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ErodeAusiliario per capire la Bibbia
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Al momento dell’assassinio di Caligola, avvenuto secondo gli storici nel 41 E.V., Agrippa si trovava a Roma e fu in grado di mantenere i contatti o negoziare fra il Senato e il suo amico, il nuovo imperatore Claudio. Claudio espresse la sua riconoscenza concedendogli il territorio della Giudea e della Samaria. Erode Agrippa I divenne dunque re più o meno degli stessi domini del nonno Erode il Grande. In quel tempo Agrippa chiese e ottenne da Claudio il regno di Calcide per suo fratello Erode. (Questo Erode è menzionato nella storia solo come re di Calcide, piccolo reame sul pendio O delle montagne dell’Antilibano).
Agrippa godeva del favore degli ebrei a motivo della sua discendenza asmonea da parte della famiglia di sua nonna Mariamne. Difese la causa degli ebrei sotto il giogo romano, ma si fece anche la poco invidiabile fama di persecutore dei cristiani, generalmente odiati dagli ebrei increduli. Egli “soppresse Giacomo fratello di Giovanni con la spada”. (Atti 12:1, 2) Vedendo che ciò faceva piacere agli ebrei arrestò e imprigionò Pietro. L’intervento di un angelo, con conseguente liberazione di Pietro, produsse molto fermento fra i soldati di Agrippa e provocò la punizione delle guardie di Pietro. — Atti 12:3-19.
GIUSTIZIATO DA UN ANGELO DI DIO
Il regno di Agrippa ebbe una fine improvvisa. A Cesarea, durante una festa in onore di Cesare, egli indossò un sontuoso manto regale e cominciò a pronunciare un discorso pubblico alla popolazione di Tiro e Sidone, che gli chiedeva pace. I presenti lo accolsero gridando: “Voce di un dio e non d’un uomo!” La Bibbia condanna quest’ipocrita e ne riferisce l’esecuzione sommaria: “Istantaneamente l’angelo di Geova lo colpì, perché non diede la gloria a Dio; ed essendo roso dai vermi, spirò”. (Atti 12:20-23) I cronologi pongono la morte del re Erode Agrippa I nel 44 E.V., all’età di cinquantaquattro anni e dopo tre anni di regno su tutta la Giudea.
4. Erode Agrippa II, pronipote di Erode il Grande, era figlio di Erode Agrippa I e di sua moglie Cipro. Secondo gli storici fu l’ultimo dei principi della discendenza di Erode. Agrippa aveva tre sorelle: Berenice, Drusilla e Mariamne (III). (Atti 25:13; 24:24) Crebbe a Roma alla corte imperiale. Quando aveva diciassette anni morì suo padre, ma i consiglieri dell’imperatore Claudio pensavano che fosse troppo giovane per assumere il governo dei domini paterni. Perciò Claudio nominò invece dei governatori su tutti quei territori. Dopo esser rimasto a Roma ancora per qualche tempo, Agrippa II ricevette il regno di Calcide, piccolo principato sul pendio occidentale della catena dell’Antilibano, appartenuto a suo zio (Erode re di Calcide).
Non molto tempo dopo Claudio lo nominò re delle tetrarchie che erano state di Filippo e di Lisania. (Luca 3:1) Gli fu pure affidata la sorveglianza del tempio di Gerusalemme, e dal 48 al 66 E.V. ebbe l’autorità di nominare i sommi sacerdoti giudei. I suoi domini vennero estesi da Nerone successore di Claudio, che gli concesse Tiberiade e Tarichea in Galilea e Giulia con le sue borgate dipendenti in Perea.
Agrippa ebbe una relazione incestuosa con sua sorella Berenice, che aveva abbandonato il marito, re di Cilicia. Tale relazione impura, condannata dalle Scritture, con la propria sorella provocò un grosso scandalo. — Lev. 18:9, 29; Deut. 27:22.
