inoltre sia Luca che Matteo riferiscono quello che disse Gesù a proposito dei giorni del Diluvio. Molto più di una semplice conferma della veracità della storia del Diluvio, le parole di Gesù spiegano il significato illustrativo e profetico di quegli antichi avvenimenti. In risposta alla domanda dei discepoli “Quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?” Gesù disse fra l’altro: “Come furono i giorni di Noè, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo. Poiché come in quei giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, gli uomini prendevano moglie e le donne andavano a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca; e non si avvidero di niente finché venne il diluvio e li spazzò via tutti così sarà la presenza del Figlio dell’uomo”. (Matt. 24:3, 37-39; Luca 17:26, 27) Ci sono dunque ampie prove nelle stesse Sacre Scritture ispirate a sostegno dell’autenticità e genuinità della storia del Diluvio, autenticità che non si basa su semplici tradizioni umane, su leggende di popoli primitivi o su scoperte archeologiche o geologiche.
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DinaAusiliario per capire la Bibbia
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Dina
[giudicata; assolta; vendicata].
Figlia di Giacobbe e Lea; nata in Haran durante la permanenza di suo padre in quella regione, Dina poteva avere forse sei anni quando Giacobbe fece ritorno in Canaan e si stabilì a Succot. (Gen. 30:21, 22, 25; 31:41) Mentre Giacobbe e la sua famiglia erano attendati fuori della città di Sichem, Dina poco saggiamente prese l’abitudine di frequentare le ragazze cananee. Durante una di queste visite fu violentata da Sichem figlio di Emor (o Hamor), capotribù ivveo. Sichem s’innamorò di lei, e Dina rimase in casa sua finché non fu vendicata dai suoi fratelli germani Simeone e Levi. — Gen. 34:1-31.
Alcuni sostengono che Dina doveva essere solo una bambina quando venne violentata. Tuttavia si deve tenere presente che prima di venire a Sichem Giacobbe aveva costruito una casa e capanne a Succot, perciò vi era rimasto per qualche tempo. (Gen. 33:17) A Sichem acquistò un tratto di terra e quindi vi rimase per un po’. Tutto questo, insieme al fatto che Sichem s’innamorò di Dina, la “giovane”, dimostrerebbe che non era più una bambina al tempo della sua relazione con Sichem. — Gen. 33:18, 19; 34:12.
Anni dopo Dina, insieme al resto della famiglia di Giacobbe, andò in Egitto su invito di Giuseppe. — Gen. 46:7, 15.
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DioAusiliario per capire la Bibbia
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Dio
[ebr. ‘El “Potente”, “Dio”; ‘Elòah, “Dio”; ‘elohìm (pl.), “dèi” o “Dio” come plurale di maestà; ha–’El, “il [vero] Dio”; aram. ‘Elàh, “Dio”; gr. Theòs, “Dio”].
Qualunque cosa adorata può essere definita un dio, in quanto l’adoratore vi attribuisce potere maggiore del proprio e lo venera. Perfino il proprio appetito può essere un dio se ci si lascia dominare da esso. — Rom. 16:18; Filip. 3:18, 19.
DIO ONNIPOTENTE
Nel testo ebraico Shaddày ricorre sette volte insieme a ‘El (Dio), formano il titolo “Dio Onnipotente”. (Gen. 17:1; 28:3; 35:11; 43:14; 48:3; Eso. 6:3; Ezec. 10:5) Le altre quarantun volte ricorre da solo ed è tradotto “l’Onnipotente”. La potenza implica la forza o il potere di compiere o adempiere quello che ci si propone, e anche di superare ostacoli o opposizione, infatti l’onnipotenza di Dio si manifesta nel suo potere irresistibile di adempiere il suo proposito.
Nelle Scritture Greche Cristiane il termine Pantokràtor ricorre dieci volte, nove nel libro di Rivelazione. (II Cor. 6:18; Riv. 16:14) Fondamentalmente significa Onnipotente, o Signore di tutto, Colui che detiene ogni potere. L’uso che ne è fatto nelle Scritture Cristiane aiuta a comprendere il significato del termine ebraico Shaddày, “Onnipotente”, dato che nelle Scritture Ebraiche non c’è nessun altro termine corrispondente a Pantokràtor.
GEOVA IL VERO DIO
Il vero Dio non è un Dio senza nome. Il suo nome è Geova. (Deut. 6:4; Sal. 83:18) È Dio perché ha creato tutte le cose. (Gen. 1:1; Riv. 4:11) Il vero Dio è reale (Giov. 7:28), è una persona (Atti 3:19; Ebr. 9:24) e non una legge naturale che operi senza un legislatore vivente né una forza cieca che agisca attraverso una serie di casi dando origine a una cosa o l’altra.
Prove dell’esistenza dell’“Iddio vivente”
L’esistenza di Dio è dimostrata dall’ordine, dalla forza e dalla complessità della creazione, macroscopica e microscopica, e dai rapporti che ha avuto col suo popolo nel corso della storia. Esaminando quello che si potrebbe chiamare il Libro della creazione divina, gli scienziati imparano molte cose. Si può imparare da un libro solo se il suo autore gli ha dedicato meditazione e preparazione intelligente. Il professor Albert Einstein ha ammesso: “Mi basta... riflettere *sulla meravigliosa struttura dell’universo, che possiamo debolmente percepire, e cercare umilmente di comprendere una parte sia pure infinitesima dell’INTELLIGENZA MANIFESTA NELLA NATURA”.
A differenza degli dèi senza vita delle nazioni, Geova è chiamato “l’Iddio vivente”. (Ger. 10:10; II Cor. 6:16) Ovunque esistono testimonianze della sua attività e grandezza. “I cieli dichiarano la gloria di Dio; e la distesa annuncia l’opera delle sue mani”. (Sal. 19:1) Gli uomini non hanno nessuna ragione o scusa per negare l’esistenza di Dio, perché “quello che si può conoscere di Dio è manifesto fra loro, poiché Dio lo ha loro reso manifesto. Poiché le sue invisibili qualità, perfino la sua sempiterna potenza e Divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose fatte, così che sono inescusabili”. — Rom. 1:18-20.
La Bibbia spiega che Geova Dio è vivente da tempo indefinito a tempo indefinito per sempre (Sal. 90:2, 4; Riv. 10:6), essendo il Re d’eternità, incorruttibile, invisibile, unico Dio. (I Tim. 1:17) Prima di lui non esisteva alcun dio. — Isa. 43:10, 11.
Infinito, ma avvicinabile
Il vero Dio è infinito e al di là della piena comprensione dell’uomo. La creatura non potrebbe certo sperare di diventare uguale al suo Creatore né di capire tutta l’attività della Sua mente. (Rom. 11:33-36) Lo si può trovare e avvicinare, ed Egli fornisce al suo adoratore tutto ciò che è necessario
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