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RebeccaAusiliario per capire la Bibbia
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queste parole: “Possa tu, sorella nostra, divenire migliaia di volte diecimila, e il tuo seme prenda possesso della porta di quelli che lo odiano”. La accompagnarono la sua balia Debora e altre ancelle, nessuna delle quali, pare, tornò mai al proprio paese. — Gen. 24:55-62; 35:8.
Giunti a destinazione, nell’appressarsi allo sposo, Isacco, Rebecca si coprì il capo, e dopo che il servitore di Abraamo ebbe riferito tutti gli sviluppi della sua missione, descrivendo come Geova aveva guidato la scelta, Isacco portò Rebecca nella tenda di sua madre affinché divenisse sua moglie. Isacco amava teneramente Rebecca, e in lei “trovò conforto dopo la perdita di sua madre” Sara, morta tre anni prima. — Gen. 24:63-67.
Come Sara, Rebecca per molto tempo rimase sterile. Dopo circa diciannove anni, durante i quali Isacco continuò a supplicare Geova, essa concepì e diede alla luce i gemelli Esaù e Giacobbe. (Gen. 25:20, 26) La gravidanza fu così penosa, dato che i due lottavano tra loro nel suo grembo, che Rebecca si chiese: “Perché mai vivo?” In risposta Geova la assicurò che sarebbe diventata la madre di due grandi nazioni, e che il figlio maggiore avrebbe servito il minore. (Gen. 25:21-26) Questo, dice Paolo, per dimostrare che la scelta del ‘seme della promessa’ dipendeva interamente da Dio. — Rom. 9:6-13.
Sempre come Sara, in un’occasione Rebecca nascose la propria identità, facendosi passare per la sorella di suo marito. Questo accadde quando una carestia nel paese costrinse la sua famiglia a stabilirsi per qualche tempo in territorio filisteo dove regnava Abimelec. Rebecca doveva essere assai avanti negli anni, eppure per la sua grande bellezza Isacco, erede designato del patto abraamico, temette per la propria vita se si fosse saputo che era suo marito. — Gen. 26:1-11.
Quando Isacco si accingeva a benedire Esaù suo primogenito, ignorando evidentemente che questi aveva venduto la primogenitura a suo fratello, Rebecca intervenne con prontezza per assicurare la desiderata benedizione a Giacobbe, che amava teneramente. (Gen. 25:28-34; 27:1-5) Non sappiamo se Rebecca fosse a conoscenza che Giacobbe aveva acquistato il diritto legale alla primogenitura, ma era ben consapevole di ciò che le aveva detto Geova, cioè che il figlio maggiore avrebbe servito il minore. Essa era dunque autorizzata a far sì che Giacobbe si assicurasse la benedizione paterna. Il successo del piano fu la prova che Dio dirigeva la cosa. — Gen. 27:6-29.
In seguito, quando apprese che Esaù intendeva uccidere Giacobbe, Rebecca persuase Isacco a mandare Giacobbe al paese di lei per cercarsi moglie. Sia lei che Isacco erano molto addolorati che Esaù avesse preso due mogli di fra gli odiati cananei. — Gen. 26:34, 35; 27:41-46; 28:1-5; 29:10-12.
Non si sa quando Rebecca sia morta, ma forse morì prima del ritorno di Giacobbe dalla Mesopotamia. (Gen. 35:27) Fu sepolta nella tomba di famiglia, la caverna di Macpela, con Abraamo e Sara, e dove più tardi furono sepolti Isacco, Lea e Giacobbe. — Gen. 49:29-31; 50:13.
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RecabitiAusiliario per capire la Bibbia
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Recabiti
(recabiti).
Discendenti di Recab il Chenita per mezzo di Gionadab. — Ger. 35:6; I Cron. 2:55.
Sembra che all’epoca di Gionadab almeno alcuni recabiti vivessero nei regno settentrionale, dato che là Gionadab si unì a Ieu (che regnò dal 905 all’876 a.E.V.) nel combattere l’adorazione di Baal e “tutti quelli di Acab che eran restati in Samaria”. (II Re 10:15-17) Gionadab impose alla sua famiglia (non si sa se prima o dopo l’esperienza con Ieu) di vivere in tende, di non seminare:me né piantare viti e di non bere vino, perché erano;sidenti forestieri nel paese. — Ger. 35:6-10.