Quando fu evidente che la ribellione degli ebrei contro il giogo romano (66–70 E.V.) sarebbe stata un disastro per la nazione, Agrippa cercò di persuadere i suoi connazionali a seguire una condotta più moderata. Poiché i suoi appelli furono vani, abbandonò gli ebrei e si unì all’esercito romano, rimanendo ferito in combattimento da una pietra lanciata con la fionda.
LA DIFESA DI PAOLO
Le Scritture presentano il re Erode Agrippa II e sua sorella Berenice in occasione della loro visita di cortesia al procuratore Festo, probabilmente nel 58 E.V. (Atti 25:13) Festo era succeduto al procuratore Felice. L’apostolo Paolo era stato accusato dagli ebrei mentre era in carica Felice, ma questi, terminato il suo mandato, lasciò Paolo in prigione perché desiderava ottenere il favore degli ebrei. (Atti 24:27) Fra parentesi Felice era cognato di Agrippa, avendone sposato la sorella Drusilla. (Atti 24:24) Mentre Paolo attendeva gli ulteriori sviluppi del suo ricorso a Cesare (Atti 25:8-12), il re Agrippa espresse a Festo il desiderio di sentire ciò che Paolo aveva da dire. (Atti 25:22) Paolo fu lieto di difendersi davanti ad Agrippa che sapeva “esperto di tutte le usanze e le controversie dei Giudei”. (Atti 26:1-3) Il poderoso argomento di Paolo indusse Agrippa a dire: “In breve tempo mi persuaderesti a divenir cristiano”. Al che Paolo rispose: “Desidererei verso Dio che in breve tempo o in lungo tempo non solo tu ma anche tutti quelli che oggi mi odono divenissero tali quale son io, a eccezione di questi legami”. (Atti 26:4-29) Agrippa e Festo convennero che Paolo era innocente ma che, essendosi appellato a Cesare, doveva essere mandato a Roma per essere processato. — Atti 26:30-32; 25:11, 12.
Dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 E.V. Erode Agrippa si trasferì a Roma con la sorella Berenice, e ricevette l’incarico di pretore. Agrippa morì senza figli verso il 100 E.V.
5. Erode Filippo, figlio di Erode il Grande e di Mariamne (II), figlia del sommo sacerdote Simone. Filippo fu il primo marito di Erodiade, che divorziò da lui per sposare il suo fratellastro Erode Antipa. È menzionato incidentalmente nella Bibbia in Matteo 14:3; Marco 6:17, 18 e Luca 3:19.
Il nome “Erode Filippo” è usato per distinguerlo da Filippo il tetrarca, pure, secondo Giuseppe Flavio, figlio di Erode il Grande e di un’altra delle sue mogli, Cleopatra di Gerusalemme.
A Filippo spettava evidentemente la successione al trono paterno, essendo il maggiore dopo i fratellastri Antipatro, Alessandro e Aristobulo, tutti e tre messi a morte dal padre. Un precedente testamento del padre lo nominava erede dopo Antipa. Ma fu escluso dall’ultimo testamento di Erode e il regno passò ad Archelao. Giuseppe Flavio riferisce che Erode aveva cancellato il nome di Filippo dal suo testamento perché Mariamne (II), madre di Filippo, era al corrente del complotto di Antipatro contro Erode, ma non l’aveva rivelato.
Filippo ebbe una figlia da Erodiade, Salomè. Evidentemente fu lei che danzò davanti a Erode Antipa e che, per consiglio di sua madre, chiese la testa di Giovanni il Battezzatore. — Matt. 14:1-13; Mar. 6:17-29.
6. Filippo il tetrarca, figlio di Erode il Grande e di Cleopatra di Gerusalemme. Cresciuto a Roma, sposò Salomè figlia di Erode Filippo e di Erodiade. Quando suo padre morì, Cesare Augusto divise il regno, dando a Filippo la tetrarchia di Batanea, Traconitide, Auranitide e di un certo territorio intorno a Iamnia, con una rendita annua di 100 talenti. (Forse l’Iturea fu aggiunta in seguito e perciò non è menzionata da Giuseppe Flavio). Regnò per più di trent’anni.
