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AmmonitiAusiliario per capire la Bibbia
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potenza assira in Palestina durante il regno di Acaz successore di Iotam (761–745 a.E.V.) permise agli ammoniti di sottrarsi al dominio giudeo ma solo per finire sotto l’oppressione assira, infatti documenti di Tiglat-Pileser III dicono che “Sanipu di Bit-Ammon [la casa di Ammon]” pagava un tributo all’Assiria, insieme ad Acaz di Giuda e Salamanu di Moab. Anche il prisma di Sennacherib, che ricorda la sua invasione di Giuda al tempo di Ezechia, spiega che Ammon portava doni all’invasore assiro; mentre Esar-Addon figlio di Sennacherib, contemporaneo di Manasse, include “Puduil, re di Bet-Ammon”, fra coloro che provvidero il materiale per costruire la città di Ninive.
Sembra probabile che, in seguito alla deportazione della popolazione del regno settentrionale d’Israele da parte di Tiglat-Pileser e dei successivi sovrani assiri (II Re 15:29; 17:6), gli ammoniti cominciassero a occupare il territorio della tribù di Dan, per il quale avevano combattuto senza successo contro Iefte. (Confronta Salmo 83:4-8).
Infatti nel messaggio profetico che Geova fece pronunciare da Geremia, gli ammoniti sono rimproverati per essersi impadroniti dell’eredità dei gaditi e sono avvertiti dell’incombente desolazione di Ammon e del suo dio Malcam (Milcom). (Ger. 49:1-5) Gli ammoniti fecero di più: mandarono bande di predoni a saccheggiare Giuda all’epoca di Ioiachim, negli ultimi anni del regno di Giuda. — II Re 24:2, 3.
INVASIONE BABILONESE
Con la conquista di Giuda da parte dei babilonesi (607 a.E.V.) alcuni ebrei erano fuggiti nei territori di Ammon, Moab ed Edom, ma avevano fatto ritorno sentendo che Ghedalia aveva avuto l’incarico di governare il paese. (Ger. 40:11, 12) Tuttavia Baalis re di Ammon cospirò insieme a Ismaele, capo dell’esercito di Giuda, per assassinare Ghedalia (II Re 25:23; Ger. 40:14; 41:1-3) e Ismaele cercò poi rifugio in Ammon. — Ger. 41:10-15.
Ammon si rallegrò alla caduta di Gerusalemme, ma il ‘giorno della resa dei conti’ si abbatté per volere di Geova sui circoncisi ammoniti perché il loro cuore era incirconciso. (Ger. 9:25, 26; Ezec. 25:1-10) Secondo le profezie pronunciate da Geremia, Ezechiele e Amos, gli ammoniti cominciarono a bere il calice dell’ira di Geova, e spada, carestia e pestilenza ne desolarono il paese. — Ger. 25:17, 21; 27:1-8; Ezec. 25:1-10; Amos 1:13-15.
La descrizione che Ezechiele fa del re di Babilonia (Nabucodonosor) fermo a un crocicchio, mentre ricorre alla divinazione per decidere se andare contro Rabba di Ammon o contro Giuda, indica che Ammon non si sottomise volontariamente al giogo babilonese. (Ezec. 21:19-23, 28-32) Anche se fu deciso di attaccare prima Gerusalemme, lo storico ebreo Giuseppe Flavio riferisce che, nel quinto anno dopo la desolazione di Gerusalemme, Nabucodonosor tornò per far guerra a Celesiria, Ammon e Moab e poi attaccò l’Egitto. (Antichità giudaiche, Libro X, cap. 9, 7) Ammon divenne “un luogo di riposo per il gregge” e Rabba “una pastura per i cammelli” (Ezec. 25:5), come confermano le scoperte archeologiche indicanti che “la Transgiordania fu in gran parte spopolata prima della metà del VI secolo a.C., e l’occupazione stabile di Ammon cessò quasi completamente fino al III secolo”. (The Interpreter’s Dictionary of the Bible, 1962, Vol. I, p. 112) Così gli orientali che cavalcavano cammelli poterono impossessarsi del paese e piantarvi le tende. — Ezec. 25:4.