Negli ultimi anni del regno di Ioiachim (628-618 a.E.V.) diversi recabiti dimoravano in Giuda. Quando Nabucodonosor mosse contro il paese, i recabiti si rifugiarono a Gerusalemme per aver protezione contro caldei e siri. Per ordine di Geova, Geremia condusse Iaazania loro capo e tutti i recabiti in una sala da pranzo del tempio. (Ger. 35:1-4) Il fatto che potevano stare tutti in una sala da pranzo del tempio fa pensare che non fossero molto numerosi. Geremia, come Dio aveva ordinato, mise loro davanti dei calici di vino e disse: “Bevete vino”. Per rispetto verso il comando del loro antenato essi si rifiutarono di bere, e spiegarono che da poco avevano lasciato la loro dimora abituale per trasferirsi in città solo a motivo degli eserciti invasori. — Ger. 35:6-11.
Geova si compiacque della rispettosa ubbidienza che mostrarono. La loro incrollabile ubbidienza a un padre terreno era in netto contrasto con la disubbidienza dei giudei al loro Creatore. (Ger. 35:12-16) Dio ricompensò i recabiti promettendo loro: “Non sarà stroncato da Gionadab figlio di Recab un uomo che stia dinanzi a me per sempre”. — Ger. 35:19.
Dopo l’esilio, durante il governatorato di Neemia, “Malchia figlio di Recab” riparò la Porta dei Mucchi di Cenere. Se questo Recab è lo stesso che era stato padre o antenato di Gionadab, ne consegue che alcuni recabiti erano sopravvissuti all’esilio ed erano tornati nel paese. (Nee. 3:14) Nella Settanta la soprascritta del Salmo 70 (71, NM) menziona S figli di Gionadab, i primi che furono presi prigionieri’; e questo spesso è ritenuto un riferimento ai recabiti. In I Cronache 2:55 Ammat è definito “padre della casa di Recab”. Non si sa con sicurezza se Ammat fosse un antenato dei recabiti o un villaggio da cui provenivano.
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Recipienti
‘Vasi’, alcuni con coperchio (Num. 19:15), venivano usati per liquidi o cereali. (I Re 17:10; Est. 1:7; Ger. 40:10) Potevano essere di terracotta, legno, metallo o pietra. (Lev. 6:28; 15:12; Num. 7:85; I Re 10:21; Matt. 26:7) Fra i comuni recipienti c’erano giare e vasi a forma di coppa (Isa. 22:24), borse o sacchi (Gen. 42:25; Agg. 1:6), cesti (Mar. 8:19, 20; II Cor. 11:33), otri (Giud. 4:19; Luca 5:37, 38) e secchi. — Num. 24:7; Giov. 4:11; vedi UTENSILI.
GIARE, BROCCHE E FIASCHE
La giara generalmente era un recipiente profondo a base circolare con uno, due o anche quattro manici, di solito di terracotta (Isa. 30:14; Lam. 4:2) e, a volte, di pietra. (Giov. 2:6) All’epoca dei regni di Giuda e di Israele una comune giara grande poteva essere alta quasi 65 cm e avere un diametro di circa 40 cm. Alcune avevano un beccuccio. (II Re 4:2) A volte avevano una base o sostegno (Lev. 11:35) e venivano usate come recipienti per liquidi quali acqua o olio (I Re 18:33; II Re 4:2), quelle grandi spesso erano usate per il vino. (I Sam. 10:3; 25:18; II Sam. 16:1; Ger. 13:12) Anche cereali, o farina, venivano conservati in giare. (I Re 17:12) A volte documenti, per esempio atti d’acquisto, venivano messi al sicuro in recipienti o giare di terracotta. (Ger. 32:13-15) Diversi antichi manoscritti, fra cui il famoso Rotolo di Isaia, furono così preservati in giare nella zona di Qumran presso il Mar Morto.
Brocche per l’acqua (I Sam. 26:11, 12, 16; I Re 19:6) e
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