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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1953 | 15 settembre
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Domande dai lettori
◆ Se uno è già stato battezzato, deve egli ripetere il battesimo dopo che viene a conoscenza della verità? — R. G., Canada.
Che una persona debba essere nuovamente battezzata o meno è determinato dalla sua comprensione del battesimo quando vi si sottopose. Comprendeva essa il significato del simbolo dell’immersione in acqua? Apprezzava pienamente che ciò significava una completa dedicazione della sua vita al Signore, per servire il Signore, per fare la Sua volontà? Aveva essa fatto tale dedicazione nella sua mente e nel suo cuore al Signore prima dell’immersione nell’acqua, che simbolizza pubblicamente la dedicazione precedentemente fatta? In tal caso, e qualora il battesimo sia stato una completa immersione nell’acqua, non v’è bisogno che la persona compia di nuovo il simbolo. I fattori determinanti non sono costituiti da chi fa l’immersione, dal luogo dell’immersione, e da chi è presente come spettatore. Ciò che conta è il giusto intendimento e l’apprezzamento del battesimo da parte di chi è immerso. Se la persona non aveva questo intendimento e apprezzamento, se considerava il battesimo semplicemente una cerimonia religiosa che la iscriveva in una data chiesa, non comprendendo il significato o l’importanza del passo e quello che sarebbe poi richiesto da essa da un punto di vista scritturale, allora, quando tale persona viene a conoscenza della verità e desidera dedicare la propria vita all’Iddio di verità come uno dei Suoi testimoni, essa dovrebbe simbolizzare questa dedicazione che ora ha fatto con intendimento.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1953 | 15 settembre
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Domande dai lettori
◆ Perché Paolo si opponeva alla circoncisione nella sua lettera ai Galati, e tuttavia aveva circonciso Timoteo? — T. M, Minnesota.
Alcuni Giudei cristianizzati erano lenti a rinunciare al loro attaccamento alla Legge mosaica. Quelli in Galazia cercavano di obbligare i Gentili convertitisi al Cristianesimo di conformarsi alla Legge mosaica, e davano una speciale importanza alla circoncisione. Essi la richiedevano come una esigenza per i convertiti Gentili. Paolo contestò la pretesa che la circoncisione fosse un’esigenza divina, sostenendo che se si dovesse osservare un punto della Legge tutti i punti dovrebbero esserlo, e che se si potessero mettere da parte alcuni punti tutti potrebbero esserlo. Egli era contrario a considerare qualche parte della Legge come essenziale alla salvezza, rigettava la credenza che i Cristiani fossero obbligati a conformarsi a tutta o a parte della Legge. Non per mezzo della Legge, ma mediante l’immeritata benignità i Cristiani dovevano essere dichiarati giusti. “Né la circoncisione è di qualche valore né l’incirconcisione”. (Gal. 5:2-6, NW) Non ha importanza né dovrebbe suscitare contesa. Quindi obbligare alla circoncisione i convertiti Gentili come un requisito della fede cristiana era sbagliato, e sottomettersi ad essa per quella ragione avrebbe obbligato una persona a osservare tutta la Legge. A questo Paolo si oppose.
Il caso di Timoteo era diverso. “Paolo espresse il desiderio che quest’uomo andasse con lui, ed egli lo prese e lo circoncise a causa dei Giudei che erano in quei luoghi, poiché tutti quanti sapevano che suo padre era un Greco”. (Atti 16:3, NW) Paolo voleva usarlo nel servizio, in territori dove ‘sarebbero entrati in contatto con molti Giudei che non erano nella verità, i quali consideravano le persone incirconcise come cani. Perciò Paolo lo circoncise, non per una questione di fede o di esigenza divina, ma soltanto per evitare inutile controversia e un prematuro inciamparsi da parte dei Giudei su una questione senza importanza. Ciò era in armonia con le normali concessioni di Paolo affinché la verità ottenesse una favorevole accoglienza: “Per i Giudei divenni come un Giudeo, affin di poter guadagnare, i Giudei” (1 Cor. 9:20, NW) Inoltre, come abbiamo visto, perfino dei Giudei cristianizzati si intopparono su questo punto. Quindi, invece di permettere che la trascurabile questione della circoncIsione ostacolasse la loro opera di predicazione e i loro rapporti con le congregazioni giudaiche, Paolo circoncise Timoteo. Non era un’esigenza divina, ma una concessione per rimuovere una barriera che poteva far intoppare i Giudei lenti nell’abbandonare le loro idee intorno alla Legge. Ciò fu fatto allo scopo di osservare la Legge su quel punto, come certi Giudei in Galazia insistevano che dovesse esser fatto dai Gentili. Effettivamente, nel caso di Timoteo non si trattava d’un Gentile
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