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Libro biblico numero 25: Lamentazioni“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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12. Quale umile appello viene fatto nel quinto poema?
12 Il quinto poema comincia con un appello a Geova perché si ricordi del suo popolo divenuto orfano. Qui sono gli abitanti di Gerusalemme a parlare. Furono i loro antenati a peccare, e ora essi ne devono portare l’errore. Semplici servitori dominano su di loro, ed essi sono tormentati dagli spasimi della fame. L’esultanza del loro cuore è cessata e le loro danze si sono mutate in lutto. Il loro cuore è malato. Umilmente riconoscono Geova: “In quanto a te, o Geova, sederai a tempo indefinito. Il tuo trono è di generazione in generazione”. Gridano: “Facci tornare a te, o Geova, e prontamente torneremo. Recaci giorni nuovi come molto tempo fa. Comunque, tu ci hai positivamente rigettati. Sei stato molto indignato verso di noi”. — 5:19-22.
PERCHÉ È UTILE
13. Quale fiducia esprime Lamentazioni, eppure perché è utile quando mostra la severità di Dio?
13 Il libro di Lamentazioni esprime la completa fiducia di Geremia in Dio. Prostrato dal dolore e dalla terribile sconfitta, senza la minima speranza di conforto da qualsiasi fonte umana, il profeta attende la salvezza dalla mano del grande Dio dell’universo, Geova. Lamentazioni dovrebbe ispirare ubbidienza e integrità a tutti i veri adoratori e servire nello stesso tempo di solenne ammonimento a quelli che non hanno rispetto per il più grande nome e per ciò che esso rappresenta. La storia non dice che un’altra città distrutta sia stata pianta con un linguaggio così patetico e commovente. Lamentazioni è senz’altro utile in quanto descrive la severità di Dio verso quelli che continuano ad essere ribelli, di collo duro e impenitenti.
14. L’adempimento di quali profezie e avvertimenti divini è indicato in Lamentazioni, e in che modo il libro si ricollega ad altri scritti ispirati?
14 Lamentazioni è utile anche perché mostra l’adempimento di numerose profezie e avvertimenti divini. (Lam. 1:2—Ger. 30:14; Lam. 2:15—Ger. 18:16; Lam. 2:17—Lev. 26:17; Lam. 2:20—Deut. 28:53) Notate inoltre che Lamentazioni fornisce una vivida testimonianza dell’adempimento di Deuteronomio 28:63-65. In più contiene parecchi riferimenti ad altre parti delle Sacre Scritture. (Lam. 2:15—Sal. 48:2; Lam. 3:24—Sal. 119:57) Daniele 9:5-14 conferma Lamentazioni 1:5 e 3:42, mostrando che la calamità fu dovuta alle trasgressioni del popolo stesso.
15. Quali “giorni nuovi” sono additati da Lamentazioni?
15 La tragica sorte di Gerusalemme è davvero straziante! In mezzo a tutto ciò, comunque, Lamentazioni esprime fiducia nel fatto che Geova mostrerà amorevole benignità e misericordia e che si ricorderà di Sion facendola tornare. (Lam. 3:31, 32; 4:22) Esprime la speranza in “giorni nuovi” come i giorni di molto tempo fa, quando i re Davide e Salomone regnavano a Gerusalemme. C’è ancora il patto concluso da Geova con Davide per un regno eterno! “Le sue misericordie certamente non finiranno. Si rinnovano ogni mattina”. E continueranno verso quelli che amano Geova finché, sotto il giusto dominio del suo Regno, ogni creatura vivente esclamerà con gratitudine: “Geova è la mia parte”. — 5:21; 3:22-24.
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Libro biblico numero 26: Ezechiele“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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Libro biblico numero 26: Ezechiele
Scrittore: Ezechiele
Dove fu scritto: Babilonia
Quando fu completato: ca. 591 a.E.V.
Tempo a cui si riferisce: 613–ca. 591 a.E.V.
1. Qual era la situazione degli esiliati in Babilonia, e quali nuove prove li attendevano?
NEL 617 a.E.V. Ioiachin re di Giuda consegnò Gerusalemme a Nabucodonosor, che portò a Babilonia la maggior parte del popolo del paese e i tesori della casa di Geova e della casa del re. Fra i prigionieri c’erano la famiglia reale e i principi, gli uomini valorosi e potenti, gli artefici e i costruttori ed Ezechiele figlio del sacerdote Buzi. (2 Re 24:11-17; Ezec. 1:1-3) Col cuore affranto, questi israeliti esiliati avevano concluso il faticoso viaggio che, da un paese di colline, sorgenti e valli, li aveva portati in un paese di estese pianure. Ora si trovavano presso il fiume Chebar in mezzo a un potente impero, circondati da un popolo dalle abitudini strane e di religione pagana. Nabucodonosor permise agli israeliti di avere le loro proprie case, di tenere servitori e di svolgere attività commerciali. (Ezec. 8:1; Ger. 29:5-7; Esd. 2:65) Se erano industriosi, potevano divenire ricchi. Sarebbero caduti nelle trappole della religione e del materialismo di Babilonia? Avrebbero
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