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ai suoi unti (Gen. 12:17; Sal. 105:15) e infedeltà o violazioni della sua legge. (Lev. 26:21; Num. 14:36, 37; 31:16; Deut. 28:59-61; I Cron. 21:17, 22; II Cron. 21:12-15) Queste punizioni potevano essere impartite per mezzo di angeli o di esseri umani. (II Sam. 24:17; Ger. 19:1-8; 25:8, 9; 49:17; 50:13, 14) Per sottrarsi alle piaghe mandate da Dio erano richieste preghiere di intercessione da parte di servitori di Geova o sincere preghiere da parte dei penitenti. — Gen. 20:17, 18; I Re 8:37, 38; II Cron. 6:28, 29.
Una piaga poteva anche essere il risultato naturale di un peccato commesso dalla persona. (Prov. 6:32, 33) Poteva essere una malattia, come la ‘piaga della lebbra’ (Lev. 13:2), o un’avversità dovuta al tempo e alle circostanze. — Sal. 38:11; 73:5, 14.
Le piaghe che Geova fece abbattere sull’Egitto all’epoca di Mosè erano manifestazioni della sua grande potenza ed ebbero il risultato di far dichiarare il suo nome fra le nazioni. (Eso. 9:14, 16) Per generazioni altri popoli ne parlarono. (Gios. 2:9-11; 9:9; I Sam. 4:8; 6:6) Inoltre quelle piaghe dimostrarono che gli dèi d’Egitto erano impotenti. — Eso. 12:12; Num. 33:4; vedi DÈI E DEE, pagina 329.
Le piaghe menzionate nel libro di Rivelazione sono evidentemente espressioni dell’ira di Dio e in modo simbolico indicano il risultato o l’effetto delle sue decisioni giudiziarie. — Riv. 9:18-20; 11:6; 15:1, 6, 8; 16:9,21; 18:4,8; 21:9; 22:18.
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Piairot
(Piairòt).
Ultima località in cui si accamparono gli israeliti prima di attraversare il Mar Rosso. (Num. 33:7, 8) Dopo che si erano accampati a “Etham al limite del deserto” (Eso. 13:20), Mosè ricevette da Geova Dio istruzioni di “tornare indietro e accamparsi davanti a Piairot fra Migdol e il mare in vista di Baal-Zefon”. (Eso. 14:1, 2) Se oggi sapessimo dove si trovavano Migdol e Baal-Zefon non sarebbe difficile identificare Piairot. Tuttavia non lo sappiamo, e i tentativi di collegare questi nomi, come pure quello di Piairot, con certe località lungo il confine E dell’Egitto sono stati molteplici e assai poco convincenti. Per questa ragione certi altri aspetti geografici della narrazione stessa sembrano offrire la base più valida per farci un’idea della posizione di Piairot.
Piairot si trovava vicino al Mar Rosso e in un punto in cui l’unica via di scampo dagli eserciti egiziani che avanzavano sarebbe stata attraverso il mare. In quel punto il mare doveva inoltre essere abbastanza profondo da permettere che le acque si potessero ‘fendere’ per formare un passaggio “in mezzo al mare”, e costituire “un muro” da entrambe le parti. (Eso. 14:16, 21, 22) Nessuna località a N del Golfo di Suez avrebbe potuto offrire questa possibilità.
La località suggerita da alcuni studiosi del secolo scorso sembra ancora quella che meglio corrisponde alla storia biblica. Essi hanno associato Piairot o con la pianura che si estende fra il Gebel Ataqa e il Gebel el Galala o con il breve tratto di quella pianura ai piedi del pendio SE del Gebel Ataqa circa 19 km a SO di Suez. Secondo loro il passaggio sarebbe iniziato dal promontorio di Ras Ataqa e attraverso il fondo marino li avrebbe portati nelle vicinanze dell’oasi Ayun Musa sull’altra sponda. In questo punto il fondo marino scende molto gradatamente da entrambe le parti a motivo di banchi di sabbia che si estendono per oltre 3 km. La profondità massima quasi nel mezzo del percorso è di 15 m circa. La distanza da una riva all’altra di 10 km circa offre ampio spazio perché tre milioni di israeliti potessero attraversare il fondo marino mentre, allo stesso tempo, anche gli eserciti del faraone avanzavano attraverso il passaggio miracolosamente provveduto nel tentativo di raggiungere la schiera degli israeliti.
Questo coincide grosso modo con la tradizione tramandata da Giuseppe Flavio, storico ebreo del I secolo E.V., secondo la quale gli israeliti prima del passaggio rimasero ‘imbottigliati in un luogo angusto fra monti invalicabili e il mare’. (Antichità giudaiche, Libro II, cap. XV, 3) Un ‘dietro front’ della nazione israelita da Etham al luogo descritto sopra sarebbe in armonia anche con la previsione di Geova che il faraone avrebbe detto: “Stanno errando in confusione nel paese. Il deserto li ha rinchiusi”. (Eso. 14:3) Difficilmente questo si sarebbe potuto dire di località a N di Suez. La posizione di Piairot nei pressi del Gebel Ataqa avrebbe inoltre consentito agli eserciti del faraone di avanzare rapidamente verso gli israeliti in fuga seguendo il normale percorso da Menfi (probabilmente la capitale dell’Egitto in quell’epoca) alla penisola del Sinai. — Eso. 14:4-9.
[Cartina a pagina 981]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
GOLFO DI SUEZ
Possibile luogo del
passaggio di Israele
Profondità indicata in metri
PENISOLA DEL SINAI
EGITTO
Suez
Gebel Ataqa
Golfo di Suez
Piairot (?)
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Piano, pianuraAusiliario per capire la Bibbia
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Piano, pianura
Zona pianeggiante, specialmente in rapporto a una regione collinare o montuosa. Le Scritture Ebraiche sono assai esplicite nell’uso di termini diversi per identificare o descrivere i vari aspetti del paesaggio.
Il termine ebraico ʽaravàh è usato sia come nome proprio di una determinata regione sia per descrivere un certo tipo di terreno. (Vedi ARABA). Quando ricorre senza l’articolo determinativo, ʽaravàh indica una pianura desertica, come quella di Moab e di Gerico. (Num. 22:1; 35:1; Gios. 5:10; 13:32; Ger. 52:8) Anche se nella zona ci potrebbe essere qualche corso d’acqua, il termine ʽaravàh di solito dà risalto al fatto che si tratta di una pianura arida. Quindi ci sarebbe voluta una completa trasformazione perché la fertile, ben irrigata pianura di Saron
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Vedi LUTTO.
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