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Il Dio-uomo della cristianitàLa Torre di Guardia 1963 | 15 aprile
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Parola è verace! Cristo è verace. Egli fu il secondo Adamo, un uomo perfetto che diede la sua anima in “riscatto per molti”. Quelli che insegnano che Gesù fu un Dio-uomo non hanno alcuna base scritturale per sostenerlo. Non è strano che quando gli ecclesiastici devono discutere la dottrina dell’incarnazione, definita dall’Encyclopedia Americana “la dottrina centrale del cristianesimo”, si affrettino a trincerarsi dietro la debole risposta: “È un mistero”. — Matt. 20:28, VR.
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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1963 | 15 aprile
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Domande dai lettori
● Che cos’è la sapienza menzionata in Ecclesiaste 1:18? — M. L., Stati Uniti.
Ecclesiaste 1:18 (Na) dice: “Dov’è molta sapienza è molta molestia e chi accresce il sapere aumenta il dolore”. Le Scritture indicano che vi sono due specie di sapienza, quella divina e quella mondana. È ovvio che questo versetto non si riferisce alla sapienza divina, poiché di essa leggiamo: “Felice l’uomo che ha trovato la sapienza, e l’uomo che ottiene discernimento, poiché il guadagno d’essa è migliore del guadagno dell’argento e la sua rendita anche dell’oro. Essa è più preziosa dei coralli, e tutte le altre tue delizie non possono uguagliarla. Lunghezza di giorni è nella sua destra; nella sua sinistra vi sono ricchezza e gloria. Le sue vie sono vie dilettevoli, e tutte le sue strade sono pace. È un albero di vita per quelli che l’afferrano e quelli che la tengono stretta saran chiamati felici”. — Prov. 3:13-18.
Questa è la vera sapienza, basata sul timor di Geova Dio e sull’accettazione dei suoi provvedimenti presi mediante Gesù Cristo. Non reca molestia. Inoltre, accrescere la conoscenza di Geova Dio e del suo Figlio, Gesù Cristo, che egli ha mandato, significa vita eterna per tutti coloro che acquistano tale conoscenza e la usano in armonia con la sapienza divina. — Giov. 17:3.
Ma la sapienza menzionata in Ecclesiaste 1:18 è la sapienza di questo mondo che non ha alcuna relazione con Dio e quindi reca con sé molta molestia. La persona saggia del mondo accresce la sua conoscenza ma usa tale conoscenza secondo la sapienza di uomini non teocratici, e di conseguenza non fa altro che accrescere il suo dolore, come si può vedere oggi nel mondo dove nelle librerie, nelle scuole e in altre istituzioni vi è più conoscenza disponibile per ottenere informazioni che in passato, ma nello stesso tempo l’umanità non ha mai sofferto tanto dolore. Di questo genere di sapienza l’apostolo Paolo scrisse: “Perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio”. — 1 Cor. 3:19, Na.
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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1963 | 15 aprile
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Domande dai lettori
● Vi prego di spiegare Amos 3:14 (Ti), che dice, in parte: “Colpirò gli altari di Betel, e le corna dell’altare saranno troncate e cadranno per terra”. — V. D., Stati Uniti.
Il re Geroboamo fece due vitelli d’oro perché il suo popolo li adorasse, e ne pose uno all’estremità del suo regno e l’altro all’altra estremità, a Dan e a Betel. Fece questo temendo che il suo popolo si allontanasse e tornasse al regno delle due tribù di Giuda, se fosse andato regolarmente a Gerusalemme ad adorare. (1 Re 12:26-30) Questo fu chiamato il “peccato di Samaria”. Gli altari menzionati in
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1963 | 15 aprile
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Domande dai lettori
● È appropriato che un testimone di Geova tenga un servizio funebre per un disassociato che muore? — E. B., Stati Uniti.
Una congregazione di servitori di Geova non dovrebbe tenere il servizio funebre per un disassociato che muore; né un dedicato cristiano dovrebbe svolgere alcuna funzione a tale funerale, malgrado il fatto che gli altri membri della famiglia possano essere testimoni di Geova e siano fedeli. Né alcun membro della congregazione dovrebbe assistere a tale funerale. Non vogliamo mai dare agli estranei l’impressione che una persona disassociata fosse accettevole nella congregazione quando in effetti non lo era, ma era stata disassociata da essa.
Davide espresse i giusti sentimenti quando disse di non voler essere associato con tali persone nemmeno al tempo della morte: “Non toglier via coi peccatori l’anima mia, né la mia vita insieme ai sanguinari”. — Sal. 26:9, Na.
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