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Quando i divertimenti sono dannosiSvegliatevi! 1980 | 8 febbraio
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Molti villeggianti non ci pensano due volte a deturpare il paesaggio. Secondo Mountfort, nelle isole Galápagos “centinaia di scritte, alcune delle quali a lettere cubitali, hanno completamente deturpato molte rocce e falesie”. A ciò si aggiungano gli effetti negativi dello sconsiderato inquinamento dell’aria e dell’acqua, della guida sotto l’effetto di sostanze inebrianti e di altri segni di negligenza da parte di coloro che sono dediti ai piaceri, e il risultato è veramente deplorevole.
Com’è possibile evitar di andare a pericolosi estremi nella ricerca dei piaceri? Il prossimo articolo fornirà alcune utili indicazioni.
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Come provare vera gioia nella vitaSvegliatevi! 1980 | 8 febbraio
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Come provare vera gioia nella vita
TUTTI vogliono godere la vita. Molte volte si cerca di soddisfare questo desiderio con varie forme di ricreazione durante il tempo libero. Non si può negare che lo svago fa bene sia alla mente che al corpo.
Tuttavia, gli stipendi più alti e la maggior quantità di tempo libero hanno portato molti in anni recenti a un’interessante conclusione. Essi hanno appreso per esperienza che non è ‘facendo la bella vita’ che si risolvono i problemi o si trova felicità duratura.
Come si può dunque provare vera gioia nella vita? Sarà utile considerare un esperimento fatto dal re Salomone, che investigò attentamente le ragioni per cui la maggioranza degli uomini non sono riusciti a trovare vera felicità. Sotto ispirazione divina Salomone scrisse la sua esperienza e le sue conclusioni nel libro di Ecclesiaste. In quanto a cercare la felicità nei piaceri, scrive:
“Esplorai col mio cuore, rallegrando la mia carne pure col vino, mentre conducevo il mio cuore con sapienza, pure per attenermi alla follia finché potei vedere quale bene c’era per i figli del genere umano in ciò che facevano sotto i cieli nel numero dei giorni della loro vita. M’impegnai in opere più grandi. Mi edificai case; mi piantai vigne. Mi feci giardini e parchi, e vi piantai alberi da frutto di ogni sorta. Mi feci piscine d’acqua, per irrigare con esse la foresta, germogliante d’alberi. Acquistai servi e serve, ed ebbi figli della casa. Ebbi anche bestiame, bovini e greggi in gran quantità, più di tutti quelli che erano stati prima di me in Gerusalemme. Mi accumulai anche argento e oro, e proprietà particolari ai re e ai distretti giurisdizionali. Mi feci cantori e cantatrici e gli squisiti diletti dei figli del genere umano, una signora, pure delle signore. E divenni più grande e crebbi più di chiunque era stato prima di me in Gerusalemme. Inoltre, la mia propria sapienza rimase mia. E qualunque cosa i miei occhi chiedessero non la tenni lungi da essi. Non trattenni il mio cuore da alcuna sorta di allegrezza, poiché il mio cuore era gioioso a causa di tutto il mio duro lavoro, e questa fu la mia porzione da tutto il mio duro lavoro”. — Eccl. 2:3-10.
Lo scrittore biblico investigò attentamente il senso di euforia che si prova bevendo alcolici e che anche oggi si cerca di ottenere con la droga. Ammassò grande ricchezza e si circondò di bellezza paradisiaca. Esplorò ogni tipo di godimento, incluso il meglio che c’era nella musica e i diletti di “una signora, pure delle signore”.
Facendo notare che la sua era stata un’indagine approfondita, Salomone scrive: “E io, pure io, mi volsi per vedere la sapienza e la pazzia e la follia; poiché che può fare l’uomo terreno che viene dopo il re? La cosa che la gente ha già fatta”. (Eccl. 2:12) Il punto è questo: Salomone fece un’indagine approfondita, dato che come re aveva a disposizione tempo e risorse a sufficienza. Avendo risorse di gran lunga inferiori a quelle di un re, “che può fare l’uomo terreno che viene dopo di lui? La persona comune potrebbe considerarne solo una parte, facendo quello che la gente ha già fatto. A chi crede fermamente di poter trovare vera felicità nei piaceri, il re è in grado di rispondere: ‘Ho già provato. Non serve’.
Vale la pena di osservare che Salomone non disse che la ricerca del piacere sia in ogni caso uno spreco di tempo. Al contrario, riconobbe di aver tratto una certa gioia da quello che faceva (“il mio cuore era gioioso a causa di tutto il mio duro lavoro, e questa fu la mia porzione da tutto il mio duro lavoro)”. Ma che cosa disse in quanto a trovare felicità duratura nei piaceri procurati dal vino, dalle ricchezze, dai divertimenti e da cose simili? Egli risponde schiettamente: “E io, pure io, mi volsi a tutte le mie opere che le mie mani avevan fatte e al duro lavoro che avevo duramente lavorato per compiere, ed ecco, ogni cosa era vanità e un correr dietro al vento, e non c’era nulla di vantaggioso sotto il sole”. — Eccl. 2:11.
Non si deve pensare che questa sia un’osservazione negativa, pessimistica. È invece realistica e può aiutare a non sprecare molti anni della vita cercando la felicità in modi che non la procurano. D’altra parte, lo stesso scrittore biblico dà un’ottima esortazione positiva sul modo di provare vera gioia nella vita. Fra l’altro suggerisce di tenere il lavoro e il divertimento nella giusta proporzione.
Lavorate duramente, ma ‘vedete il bene’
Dopo aver detto che dare troppa importanza ai piaceri è “vanità e un correr dietro al vento”, il saggio scrittore biblico prosegue dichiarando: “Per l’uomo non c’è niente di meglio che mangiare e in realtà bere e far vedere alla sua anima il bene a causa del suo duro lavoro. Io ho visto anche questo, sì, io, che questo è dalla mano del vero Dio. Poiché chi mangia e chi beve meglio di me?” (Eccl. 2:11, 24, 25) La Bibbia elogia senz’altro il duro lavoro. “Lo stupido piega le mani [rifiutandosi di lavorare] e mangia la sua propria carne”. (Eccl. 4:5) Ma dev’esserci equilibrio fra il duro lavoro e il ‘vedere il bene’, cioè il godere i frutti delle proprie fatiche. “È meglio una mano piena di riposo”, dice lo scrittore ispirato, “che due mani piene di duro lavoro e correr dietro al vento”. — Eccl. 4:6.
Probabilmente conoscete persone che fanno molto straordinario tutte le settimane o che forse hanno due lavori. Sebbene in casi di speciale bisogno, o per far fronte a spese impreviste, questo sia necessario, molti che dedicano al lavoro quasi tutte le ore di veglia non lo fanno per necessità. La Bibbia incoraggia, in tutti i casi possibili, a includere nel programma della giornata “una mano piena di riposo”. Trovate regolarmente il tempo di mangiare e bere e fare piacevoli conversazioni con i vostri cari. Questo pensiero è espresso magnificamente con le seguenti parole:
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