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Vi presentiamo i becchini della naturaSvegliatevi! 1977 | 22 gennaio
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così accurato che gli scienziati se ne servono per pulire scheletri delicati.
Un rappresentante della famiglia
Guardando da vicino un necroforo ci si può fare un’idea dello stupendo lavoro da essi eseguito.
Questo coleottero lungo due centimetri e mezzo (un pollice) ha la livrea nera con larghe strisce giallo-arancione sulle ali. Si accinge prontamente a vari lavori di sotterramento. Lavorando in coppia, questi coleotteri si occupano di solito di piccole creature morte: topi, rospi, pesci e uccelli. Ma possono anche seppellire conigli, gatti e cani.
Guidato dall’acuto senso dell’odorato, il coleottero vola nelle tenebre e si posa accanto alla carogna di qualche piccolo animale. Con le antenne, il coleottero tocca varie parti della carogna e poi si mette al lavoro. Sul posto arriva subito un altro necroforo, una femmina, ed entrambi cooperano al lavoro di sepoltura. Spinti dall’istinto, non desistono neppure davanti agli ostacoli.
In un esperimento fu messo un topo morto su un cespuglio basso. Due necrofori si arrampicarono sul cespuglio e districarono il topo. Dopo che l’ebbero fatto cadere a terra, i coleotteri si accinsero immediatamente a seppellirlo.
Che accade se un animale si trova in un posto dove non lo si può seppellire? Per esempio, potrebbe esserci un topo morto sul ciglio di una strada asfaltata. Dapprima i necrofori cercheranno di scavare, ma non riuscendovi trasporteranno il topo morto in un posto più adatto per seppellirlo. Riusciranno a spostare una carogna per ben tre metri (dieci piedi). Come?
Steso sul dorso, il necroforo spinge con le poderose zampe verso l’alto. Mentre il coleottero si sposta sotto il topo, la carogna oscilla. Poi con un energico movimento, come se pedalasse, il necroforo spinge il topo in avanti, forse di un centimetro (circa mezzo pollice). L’operazione viene ripetuta finché l’animale morto non si trova nel luogo di sepoltura adatto. Mentre il maschio steso sul dorso spinge con le zampe verso l’alto, la femmina è occupata a togliere di mezzo ramoscelli e ciottoli che potrebbero essere di intralcio.
Dopo avere spostato il topo morto fino al luogo adatto per la sepoltura, i necrofori si infilano sotto la carogna e si mettono a scavare con la testa e con le zampe. Il topo morto a poco a poco affonda. Nel contempo la terra smossa si posa sopra il corpo. Ultimato il lavoro di sepoltura, i coleotteri scavano una galleria in cui la femmina deporrà le uova. Finché le uova non si schiudono gli adulti si nutrono della carcassa, dopo di che gli adulti nutrono le larve uscite dalle uova con carne dell’animale morto parzialmente digerita. Quando sarà giunto per le larve il tempo di trasformarsi in coleotteri adulti, i genitori torneranno in superficie e riprenderanno il volo.
In realtà, i necrofori contribuiscono in maniera meravigliosa a mantenere buone condizioni igienico-sanitarie. A chi va il merito del loro importante lavoro? Al Creatore, Geova Dio, naturalmente. Come avrebbe mai potuto il cieco caso produrre questi sorprendenti necrofori?
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“Come l’erbaccia spinosa”Svegliatevi! 1977 | 22 gennaio
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“Come l’erbaccia spinosa”
● “Come l’erbaccia spinosa è salita nella mano dell’ubriacone”, dice Proverbi 26:9, “così il proverbio nella bocca degli stupidi”. L’ubriaco può danneggiare se stesso o altri come con un’erbaccia spinosa. Similmente, chi è privo d’intendimento può fare danno usando erroneamente un proverbio, applicandolo in modo non appropriato.
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