-
Giusta veduta dell’opera da compiereLa Torre di Guardia 1962 | 15 gennaio
-
-
17. (a) Sono la dedicazione e il battesimo garanzie di sopravvivenza nel nuovo mondo? (b) Che cosa richiede Dio da quelli che lo servono?
17 Naturalmente, la dedicazione e il battesimo non sono in sé garanzia di vita nel nuovo mondo. Avendo fatto la dedicazione, bisogna vivere la propria vita come n’è stata fatta promessa a Dio. Nessuno può aspettarsi d’entrare nel nuovo mondo, per così dire, “di soppiatto”. Quelli che cercano di tirare avanti facendo il meno servizio possibile han già violato il più grande comandamento. Interrogato in proposito, Gesù disse che, per ottenere la vita eterna, “‘devi amare Geova il tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente’, e, ‘il tuo prossimo come te stesso’”. (Luca 10:25-27) Geova Dio, che è il nostro Giudice, vede più di quanto vedano gli uomini. “Geova scruta tutti i cuori e discerne ogni inclinazione dei pensieri”. (1 Cron. 28:9) Egli conosce non solo ciò che noi facciamo, ma anche i nostri motivi. Sa se veramente ci impegnamo con tutto il cuore nel suo servizio e se il nostro amore per il prossimo, il nostro desiderio di fargli ottenere la salvezza, è così grande come quello che proviamo per noi stessi. Ora, prima che Dio esegua il giudizio finale, è il tempo di esaminare il nostro cuore, di considerare il nostro ministero, di vedere se abbiamo la giusta veduta dell’importante opera che Dio ci ha affidata.
-
-
Accrescete i vostri privilegi di servizioLa Torre di Guardia 1962 | 15 gennaio
-
-
Accrescete i vostri privilegi di servizio
1. (a) Che cosa illustrò vigorosamente Gesù nella parabola delle mine, e come? (b) Chi è colui che ha ricevuto l’investitura del regno, e quali interessi ha affidato ai suoi servitori?
IL BISOGNO d’esser produttivi nel servizio del nostro Signore fu vigorosamente illustrato da Gesù mediante una parabola. Egli parlò di un uomo nobile che stava per fare un viaggio all’estero per ottenere l’investitura di un regno e che chiamò presso di sé i suoi servitori e, affidata a ciascuno una mina, disse loro di trafficarvi. “Ed avvenne, quand’e’ fu tornato, dopo aver ricevuto l’investitura del regno, ch’egli fece venire que’ servitori ai quali aveva dato il danaro, per sapere quanto ognuno avesse guadagnato,
-