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Come rugiada che viene da Dio e come un leone fra le nazioniLa Torre di Guardia 1962 | 15 luglio
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31. (a) Come il Governante venuto da Betleem è all’altezza dell’aggressore assiro simile ad un leone? (b) Come il popolo di Geova dal 1919 è stato simile a un leone fra le nazioni, e come dovranno essere i nostri cuori in futuro?
31 Il totalitario “Assiro” moderno viene dalla capitale dei leoni prefigurata dall’antica Ninive. (Nahum 2:11, 12) Ma il nostro Capo è il Governante venuto da Betleem, il Re più grande di Davide, che quando era un pastorello uccise un leone con l’aiuto di Geova. (1 Sam. 17:34-37) Egli è “il Leone della tribù di Giuda, la Radice di David”, e non sa che cosa sia la paura. (Apoc. 5:5, Na) Dal 1919 il rimanente o “resto” dell’Israele spirituale è stato come un leone fra le nazioni. Esso ha intrepidamente ubbidito al comando di Geova dato mediante Cristo e ha predicato ‘questa buona notizia del Suo regno istituito in tutta la terra abitata in testimonianza a tutte le nazioni’. Esso non si è spaventato per l’odio, l’opposizione e la persecuzione sia da parte del profetico “re del nord” che del “re del sud”. (Dan. 11:40-45) Le centinaia di migliaia di dedicati, battezzati loro compagni provenienti da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue hanno similmente mostrato leonino coraggio e intrepidezza mediante lo spirito di Geova. In futuro non si sgomentino mai i nostri cuori dinanzi alle manovre e al numero dei nostri crudeli nemici.
32. (a) Per chi sarà spaventoso il “giorno di Geova”? (b) Secondo Michea 5:8 (Na), che cosa ci invita ad avanzare, e mentre procederemo a che cosa assomiglieremo maggiormente?
32 Quando fra breve avrà inizio il gran giorno di Geova, esso sarà spaventoso solo per i nostri avversari, poiché Geova eseguirà il Suo giudizio di distruzione su di loro, non su di noi. La Sua mano trionferà al di sopra dei suoi avversari, e tutti questi nemici saranno sterminati. Questo significa pure che l’intrepido rimanente e i loro compagni saranno vittoriosi sui nostri nemici, e che tutti i nostri nemici saranno sterminati. La vittoria ci invita ad avanzare nel ministero del Regno che ancora ci resta da compiere in tutte le nazioni sotto la direttiva del “Leone della tribù di Giuda”. “Seguimi”, egli dice. Seguendolo, diverremo ancora più innumerevoli, come stille di rugiada, e saremo una ristoratrice benedizione mandata da Geova Dio fra molti popoli affinché ottengano la vita eterna nel Suo giusto nuovo mondo.
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Il paradiso della GalileaLa Torre di Guardia 1962 | 15 luglio
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Il paradiso della Galilea
GEOVA Dio stesso assicurò agli Israeliti che il paese in cui li conduceva era un paese in cui scorrevano latte e miele. E Mosè, nel suo discorso d’addio al popolo, esaltò le risorse del paese in cui stavano per entrare. Della Palestina, la parte più bella e più fertile era la Galilea, e della Galilea la pianura di Gennesaret, a nordovest del mar di Galilea, era la regione migliore. Lo storico Giuseppe Flavio scrisse al riguardo:
“Meravigliose sono la sua natura e la sua bellezza; il suolo è così fertile che può crescervi ogni specie d’albero e gli abitanti perciò vi piantano alberi d’ogni genere; il clima è così vario che armonizza con quelli di diversi generi. Specialmente gli alberi da noci, che richiedono il freddo più rigido, vi crescono in grande quantità; vi sono anche gli alberi da palma, che preferiscono il clima caldo; accanto ad essi crescono pure fichi e olivi, che tuttavia richiedono un clima più temperato. Si potrebbe chiamare questo luogo il vanto della natura, dove fa crescere quelle piante che sono naturalmente contrarie a stare insieme; e una felice contesa delle stagioni, come se ciascuna di esse avanzasse una pretesa su questo paese; poiché in esso non solo crescono diverse specie di frutti autunnali oltre l’aspettativa dell’uomo, ma sono conservati per lungo tempo; esso provvede all’uomo le principali frutta, fra cui uva e fichi di continuo, dieci mesi all’anno, e il resto delle frutta man mano che maturano insieme per tutto l’anno; poiché oltre alla mite temperatura dell’aria, esso è anche annaffiato dalle più ricche fonti”. — Guerra giudaica, 3º Libro, 10:8.
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