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Visitiamo la “Città dei fiori” in ArgentinaSvegliatevi! 1970 | 22 novembre
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come ricordo di un’indimenticabile esposizione di colore e bellezza, ricordo che durerà a lungo con la debita cura.
Comunque, c’è una ragione per questa festa annuale, oltre al fatto di vendere una grande quantità di piante. Si raccolgono fondi allo scopo di fondare una scuola di giardinieri e coltivatori, scuola in cui cercheranno di ideare nuove tecniche per ottenere semi e bulbi. Ciò eliminerà gradualmente la necessità di importarli. Sono già stati acquistati 2.500 ettari di terreno per la scuola. Quando finalmente comincerà ad operare, ci si attende che in questa festa si possa esporre una varietà anche più grande di fiori e piante. Escobar cercherà di mantenere il suo titolo di “Città dei fiori” argentina.
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Dobbiamo amare, non odiareSvegliatevi! 1970 | 22 novembre
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“La tua parola è verità”
Dobbiamo amare, non odiare
CHE dobbiamo amare, non odiare, è il buon consiglio datoci dall’apostolo Giovanni: “Questo è il messaggio che avete udito dal principio, che dobbiamo avere amore gli uni per gli altri; non come Caino, che ebbe origine dal malvagio e scannò il suo fratello. E per quale motivo lo scannò? Perché le sue opere erano malvage, ma quelle del suo fratello erano giuste”. — 1 Giov. 3:11, 12.
Perché i cristiani devono amarsi? Perché è un’esigenza retta e giusta. Come dichiara ulteriormente l’apostolo Giovanni: “Diletti, se Dio ci amò così” — mandando “suo Figlio come sacrificio propiziatorio per i nostri peccati” — “noi pure abbiamo l’obbligo di amarci gli uni gli altri”. Ed è anche saggio che i cristiani si amino gli uni gli altri, perché “l’amore edifica”; edifica sia colui che ama che colui che è amato. — 1 Giov. 4:10, 11; 1 Cor. 8:1; Atti 20:35.
L’opposto dell’amore è l’odio, cioè l’odio verso i propri simili o fratelli cristiani. È vero che dobbiamo odiare ciò ch’è male, anzi, la Parola di Dio ci comanda di odiare il male. (Sal. 97:10) Comunque, questo è odio basato sul principio. Ma l’odio egoistico, personale, abbatte; è perfino paragonato all’assassinio: “Chiunque odia il suo fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida ha la vita eterna dimorante in sé”. Caino, primo figlio di Adamo, ci dà al riguardo un esempio ammonitore. L’odio gli fece trascurare il rimprovero di Dio e assassinare deliberatamente suo fratello Abele. — 1 Giov. 3:15.
Indubbiamente alla nascita del loro primo figlio Caino, nacquero grandi speranze in Adamo ed Eva. Questo pare sia indicato dalle parole di Eva: “Ho acquistato un uomo con l’aiuto di Geova”. (Gen. 4:1) Può darsi benissimo che come primogenito Caino ricevesse speciale considerazione e che questo gli andasse alla testa. Quando arrivò suo fratello Abele, indubbiamente Caino lo guardò con disprezzo. Era un uomo superbo.
Tutto questo si rivelò quando Caino e Abele fecero offerte a Geova Dio. Caino portò frutti e vegetali, mentre Abele “portò dei primogeniti del suo gregge, pure i loro pezzi grassi. Or mentre Geova guardava con favore ad Abele e alla sua offerta, non guardò con alcun favore a Caino e alla sua offerta”. (Gen. 4:3-5) Perché? Perché Abele aveva la giusta condizione di cuore, offrì il sacrificio giusto e lo offrì con fede, ma Caino venne meno sotto tutti questi aspetti. — Ebr. 11:4; 1 Giov. 3:12.
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