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SosteneAusiliario per capire la Bibbia
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il proconsole Gallione rifiutò di ascoltare le accuse degli ebrei contro l’insegnamento religioso di Paolo, la folla afferrò Sostene e lo percosse. Secondo alcuni manoscritti la folla era composta di “Greci” antagonisti dei giudei, secondo altri era composta di “Giudei”. Queste comunque sono entrambe interpolazioni, dal momento che i tre manoscritti più antichi non dicono per chi parteggiassero coloro che attaccarono Sostene. — Atti 18:8, 12-17.
Può darsi che la brutta esperienza subita abbia spinto Sostene a convertirsi al cristianesimo e poi ad accompagnare Paolo a Efeso; infatti nei saluti che introducono la sua prima lettera ai corinti Paolo include quelli di un certo Sostene (nome greco non troppo comune), di cui parla come di un “nostro fratello”. — I Cor. 1:1.
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SottomissioneAusiliario per capire la Bibbia
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Sottomissione
Nelle lingue originali i termini che rendono l’idea di sottomissione sono spesso usati nel senso di essere subordinati o soggetti ai superiori, alla legge o a un particolare ordine di cose. È inclusa la sottomissione di Gesù Cristo al Padre suo (I Cor. 15:27, 28), della congregazione cristiana a Gesù (Efes. 5:24) e a Dio (Ebr. 12:9; Giac. 4:7), dei singoli cristiani a coloro che prendono la direttiva nella congregazione (I Cor. 16:15, 16; Ebr. 13:17; I Piet. 5:5), delle donne cristiane alla disposizione relativa all’insegnamento nella congregazione (I Tim. 2:11), degli schiavi ai loro padroni (Tito 2:9; I Piet. 2:18), delle mogli al proprio marito (Efes. 5:22; Col. 3:18; Tito 2:5; I Piet. 3:1, 5), dei figli ai genitori (I Tim. 3:4; confronta Luca 2:51; Efesini 6:1) e dei governati ai governanti o alle autorità superiori. — Rom. 13:1, 5; Tito 3:1; I Piet. 2:13; vedi AUTORITÀ; AUTORITÀ SUPERIORI.
La sottomissione del cristiano ad altri esseri umani riguarda la coscienza ed è determinata dalla sua relazione con Dio. Pertanto, quando la sottomissione porterebbe al compromesso o a una violazione della legge divina, si deve ubbidire a Dio anziché agli uomini. (Atti 5:29) Perciò Paolo e Barnaba ‘non cedettero con sottomissione’ ai falsi fratelli i quali, contrariamente al rivelato proposito di Dio, sostenevano che la circoncisione e l’osservanza della legge mosaica erano indispensabili per ottenere la salvezza. — Gal. 2:3-5; confronta Atti 15:1, 24-29.
In II Corinti 9:13 viene spiegato che le contribuzioni a favore di altri cristiani bisognosi sono prova di sottomissione alla buona notizia, poiché è un dovere cristiano aiutare i compagni di fede nel bisogno. — Giac. 1:26, 27; 2:14-17.
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SovranitàAusiliario per capire la Bibbia
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Sovranità
Potere o autorità suprema; dominio o autorità di un signore, re, imperatore e simili; il potere che, in ultima analisi, determina il governo di uno stato. Nelle Scritture Ebraiche il termine ʼAdhonày ricorre spesso, e l’espressione ʼAdhonày Yehowìh più di duecento volte. ʼAdhonày è una forma plurale di ʼadhòhn, “signore”, “padrone”. La forma ʼadhonìm è semplicemente una forma plurale che si può riferire a uomini, come “signori”, “padroni”. Invece il termine ʼAdhonày nelle Scritture si riferisce sempre a Dio, e il plurale è usato per indicare eccellenza o maestà. Il più delle volte i traduttori lo rendono “Signore”. Quando ricorre insieme al nome di Dio (ʼAdhonày Yehowìh), come per esempio nel Salmo 73:28, l’espressione viene tradotta “Signore Dio (Iddio)” (CEI, Di, PIB); “Dio Signore” (Ma [72:27]; “Signore, Iaveh [Jahveh]” (Co, Luzzi); “Sovrano Signore Geova” (NW). Nei Salmi 47:9; 138:5 e Salmi 150:2 Moffatt usa il termine “sovrano”, ma non per tradurre ʼAdhonày.
