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Galati, lettera aiAusiliario per capire la Bibbia
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D. Spirito e carne in conflitto nei cristiani (5:16-18)
E. Opere della carne impediscono di ereditare il Regno (5:19-21)
F. Frutto dello spirito; chi si dichiara cristiano lo deve manifestare non suscitando competizione (5:22-26)
VI Vantarsi solo in Cristo; operare a favore di altri
A. Aiutare altri invece di esaltare se stessi, e mostrarsi grati per l’aiuto ricevuto (6:1-6)
B. Ciascuno riceverà secondo quello che dà (6:7-10)
C. Giudaizzanti egoisti, pavidi, eppure vanagloriosi (6:12, 13)
D. Vantarsi dei provvedimenti di Cristo non della carne è la giusta regola di condotta (6:14-16)
E. Indiscutibili credenziali di Paolo; desiderio che l’immeritata benignità di Cristo continui a essere con lo spirito manifestato dai galati (6:17, 18)
Vedi il libro “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”, pp. 214-216.
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GalaziaAusiliario per capire la Bibbia
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Galazia
(Galàzia).
Provincia romana che occupava la parte centrale dell’attuale Asia Minore. La Galazia confinava con altre province romane: in parte con la Cappadocia a E con la Bitinia e il Ponto a N, con l’Asia a O e con la Panfilia a S. (I Piet. 1:1; vedi ASIA). Occupava l’altopiano centrale compreso fra i monti del Tauro a S e quelli della Paflagonia a N. Nella parte centrosettentrionale c’era la città di Ancyra, ora chiamata Ankara, capitale della Turchia. Era attraversata dal tratto centrale del fiume Halys (l’attuale Kizil Irmak) e dall’alto corso del Sangario (Sakarya), che sfociano entrambi nel Mar Nero. La storia di questa regione strategica (oltre quattro secoli, dal III secolo a.E.V. in poi) rivela che per motivi politici i suoi confini subirono molti spostamenti.
Sembra che verso il 278–277 a.E.V. orde di celti, o galli perché provenienti dalla Gallia, di origine indoeuropea, che i greci chiamavano galatai (da cui il nome Galazia), attraversarono il Bosforo e si stabilirono nella regione. Avevano con sé mogli e figli ed evitarono evidentemente di contrarre matrimoni con la popolazione locale, perpetuando in tal modo per secoli le proprie caratteristiche etniche. L’ultimo re, Aminta, morì nel 25 a.E.V., e durante il suo regno fantoccio asservito all’impero romano e anche dopo, la cosiddetta Galazia si estese fino a includere la Licaonia, la Pisidia, la Paflagonia, e parte del Ponto e della Frigia. Fu dunque in questa più grande Galazia che l’apostolo Paolo e altri evangelizzatori cristiani del I secolo E.V. trovarono persone ansiose di essere organizzate in congregazioni cristiane. – Atti 18:23; I Cor. 16:1.
Sia Paolo che Pietro scrissero lettere alle congregazioni cristiane che si trovavano nella provincia della Galazia. (Gal. 1:1, 2; I Piet. 1:1) Non, è precisato se queste fossero le stesse congregazioni stabilite da Paolo e Barnaba. Durante quel giro della Galazia, Paolo e Barnaba visitarono le città di Antiochia di Pisidia, Iconio, Listra e Derbe (Atti 13:14, 51; 14:1, 5, 6), e quando tornarono dai fratelli di Antiochia di Siria riferirono come in quelle e in altre località Dio “aveva aperto alle nazioni la porta della fede”. – Atti 14:27.