Il nome di Filippo ricorre una sola volta nella Bibbia in relazione alla data del ministero di Giovanni il Battezzatore. (Luca 3:1) Questo versetto, oltre a fornire informazioni storiche sui regni di Augusto e Tiberio, indica che il ministero di Giovanni iniziò nel 29 E.V.
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ErodiadeAusiliario per capire la Bibbia
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Erodiade
(Erodìade).
La moglie di Erode Antipa che, per mezzo della figlia Salomè, nel 32 E.V. chiese e ottenne la testa di Giovanni il Battezzatore. (Mar. 6:22-28) Il padre Aristobulo, figlio di Erode il Grande e della sua seconda moglie Mariamne (I), e la madre Berenice erano primi cugini. Suo fratello Erode Agrippa I fece uccidere l’apostolo Giacomo fratello di Giovanni. — Atti 12:1, 2.
Erodiade aveva sposato in prime nozze uno zio, fratellastro di suo padre, pure figlio di Erode il Grande (dalla terza moglie, Mariamne II) e chiamato Erode Filippo per distinguerlo da Filippo il tetrarca di Iturea e Traconitide. (Luca 3:1) Questo marito–zio, Erode Filippo, era il padre di Salomè, evidentemente l’unica figlia di Erodiade. Tuttavia, mentre Erode Filippo era a Roma, Erodiade divorziò da lui e ne sposò il fratellastro Erode Antipa, pure figlio del nonno di lei Erode il Grande e della sua quarta moglie, Maltace. Erode Antipa, l’allora governatore distrettuale (letteralmente “tetrarca”), che Gesù Cristo aveva chiamato “quella volpe” (Luca 13:31, 32), aveva pure divorziato dalla prima moglie, figlia del re nabateo Areta d’Arabia, per sposare Erodiade.
Giovanni il Battezzatore aveva dunque ragione di condannare il matrimonio di Erodiade con Erode Antipa, che secondo la legge ebraica era sia illegale che immorale, e per questo fu gettato in prigione e poi decapitato. Tale intrepida e giusta condanna suscitò l’intenso odio di Erodiade, tanto che essa colse la prima opportunità per far mettere a morte il profeta. — Matt. 14:1-11; Mar. 6:16-28; Luca 3:19, 20; 9:9.
Il fratello di Erodiade, Erode Agrippa I, tornò da Roma nel 38 E.V., dopo esser stato nominato re di Giudea. Questo contrariò molto Erodiade, perché il marito, pur essendo figlio di un re, non era altro che un tetrarca. Perciò non cessò di far pressione sul marito finché anch’egli andò a Roma nella speranza di essere incoronato re. Giuseppe Flavio narra come Agrippa fratello di Erodiade inviò in segreto lettere all’imperatore Caligola accusando Antipa di cospirare coi parti. Per conseguenza Antipa fu esiliato in Gallia, insieme a Erodiade. — Antichità giudaiche, Libro XVIII, cap. VII; Guerra giudaica, Libro II, cap. IX, 6.
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Erodiani, seguaci del partito di erodeAusiliario per capire la Bibbia
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Erodiani, seguaci del partito di erode
È difficile identificare con esattezza questo gruppo, poiché non sono menzionati nella storia secolare e le Scritture dicono ben poco di loro. (Matt. 22:16; Mar. 3:6; 12:13) È assai improbabile ritenere, come fanno alcuni, che gli erodiani fossero domestici, soldati o funzionari della corte di Erode. La maggioranza degli studiosi è con ragione del parere che fossero seguaci del partito di Erode o ebrei che parteggiavano per la dinastia erodiana, insignita della sua autorità da Roma. Durante il ministero di Gesù Cristo Erode Antipa era il principale esponente di tale dinastia.
