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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1979 | 15 luglio
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luogo all’altro. In alcuni paesi le tasse sul reddito non sono richieste se il totale delle entrate è inferiore a un ammontare stabilito.a Ma se si tratta di ‘entrate secondarie’ e la persona svolge un lavoro regolare, di solito la legge richiede che tutto sia denunciato e che si paghino le tasse sull’intero ammontare. In certi luoghi, inoltre, anche le mance, come quelle che può ricevere un cameriere in un ristorante, sono considerate dal fisco reddito imponibile.
Che deve fare il singolo dipendente o datore di lavoro cristiano? Egli ha la responsabilità di informarsi sulle leggi fiscali del paese, e poi essere onesto e pagare la tassa sul reddito richiestagli. L’apostolo Paolo scrisse: “Ogni anima sia sottoposta alle autorità superiori. . . . Continua a fare il bene, e ne avrai lode [dall’autorità superiore]. . . . Ma se fai ciò che è male, abbi timore: poiché non senza scopo essa porta la spada; poiché è ministro di Dio, vendicatrice per esprimere ira su chi pratica il male. Vi è quindi ragione impellente per sottoporvi, non solo a motivo di tale ira, ma anche a motivo della vostra coscienza. . . . Rendete a tutti ciò che è dovuto, a chi chiede la tassa, la tassa”. — Rom. 13:1, 3-5, 7.
I dipendenti cristiani comprendono che queste sono parole sagge. Per esempio, evitano in tal modo d’essere perseguiti a termini di legge. Inoltre c’è il fatto d’avere la coscienza pura, senz’altro una cosa preziosa. L’articolo del giornale citato sopra riferiva che un funzionario governativo ha detto circa l’entità delle entrate non denunciate: “Dio solo sa a quanto ammontano”. Forse questo funzionario usava solo un’espressione comune. Ma i veri cristiani sono sicuri che Dio, il quale vede tutto, sa quando un lavoratore inganna deliberatamente, ad esempio facendo un lavoro che non denuncia per evitare di pagare le tasse sul reddito. Per avere la coscienza pura, i cristiani si sforzano d’essere onesti in ogni cosa, incluso il pagamento delle tasse. — Ebr. 13:18.
Inoltre, ciò che Paolo disse sul ricevere lode è vero. I seguaci di Gesù sono stati spesso elogiati dalle autorità per la loro onestà nel pagare le tasse. Ciò è evidente nel caso di un paese africano che perseguitava i testimoni di Geova perché non si iscrivevano al partito politico al potere. Quando il governo colse come pretesto l’accusa che i Testimoni non pagavano le tasse, le persone riflessive in tutta la terra sapevano che le cose non stavano così poiché conoscevano bene la reputazione dei Testimoni. Riguardo a questa persecuzione, il dott. K. Jubber ha scritto recentemente: “Ubbidendo alle loro credenze cristiane, i testimoni di Geova pagano le tasse, ubbidiscono alle leggi e sono lavoratori scrupolosi, . . . La Watch Tower Society non incoraggia i suoi membri a non pagare le tasse: al contrario, la Società sembra incoraggiare l’ubbidienza a questo riguardo”. — Social Compass, XXIV/1 1977, pagg. 128, 130.
Sì, i cristiani si sforzeranno di seguire i consigli che Gesù diede sul soggetto delle tasse. Ciò non vuol dire che altri debbano immischiarsi negli affari di qualcuno perché sospettano che non sia onesto a questo riguardo; crediamo che i cristiani ubbidiranno coscienziosamente alle richieste di Cesare. Essendo onesti e desiderando avere una buona coscienza, rendono a Cesare le tasse sul reddito che egli chiede.
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Come medici che non fanno il proprio dovereLa Torre di Guardia 1979 | 15 luglio
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Come medici che non fanno il proprio dovere
AL TEMPO del profeta Geremia la morale era in crisi fra gli abitanti di Gerusalemme e del paese di Giuda. I sacerdoti e i falsi profeti aggravavano solo il problema. Per mezzo di Geremia, Geova dichiarò: “Dal più piccolo fino al più grande d’essi, tutti fanno per sé guadagno ingiusto; e dal profeta fino al sacerdote, ciascuno agisce falsamente. E cercano di sanare la frattura del mio popolo con leggerezza, dicendo: ‘C’è pace! C’è pace!’ quando non c’è nessuna pace”. — Ger. 6:13, 14.
Erano tutti corrotti, dal più piccolo al più grande. Ognuno si preoccupava dei propri interessi, non di quelli altrui. Facevano qualsiasi cosa recasse loro il massimo profitto. Quelli che avrebbero dovuto insegnare al popolo erano disonesti. Come medici che non fanno un esame accurato e poi prescrivono la cura sbagliata, così i sacerdoti e i falsi profeti consideravano priva di importanza la crisi esistente fra gli israeliti. Affermavano che tutto andava bene o era in pace quando, in realtà, la nazione era in una condizione morale molto deplorevole. Così cercavano di ‘sanare con leggerezza la frattura degli israeliti’.
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