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Dove si trova l’amore per la veritàLa Torre di Guardia 1975 | 15 gennaio
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un’adunanza nella Sala del Regno e ora parla con zelo ad altri della verità a cui una volta era stato aspramente contrario.
Se desiderate associarvi con persone che vivono secondo la Bibbia perché amano la verità sino al punto di sopportare la persecuzione per essa, perché non visitate alla prima occasione una Sala del Regno dei Testimoni di Geova? Vedete personalmente se vi si può trovare l’amore per la verità.
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Significato delle notizieLa Torre di Guardia 1975 | 15 gennaio
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Significato delle notizie
Coraggio di sostenere un principio
● In un paese dell’Africa Orientale, uno dei principali giornali pubblicò un articolo in prima pagina in cui si narrava che molti testimoni di Geova smettevano di lavorare nelle piantagioni di tabacco, a motivo delle loro credenze religiose. Furono citate le parole di un funzionario governativo il quale avrebbe detto che questo era “evidentemente un deliberato tentativo di creare turbamenti nell’economia [nazionale]”.
Alcuni giorni dopo, sotto l’intestazione “Coraggio di sostenere i loro princìpi”, il giornale pubblicava una lettera di una persona che non era in alcun modo associata con i testimoni di Geova. Questo lettore spiegava che, dopo le rivelazioni fatte che mettevano il tabacco in relazione con il cancro, una rivista internazionalmente nota smise di pubblicare qualsiasi pubblicità del tabacco. Tuttavia nessuno mise in dubbio che si trattava di una questione di onesto principio. Al termine, il lettore diceva dei testimoni di Geova: “Sono così pochi quelli che sarebbero pronti a sostenere un principio scomodo (e cambiar casa e cercare una nuova abitazione con un nuovo lavoro dev’essere solo una parte del disagio) che chi ha il coraggio di sostenerlo merita un elogio, benché provochi tanto disagio a noi stessi”.
Malattia o problema della personalità?
● In Russia l’alcolismo è un problema grave. La pubblicazione ufficiale “Literaturnaya Rossiya” ha recentemente sollecitato ad affrontarlo direttamente come una “malattia”, non solo come un ‘retaggio dei tempi degli zar’.
Altrove è comune definire l’alcolismo una “malattia”, ed è approvato anche dall’Anonima Alcolizzati e dall’Ordine dei Medici Americani. Si suppone che tale appellativo liberi l’alcolizzato da considerevole vergogna e spinga altri a essere più comprensivi. Negli Stati Uniti, permette alle organizzazioni che si occupano degli alcolizzati di ottenere fondi federali, stanziati per le malattie, non per i problemi di personalità. Non tutti i medici, comunque, sono d’accordo di definire l’alcolismo una “malattia”.
Nella rubrica che cura in un giornale, il dott. Theodore R. Van Dellen conviene che chi beve troppo e si danneggia il fegato, il cervello o il cuore è davvero “malato”. “Comunque”, dice, “vi influiscono in qualche modo il vizio, la personalità, il carattere e la responsabilità”.
Similmente, il dott. David M. Gimlett, scrivendo in “American Medical News”, avverte che, definendo l’alcolismo una malattia, “si corre il rischio reale di far pensare ai pazienti e a chi li cura che l’individuo non abbia nessuna responsabilità per la sua condizione e che perciò l’assumere la responsabilità individuale non sia una necessaria parte della ‘cura’”.
Nel primo secolo, un medico di nome Luca citò queste parole di Cristo Gesù: “Prestate attenzione a voi stessi onde i vostri cuori non siano aggravati dalla crapula nel mangiare e nel bere e dalle ansietà della vita, e quel giorno [di giudizio di Geova] non venga all’improvviso su di voi come un laccio”. (Luca 21:34, 35) Sì, il cuore è la chiave per risolvere il problema, e dove c’è una vera determinazione di cuore si può vincere l’alcolismo.
Roma: terra di missione?
● Tra le penurie del mondo ve n’è una che ha colpito le chiese, la penuria di ministri e di sacerdoti. Un resoconto pubblicato di recente dal Vaticano indica che nel 1973 furono ordinati in tutto il mondo solo 3.009 nuovi sacerdoti, mentre quello stesso anno morirono 4.025 sacerdoti.
Roma stessa è in particolar modo duramente colpita. Il giornale italiano “Il Mondo” ha recentemente riferito che, in quella città di tre milioni di abitanti, nel 1971 furono ordinati
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