Il sostantivo greco despòtes significa colui che ha autorità suprema, o proprietà assoluta e potere incontrastato. (W. E. Vine, An Expository Dictionary of New Testament Words, Vol. III, pp. 18, 46) Viene tradotto “signore”, “padrone”, “proprietario”, e quando è rivolto in modo diretto a Dio viene reso “Signore” (Di, VR e altri), “Sovrano” (Co), in Luca 2:29; Atti 4:24 e Rivelazione (Apocalisse) 6:10. La versione della CEI lo rende “Signore” nei primi due versetti e “Sovrano” nell’ultimo.
Quindi, anche se nei testi ebraico e greco non c’è un aggettivo qualificativo a sé per “sovrano”, questa sfumatura è evidente nei termini ʼAdhonày e despòtes quando nelle Scritture sono riferiti a Geova Dio, per indicare l’eccellenza della sua signoria.
SOVRANITÀ DI GEOVA
Geova Dio è Sovrano dell’universo (“sovrano del mondo”, Salmo 47:9, Mo) per il fatto che ne è il Creatore, e per la sua divinità e supremazia quale Onnipotente. (Gen. 17:1; Eso. 6:3; Riv. 16:14) A lui appartengono tutte le cose e da lui, Supremo Governante, deriva ogni autorità e potenza. (Sal. 24:1; Isa. 42:21-23; Riv. 4:11; 11:15) Il salmista cantò di lui: “Geova stesso ha fermamente stabilito il suo trono nei medesimi cieli; e su ogni cosa il suo proprio regno ha tenuto dominio”. (Sal. 103:19; 145:13) Rivolgendosi a Dio, i discepoli di Gesù pregarono: “Sovrano Signore, tu sei Colui che hai fatto il cielo e la terra”. (Atti 4:24, NM; Mo) Per la nazione di Israele, Dio stesso rappresentava i tre rami del potere governativo: giudiziario, legislativo ed esecutivo. Il profeta Isaia disse: “Geova è il nostro Giudice, Geova è il nostro Datore di statuti, Geova è il nostro Re; egli stesso ci salverà”. (Isa. 33:22) In Deuteronomio 10:17 Mosè fece una mirabile descrizione di Dio quale Sovrano.
Nella sua posizione sovrana Geova ha il diritto e l’autorità di delegare incarichi governativi. Davide fu fatto re di Israele, e le Scritture parlano del ‘regno di Davide’ come se fosse il suo regno. Ma Davide riconobbe Geova quale grande Sovrano, dicendo: “Tue, o Geova, sono la grandezza e la possanza e la bellezza e l’eccellenza e la dignità; poiché ogni cosa nei cieli e sulla terra è tua. Tuo è il regno, o Geova, che pure t’innalzi quale capo sopra tutto”. — I Cron. 29:11.
GOVERNANTI TERRENI
Coloro che governano le nazioni della terra esercitano il loro limitato potere perché il Sovrano Signore Geova lo permette o lo tollera. Che i governi politici non ricevano la loro autorità da Dio, cioè che non agiscano grazie a una qualsiasi autorità o potenza da lui concessa, è mostrato in Rivelazione 13:1, 2, dove viene detto che la bestia selvaggia con sette teste e dieci corna riceve “la sua potenza e il suo trono e grande autorità” dal dragone, Satana il Diavolo. — Riv. 12:9; vedi AUTORITÀ SUPERIORI; BESTIE SIMBOLICHE.
IL REGNO DEL FIGLIO DI DIO
Dopo la caduta dell’ultimo re che sedette sul “trono di Geova” a Gerusalemme (I Cron. 29:23), il profeta Daniele ebbe una visione della futura intronizzazione del Figlio stesso di Dio. La posizione di Geova si distingue nettamente quando lui, l’Antico di Giorni, conferisce il potere al Figlio. La Bibbia dice: “Continuai a guardare nelle visioni della notte, ed ecco, con le nuvole dei cieli veniva qualcuno simile a un figlio d’uomo; e ottenne accesso all’Antico dei Giorni, e lo fecero accostare proprio dinanzi a Lui. E gli furono dati dominio e dignità e regno, affinché tutti i popoli, i gruppi nazionali e le lingue servissero proprio lui.
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