L’esclamazione “o Galati insensati” non indica che Paolo avesse in mente solo un certo gruppo etnico di origine gallica stabilitosi nella parte settentrionale della Galazia. (Gal. 3:1) Piuttosto Paolo stava rimproverando alcuni di quelle congregazioni i quali si lasciavano influenzare da elementi giudaizzanti in mezzo a loro, ebrei che cercavano di stabilire la propria giustizia mediante l’ordinamento mosaico, sostituendola alla ‘giustizia per mezzo della fede’ possibile mediante il nuovo patto. (Gal. 2:15–3:14; 4:9, 10) Le ‘congregazioni della Galazia’ (Gal. 1:2) a cui Paolo scriveva erano formate da ebrei e non ebrei, questi ultimi in parte erano proseliti circoncisi e in parte gentili incirconcisi, e senza dubbio alcuni erano di origine celtica. (Atti 13:14, 43; 16:1; Gal. 5:2) Tutti erano chiamati cristiani galati perché la zona in cui risiedevano si chiamava Galazia. Il tenore stesso della lettera indica che Paolo scriveva a persone che conosceva bene nella parte meridionale di quella provincia romana, e non a totali estranei del settore settentrionale dove forse non era mai stato.
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GalbanoAusiliario per capire la Bibbia
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Galbano
(gàlbano).
Gommoresina di colore giallo o bruno che trasuda da certe piante asiatiche delle Ombrellifere. Esiste qualche incertezza sul tipo preciso di pianta che produceva il galbano usato dagli israeliti.
Il succo lattiginoso che si ispessisce formando gocce di galbano trasuda naturalmente dal fusto della pianta o è provocato da un’incisione. Il galbano era uno degli ingredienti dell’incenso da usare esclusivamente nel santuario. (Eso. 30:34-38) Si dice che bruciato da solo il galbano emani un odore nauseabondo, ma unito ad altre sostanze aromatiche ne accresce la fragranza e la fa durare più a lungo.
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GaleaAusiliario per capire la Bibbia
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Galea
Nave lunga, bassa e stretta, usata principalmente nella guerra navale, azionata da uno o più ordini di remi.
Isaia fa dire agli abitanti di Gerusalemme: “Il Maestoso, Geova, sarà per noi un luogo di fiumi, di ampi canali. Su di esso non andrà nessuna flotta di galee, e non vi passerà nessuna nave maestosa. Poiché Geova è il nostro Giudice, Geova è il nostro Datore di statuti, Geova è il nostro Re; egli stesso ci salverà”. (Isa. 33:21, 22) Gerusalemme non aveva grandi fiumi o canali per difenderla da un attacco. Eppure, come fiumi e canali proteggevano città quali Babilonia e No-Amon (Naum 3:8), Geova avrebbe protetto Gerusalemme. Tali “fiumi” della salvezza di Dio sarebbero stati così potenti che forti eserciti nemici, simboleggiati da una flotta di galee ostili o da una nave maestosa, se fossero saliti contro Gerusalemme avrebbero fatto naufragio in queste possenti “acque”. Geova assicurava quindi a Gerusalemme, in senso figurativo, la sicurezza della difesa che lui stesso, il suo Re, avrebbe provveduto per la sua salvezza.
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GaleedAusiliario per capire la Bibbia
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Galeed
(Gàleed) [composto dei termini ebr. gal (mucchio) e ʽedh (testimone, testimonianza), quindi “mucchio di testimonianza”].
Località della regione montuosa di Galaad a E del Giordano dove i patriarchi Giacobbe e Labano conclusero un patto. (Gen. 31:43-48) Il nome assunto poi dalla regione, “Galaad”, derivava probabilmente da “Galeed”, nome dato in origine al punto in cui verso il 1761 a.E.V. ebbero luogo quegli avvenimenti.
Ubbidendo a un comando divino, e senza preavviso, Giacobbe partì da Paddan-Aram dove era al servizio di Labano, che era suo zio e anche suo suocero. (Gen. 28:2) Con tutti i suoi averi, e con mogli e figli, Giacobbe attraversò l’Eufrate diretto verso il paese di Canaan. Dopo tre giorni Labano, accompagnato dai suoi “fratelli”, lo inseguì per sette
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