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La cavalcata dei quattro cavalieri: un segnoLa Torre di Guardia 1983 | 1° novembre
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si trovò davanti al governatore romano Ponzio Pilato, questo gentile gli chiese se era re. Gesù rispose che il suo Regno non faceva parte di questo mondo, a cui Pilato apparteneva. Dietro richiesta dei capi sacerdoti che avevano detto: “Noi non abbiamo nessun re eccetto Cesare”, Pilato consegnò Gesù perché fosse messo al palo sul Calvario. Comunque Pilato rimase fermo nelle sue intenzioni di mettere sopra la testa di Gesù sul palo l’iscrizione: “Gesù il Nazareno, il Re dei Giudei”. — Giovanni 19:15, 19-22.
18. In quale giorno significativo Geova destò suo Figlio dai morti, e quali furono le ultime parole che il risuscitato Gesù rivolse ai suoi discepoli prima di ascendere al cielo?
18 Spettava all’Onnipotente Dio, Geova, destare il suo Figlio martirizzato come “primogenito dai morti” il 16 nisan, proprio il giorno in cui gli ebrei presentavano a Geova nel tempio le primizie della raccolta dell’orzo. (Rivelazione 1:5) Così il futuro Re poté manifestarsi ai suoi fedeli discepoli proprio quel giorno. Alcuni giorni più tardi, prima di ascendere al cielo, disse loro: “Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo”. — Matteo 28:18, 19; Levitico 23:10-12; I Corinti 15:20.
Per completare la sua vittoria
19. Quale quadro profetico poté così adempiere Gesù a tempo debito, e che tipo di re è stato da allora?
19 In tal modo Gesù Cristo fu messo in grado di adempiere il quadro profetico, quello di cavalcare il cavallo bianco, come un re incoronato, per completare la sua vittoria su tutti i suoi nemici in cielo e sulla terra. (Rivelazione 6:1, 2) Dalla fine dei “fissati tempi delle nazioni” nel 1914 egli è un Re guerriero, armato per così dire d’arco per trafiggere i suoi nemici da lontano. In realtà, è a questo Re guerriero che furono rivolte le parole profetiche di Salmo 45:3-8:
20. Cosa lo invitano a fare le parole rivoltegli dal salmista?
20 “Cingi la tua spada sulla coscia, o potente, con la tua dignità e il tuo splendore. E nel tuo splendore avanza verso il successo; cavalca nella causa della verità e dell’umiltà e della giustizia, e la tua destra ti istruirà nelle cose tremende. Le tue frecce sono aguzze — sotto di te continuano a cadere i popoli — nel cuore dei nemici del re. Dio è il tuo trono a tempo indefinito, sì, per sempre; lo scettro del tuo regno è uno scettro di rettitudine. Tu hai amato la giustizia e hai odiato la malvagità. Perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto con olio d’esultanza più dei tuoi compagni. Tutte le tue vesti son mirra e legno di aloe e cassia; dal grande palazzo d’avorio gli stessi strumenti a corda ti han fatto rallegrare”.
21. (a) Come possiamo essere sicuri che le parole del salmista si applicano al glorificato Gesù Cristo? (b) Com’è messa in risalto in Salmo 45:5 la sua infallibile mira?
21 In Ebrei 1:8, 9 l’apostolo Paolo cita le parole di Salmo 45:3-8 e le applica a Gesù Cristo, per richiamare l’attenzione sulla sua posizione ora sommamente esaltata. Questo rende certo che il “re” a cui i “figli di Cora” furono ispirati a rivolgersi era il Re Gesù Cristo debitamente insediato sul trono. (Vedi la soprascritta del Salmo 45). Le frecce del suo “arco” mireranno al cuore degli oppositori del suo Regno e la mira sarà più accurata di quella degli antichi parti, abili arcieri anche a cavallo.
22. (a) In quale altra parte di Rivelazione è descritto il cavaliere del cavallo bianco, e con quale nome? (b) Quale visione vedono i nostri occhi, e cosa esclamiamo a questa vista?
22 Il cavaliere del cavallo bianco descritto in Rivelazione 6:2 è lo stesso cavaliere del cavallo bianco descritto in Rivelazione 19:11-16. In quest’ultimo passo è chiamato “La Parola di Dio”, e sulla coscia porta il titolo “Re dei re e Signore dei signori”. Viene raffigurato come se si trovasse nel gran finale della carica contro i suoi nemici, quando giunge cavalcando alla vittoria definitiva nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” nel campo di battaglia di Har-Maghedon, o monte di Meghiddo. (Rivelazione 16:14-16; 19:17-21) Dopo di che, senza che occhi umani lo vedano, Satana il Diavolo e i suoi demoni sono legati per mille anni di isolamento in un abisso. (Rivelazione 20:1-3) Benedetti i nostri occhi che mediante la fede possono vedere il Re incoronato che dalla fine dei tempi dei Gentili nel 1914 cavalca il “cavallo bianco”. Profondamente emozionati per le vittorie che ha ottenuto finora, esclamiamo: ‘Continua a cavalcare, regal cavaliere sul cavallo bianco, fino alla tua impareggiabile vittoria ad Har-Maghedon, a rivendicazione della sovranità universale di Geova Dio, che ci ha dato questo “segno” profetico’!
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La cavalcata dei cavalieri è seguita da un’opera meravigliosaLa Torre di Guardia 1983 | 1° novembre
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La cavalcata dei cavalieri è seguita da un’opera meravigliosa
1. In che senso è evidente che i tempi dei Gentili, durante i quali doveva essere calpestato ciò che era rappresentato dalla città di Gerusalemme, finirono nel 1914?
IL “RE dei re e Signore dei signori”, Gesù Cristo, è presente. (Rivelazione 19:11, 16) Ne abbiamo “il segno”. Egli è presente nel Regno datogli da Dio sin dalla fine dei “tempi dei Gentili” avvenuta nel 1914, 69 anni fa. (Luca 21:24, Nardoni) Il Regno di Geova Dio, rappresentato un tempo dal regno d’Israele a Gerusalemme nella discendenza reale del re Davide, cessò allora d’essere calpestato. Nella città di Gerusalemme in Medio Oriente non c’è nessun re della famiglia di Davide; essa è invece la capitale della Repubblica d’Israele, con un primo ministro ebreo. Ma che dire della “Gerusalemme celeste”? (Ebrei 12:22) È lassù nel reame sovrumano, al di sopra del reame dei Gentili, che “il Figlio di Davide”, Gesù Cristo, regna come “Re dei re e Signore dei signori”
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