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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1968 | 1° agosto
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né dalla lingua né dalle tradizioni della Palestina”.
È ragionevole che Gesù Cristo intendesse un letterale ago da cucire e un cammello letterale e li usasse per illustrare l’impossibilità della cosa menzionata. La Tradizione del Nuovo Mondo si basa sull’effettivo linguaggio di Gesù Cristo e del suo discepolo Luca anziché sulla tradizione. Per quanto riguarda gli aghi da cucire, sono stati scoperti in Terra Santa sia aghi d’osso che di metallo, il che indica che erano comuni oggetti domestici.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1968 | 1° agosto
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Domande dai lettori
● È il cristiano obbligato a sottoporsi a una trasfusione di sangue semplicemente perché una corte l’ordina? — M. C., U.S.A.
Il vero cristiano governa la propria vita mediante le leggi di Dio, ubbidendo a tutte le leggi umane che non sono in conflitto con quelle di Dio. (Mar. 12:17) Ai cristiani interessa la legge che Dio diede all’antico Israele: “Sii con fermezza risoluto a non mangiare il sangue, perché il sangue è l’anima e tu non devi mangiare l’anima con la carne”. (Deut. 12:23) Dio si aspettava dunque che gli Israeliti fossero ‘con fermezza risoluti’ a non mangiare sangue, nemmeno se qualcuno avesse cercato di costringerli a mangiarlo. — Si veda anche Genesi 9:4; Levitico 17:11, 12, 14.
È forse diverso per gli adoratori di Geova d’oggi? No, poiché la legge divina riguardo al sangue è sempre la stessa, come fu pure dichiarato nelle Scritture Greche Cristiane: “Lo spirito santo e noi abbiam favorito di non aggiungervi nessun altro peso, eccetto queste cose necessarie: che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e da ciò che è strangolato e dalla fornicazione”. (Atti 15:28, 29, 25) Vogliate notare che questa proibizione circa l’uso di sangue per nutrire il corpo umano è collegata alla proibizione di ciò che corrisponde a idolatria. Ebbene, commettereste un atto di idolatria se vi fosse ordinato da una corte? Se un giudice vi ordinasse di inchinarvi a un idolo, lo fareste? O sareste con fermezza risoluti a mettere prima la legge di Dio, ubbidendo a Dio quale governante anziché agli uomini? (Atti 5:29) I primi cristiani rifiutarono di ubbidire alle richieste che compissero atti idolatri, benché significasse la morte in un’arena romana.
Oggi i dedicati cristiani devono dunque essere con altrettanta fermezza risoluti a ubbidire a Dio come lo furono i fedeli Israeliti e i primi cristiani. Comunque, si è notato che in alcuni casi in cui le corti hanno ordinato trasfusioni di sangue non c’è stata evidentemente la ferma risoluzione da parte di chi professava d’essere cristiano. Alcuni hanno indicato alla corte che, benché non autorizzassero le trasfusioni, non vi si sarebbero opposti se la corte le ordinava. In un caso, dopo tale dichiarazione, il giudice ordinò la trasfusione, mettendo vigorosamente in risalto il fatto che l’individuo sembrava indicare che, sebbene egli non autorizzasse la trasfusione, essa sarebbe andata bene. Ma va bene agli occhi di Dio? È questo un essere ‘con fermezza risoluti’ a ubbidire alla legge di Dio sul sangue?
È vero che la corte ha la responsabilità di ciò che fa, se ordina il sangue; ma se il cristiano dice a un giudice che, benché egli non acconsenta alla trasfusione, non vi si opporrebbe se la corte l’ordinasse, in effetti egli coopera con essa nel violare la legge di Dio. È questo ciò che egli vuole fare? Se il cristiano è con fermezza risoluto a ubbidire alla legge di Dio sul sangue, è difficile capire come potrebbe semplicemente rimanere passivo al riguardo. La misura in cui il cristiano resisterà alla somministrazione della trasfusione di sangue nel suo caso o nel caso di una persona a suo carico è cosa che quella persona deve decidere e che la sua congregazione deve esaminare.
Il cristiano con fermezza risoluto ad ubbidire a Dio può di solito fare i passi necessari per evitare che qualcuno cerchi di costringerlo ad accettare trasfusioni di sangue. Come? Considerando la questione del sangue col medico prima di farsi registrare come paziente in un ospedale. Tenete presente che spesso è necessaria anche la cooperazione dell’anestesista, come pure quella del chirurgo. Si può anche firmare una carta, in cui si chiede di non somministrare nessuna trasfusione di sangue e si esonera l’ospedale da qualsiasi responsabilità derivante dal non aver somministrato trasfusioni di sangue. Ma questo non è tutto.
Quando si entra in ospedale, sarà chiesto probabilmente di firmare una dichiarazione che dia all’ospedale il diritto di somministrare al paziente “qualsiasi procedura operativa e medica che sia ritenuta necessaria o consigliabile”. Acconsentendo a una dichiarazione del genere, si firma un generale consenso. Se non si inserisce un’aggiunta riguardo alle trasfusioni di sangue, tale accordo di generale consenso
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