Politicamente gli erodiani occupavano una posizione di centro, avversati da una parte da farisei e giudei fanatici che volevano un regno giudaico completamente indipendente da Roma, e dall’altra da coloro che aspiravano al completo assorbimento della Giudea nell’impero romano. Alcuni sadducei, considerati liberi pensatori e moderati nel giudaismo, probabilmente appartenevano alla linea di pensiero erodiana. Quest’ultima conclusione è tratta da quanto riferito in Matteo e Marco a proposito delle parole di Gesù sul lievito. Secondo Matteo 16:6 Gesù aveva detto: “Guardatevi dal lievito dei Farisei e dei Sadducei”. Marco 8:15 cita invece le parole: “Guardatevi dal lievito dei Farisei e dal lievito di Erode”. La ripetizione della parola “lievito” sottolinea che esisteva una differenza fra i corrotti insegnamenti dei due gruppi. In quest’ultimo versetto invece di “Erode”, in alcuni manoscritti, come il papiro Chester Beatty I (P45), il Codex Washingtonianus I e il Codex Koridenthianus, si legge “Erodiani”.
Una cosa è certa: i seguaci del partito di Erode e i farisei, pur avendo vedute politiche apertamente contrarie, erano solidamente uniti nella violenta opposizione a Gesù. Almeno due volte tali partiti avversi si consultarono insieme sul modo migliore per eliminare il nemico comune. Il primo caso menzionato avvenne poco dopo la Pasqua del 31 E.V., all’epoca del ministero di Gesù in Galilea. Vedendo Gesù guarire di sabato un uomo dalla mano rattrappita, “i Farisei uscirono e immediatamente tenevano consiglio contro di lui con i seguaci del partito di Erode, per distruggerlo”. — Mar. 3:1-6; Matt. 12:9-14.
Il secondo caso documentato si verificò quasi due anni più tardi, solo tre giorni prima che Gesù fosse messo a morte, quando i discepoli dei farisei e i seguaci del partito di Erode si unirono per mettere alla prova Gesù sulla questione delle tasse. Certi uomini furono assoldati segretamente “con la pretesa d’esser giusti, per poterlo prendere nel parlare, in modo da consegnarlo al governo e all’autorità del governatore”. (Luca 20:20) Alla domanda diretta sulle tasse fecero precedere parole adulatrici destinate a prendere Gesù alla sprovvista. Ma accorgendosi della loro malizia, Gesù disse: “Perché mi mettete alla prova, ipocriti?” Poi li mise completamente a tacere con la sua risposta in merito al pagare le tasse. — Matt. 22:15-22; Luca 20:21-26.
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ErpeteAusiliario per capire la Bibbia
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Erpete
(èrpete).
L’erpete tricofitico è un’eruzione cutanea contagiosa, caratterizzata da macchie rotondeggianti. Il termine ricorre nella Traduzione del Nuovo Mondo in Levitico 21:20 e 22:22 e traduce il termine ebraico yallèpheth. Quest’affezione causata da funghi si trova nell’uomo e negli animali. Negli esseri umani attacca non solo le parti pelose del corpo, specie il cuoio capelluto dei bambini e la barba degli adulti, ma anche le parti glabre. Quest’ultima forma è caratterizzata da macchie rossastre che presentano di solito piccole bollicine nella parte esterna. Man mano che la macchia si estende la parte centrale si schiarisce, conferendo alla zona infetta l’aspetto di un anello.
Un uomo di discendenza sacerdotale affetto da questa eruzione non poteva presentare le offerte a Geova (Lev. 21:20, 21); e gli animali che ne erano affetti non potevano essere offerti in sacrificio a Dio. — Lev. 22:22.
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Esar-AddonAusiliario per capire la Bibbia
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Esar-Addon
(Èsar-Addòn) [Assur ha dato un fratello (o fratelli)].
Figlio minore e successore di Sennacherib, re d’Assiria. In una iscrizione Esar-Addon conferma quanto dicono le Scritture della morte di suo padre (Isa. 37:37, 38) con queste parole: “Una salda determinazione s’impadronì dei miei
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