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“Levate la testa”La Torre di Guardia 1980 | 15 gennaio
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Anche l’ultimo libro della Bibbia ci assicura che vi saranno dei sopravvissuti. Se ne parla come di “una grande folla” che viene “dalla grande tribolazione”. Perché questi sono risparmiati? Perché, come dice la profezia, “rendono sacro servizio [a Dio] giorno e notte”. — Riv. 7:9, 14, 15.
Il radunamento di quelli che sopravvivranno da tutte le nazioni è attualmente in corso. In tutto il mondo quelli che desiderano conoscere i propositi di Dio e fare la sua volontà vengono radunati in un’unica società umana internazionale, che costituirà il fondamento della prossima “nuova terra” di Dio. (2 Piet. 3:13) A differenza delle nazioni di questo mondo, essi hanno già imparato a ‘fare delle proprie spade vomeri e delle proprie lance cesoie per potare’. Così facendo, hanno adempiuto già da adesso la profezia secondo cui “nazione non alzerà la spada contro nazione, né impareranno più la guerra”. — Isa. 2:2-4.
Perciò, mentre le nazioni indipendenti da Dio sprofondano sempre più nell’angoscia, il proposito divino di radunare un popolo che erediti il reame terrestre sotto il regno di Dio procede maestosamente. (Matt. 25:34) Grazie a quello che stanno imparando riguardo alla prossima fine di questo malvagio sistema e riguardo al giusto nuovo sistema imminente, queste persone non guardano più con disperazione al futuro. Invece ‘levano la testa, perché la loro liberazione s’avvicina’. (Luca 21:28) Hanno grande fiducia nel futuro, perché sanno con certezza che, come dice la Bibbia, “gli uomini possono fare qualsiasi tipo di progetti, ma è la volontà del SIGNORE quella che sarà fatta”, — Prov. 19:21, TEV.
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‘Quelli che lasciano Geova periranno’La Torre di Guardia 1980 | 15 gennaio
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‘Quelli che lasciano Geova periranno’
Al tempo del profeta Isaia, molti abitanti di Gerusalemme e del paese di Giuda erano infedeli a Geova loro Dio. Erano immischiati in pratiche idolatriche. Fu quindi contro di loro che Geova, tramite il profeta Isaia, rivolse le seguenti parole: “Quelli che lasciano Geova perverranno alla loro fine. Poiché proveranno vergogna dei potenti alberi che voi desideraste, e arrossirete a causa dei giardini che avete scelti”. — Isa. 1:28, 29.
Nei giardini o boschetti sacri il popolo offriva sacrifici e bruciava incenso ai falsi dèi. (Isa. 65:3; 66:17) Anche i “potenti alberi” avevano un ruolo in tale idolatria. Nel tempo in cui i giudizi di Geova sarebbero stati eseguiti, gli alberi e i giardini sacri avrebbero costituito motivo di vergogna per gli idolatri. Le divinità che avevano servite sarebbero state incapaci di proteggerle dal giorno dell’ira.
La profezia di Isaia continua: “Poiché diverrete come un grosso albero il cui fogliame appassisce, e come un giardino che non ha acqua. (Isa. 1:30) Trasferendo quindi agli idolatri la figura del “grosso albero” e del “giardino”, la profezia mostrava che il popolo infedele sarebbe ‘appassito’ per il calore dell’ira divina, seccandosi come un giardino durante la siccità. “E”, prosegue la profezia, “l’uomo vigoroso [l’idolatra] per certo diverrà stoppa [come le parti combustibili, scadenti e grossolane del lino], e il prodotto della sua attività [l’idolo] una scintilla; ed entrambi [l’idolatra e l’idolo] per certo saliranno in fiamme nello stesso tempo, senza che alcuno estingua”. (Isa. 1:31) Che vigoroso ammonimento contro l’idolatria! Indubbiamente ‘quelli che lasciano Geova periranno’.
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