È probabile che esuli ammoniti, insieme a quelli di altre nazioni, abbiano avuto da Ciro, il conquistatore di Babilonia, il permesso di tornare in patria in adempimento di Geremia 49:6.
MATRIMONI MISTI CON GLI ISRAELITI
Dopo il ritorno degli ebrei dalla prigionia (537 a.E.V.), un ammonita di nome Tobia ebbe una parte importante nel tentativo di impedire la ricostruzione delle mura di Gerusalemme. (Nee. 4:3, 7, 8) In seguito ebbe pure l’impudenza di servirsi di una sala da pranzo entro l’area del tempio, finché Neemia indignato non buttò fuori il suo mobilio. (Nee. 13:4-8) Molti esuli ebrei rimpatriati avevano inoltre preso mogli fra gli ammoniti e altri popoli stranieri e furono per questo severamente rimproverati, con conseguente ripudio generale di tali mogli. — Esd. 9:1, 2; 10:10-19, 44; Nee. 13:23-27.
Espulso Tobia dall’area del tempio, fu letta e messa in pratica la legge di Dio riportata in Deuteronomio 23:3-6 che proibiva l’ingresso di ammoniti e moabiti nella congregazione d’Israele. (Nee. 13:1-3) In genere si pensa che questa restrizione, imposta un migliaio d’anni prima perché ammoniti e moabiti si erano rifiutati di soccorrere gli israeliti che si avvicinavano alla Terra Promessa, significasse che questi popoli non potessero entrare legalmente a far parte della nazione d’Israele con tutti i relativi diritti e privilegi che tale unione avrebbe comportato. Ciò non significa necessariamente che singoli ammoniti e moabiti non potessero unirsi agli israeliti o vivere in mezzo a loro e così beneficiare delle benedizioni divine sul popolo di Dio, com’è dimostrato dall’inclusione di un ammonita di nome Zelec fra i primi guerrieri di Davide, e anche dal racconto di Rut la moabita. — II Sam. 23:37; Rut 1:4, 16-18.
In quest’ultimo caso, il matrimonio di Rut con Boaz indica che uomini ebrei potevano sposare donne di tali razze che si volgevano all’adorazione del vero Dio. Poiché i termini “Ammonita” e “Moabita” nel testo ebraico di Deuteronomio 23:3-6 sono al maschile, il Talmud ebraico sostiene che solo gli uomini ammoniti e moabiti erano esclusi da Israele. Comunque l’insistenza di Esdra che gli ebrei mandassero via le mogli straniere e l’atteggiamento simile di Neemia, già menzionato, indicano che l’ammissione di donne ammonite e moabite fra gli israeliti era possibile solo se accettavano la vera adorazione.
Testimonianze storiche, incluso il libro apocrifo di I Maccabei (5:6), indicano che Ammon continuò a essere un territorio distinto fino al II secolo a.E.V., ma nel I secolo a.E.V. sembra che la regione facesse parte del regno nabateo, mentre nel III secolo E.V. gli ammoniti come razza scompaiono dalla storia, indubbiamente assorbiti da tribù arabe. Come aveva profetizzato Sofonia, i figli di Ammon sono diventati “come Gomorra, . . . una distesa desolata”. — Sof. 2:8-10.
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Amnistia
In Ester 2:18 si legge che il monarca persiano Assuero, dopo aver fatto regina Ester, tenne un grande banchetto in suo onore e concesse un’“amnistia ai distretti giurisdizionali” del suo reame. La parola ebraica hanahhàh usata qui ricorre una sola volta nelle Scritture. È tradotta in vari modi, come “sgravio delle imposte” (PIB) o “giorno di riposo” (Ge); e alcuni commentatori suggeriscono che tale amnistia poteva includere uno sgravio fiscale, un esonero dal servizio militare, una scarcerazione, o un insieme di queste cose.
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