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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1966 | 1° gennaio
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Domande dai lettori
● Dopo che Geova ebbe colpito i primogeniti d’Egitto, Faraone disse infine agli Israeliti che potevano lasciare l’Egitto, dichiarando: “Andatevene, e benedite anche me”. (Eso. 12:32, VR) Che cosa volle dire Faraone con ciò?
Faraone volle dire proprio questo: voleva una benedizione. Dopo aver concesso agli Israeliti con tutte le loro greggi e il loro bestiame il permesso di andarsene, non volle che essi e il loro capo Mosè se ne andassero maledicendolo ancora e augurandogli del male. Egli era stato piagato abbastanza. Ora concesse infine ciò che l’Iddio d’Israele gli chiedeva. Poiché gli Israeliti volevano il loro bestiame e le loro greggi per fare sacrifici a Dio, Faraone, liberando questi animali, voleva che gli Israeliti offrendo sacrifici a Geova loro Dio tenessero presente di supplicare Dio a favore di Faraone e del suo popolo, affinché fossero tutti guariti dagli effetti delle terribili piaghe che li avevano colpiti.
Se Mosè e Aaronne e gli Israeliti dessero ascolto alla sua richiesta e pregassero Geova a suo favore è un’altra cosa. Che Faraone facesse la richiesta era una cosa ma era tutt’altra cosa che quel favore gli fosse concesso. In effetti, egli si mostrò indegno di avere una benedizione da Mosè e dagli Israeliti, poiché egli ebbe un cambiamento di cuore in male. Questo è indicato dal fatto che, dopo ch’ebbe ricevuto la notizia che gli Israeliti erano apparentemente in trappola presso il mar Rosso, radunò tutto il suo esercito e si lanciò al loro inseguimento per distruggerli o riportarli in schiavitù. Faraone non meritò nessuna benedizione. — Eso. 14:5-9.
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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1966 | 1° gennaio
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Domande dai lettori
● Che sacerdote era Jetro, il quale è menzionato in Esodo 3:1?
In Esodo 3:1 (Na) si legge che “Mosè stava pascolando il gregge di Jetro, suo suocero, sacerdote di Madian”. Jetro era evidentemente il capo patriarcale di una tribù di Madianiti e, come tale, in armonia con l’usanza di quei tempi, aveva la responsabilità di ammaestrarli e guidarli in tutte le cose religiose e secolari.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1966 | 1° gennaio
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Domande dai lettori
● È la cremazione appropriata per i cristiani?
Pare che fra gli antichi Ebrei vi fosse la pratica comune di seppellire i morti in terra o in tombe. (Gen. 50:13; Giud. 8:32; 1 Re 11:43) Ma in certe occasioni i corpi erano bruciati o cremati per varie ragioni. Gli uomini di Jabes di Galaad portarono i cadaveri di Saul e dei suoi figli, compreso il fedele Gionata, a “Jabes, li bruciarono, e presero le loro ossa e le seppellirono”. (1 Sam. 31:12, 13, Na) Per questo furono lodati da Davide. (2 Sam. 2:4-7) Sebbene la cremazione non sia dunque l’usanza generale dei Giudei odierni, per ragioni etiche o personali, “si ammette in genere che non si trova nella Bibbia nessuna espressa legge che richieda la sepoltura del corpo umano”. — Jewish Encyclopedia, Vol. IV, pag. 343.
È evidente che i primi cristiani, molti dei quali erano Giudei naturali, seguivano in genere la pratica giudaica di seppellire nella terra. Ma poiché la Bibbia non richiede la sepoltura, essi non si preoccuparono eccessivamente di qualche speciale usanza. Col tempo, però, pratiche e timori pagani cominciarono a infiltrarsi nelle credenze cristiane. The Catholic Enciclopedia, sotto l’intestazione “Cremazione”, indica che “Greci e Romani variavano la loro pratica secondo le loro vedute circa la vita nell’aldilà”. I persecutori pagani interpretarono male la credenza cristiana e pensarono che la risurrezione del cristiano dipendesse da un corpo preservato. La stessa pubblicazione continua: “I pagani, per distruggere la fede nella risurrezione del corpo, gettarono spesso i cadaveri dei cristiani martirizzati nelle fiamme, credendo stoltamente di rendere così impossibile la risurrezione del corpo”. — Vol. IV, pag. 481.
Naturalmente, il vero cristiano non ha nessun errato concetto circa il corpo morto relativamente alla risurrezione. In riferimento a quelli che devono governare con Cristo in cielo, la Bibbia dichiara esplicitamente: “Carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio”. (1 Cor. 15:50) Conformemente, Dio provvederà corpi adatti per quelli che devono essere destati dalla morte alla vita terrena. Che un corpo torni agli elementi decomponendosi nella terra o sia bruciato e divenga cenere non influisce in nessun modo sulla capacità di Dio di risuscitare la persona, se questo è Suo desiderio.
I cristiani possono, perciò, considerare le locali esigenze legali come pure i sentimenti di quelli della comunità nel decidere la cosa. (Filip. 1:10) Poiché Geova non esprime disapprovazione per la cremazione nella Bibbia, questa resta una cosa da decidere personalmente.
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