-
Prestate attenzione alla profeziaLa Torre di Guardia 1984 | 15 maggio
-
-
Prestate attenzione alla profezia
“Abbiamo la parola profetica resa più sicura; e voi fate bene prestandole attenzione come a una lampada che risplenda in luogo tenebroso”. — II PIETRO 1:19.
1. Quali sorprendenti rivelazioni fece Gesù secondo Matteo 16:21-28?
IL MINISTERO terreno di Gesù volgeva al termine. Vicino a Cesarea di Filippo, a nord della Galilea, questo “Figlio dell’uomo” informò i suoi discepoli della propria imminente morte e del fatto che sarebbe venuto di nuovo nella gloria del Padre suo. Quindi disse loro: “Veramente vi dico che alcuni di quelli che sono qui non gusteranno affatto la morte prima d’aver visto il Figlio dell’uomo venire nel suo regno”. (Matteo 16:21-28) Cosa voleva dire?
2. (a) Come si adempirono le parole di Gesù in una visione concessa a Pietro, Giacomo e Giovanni? (b) Di quale glorioso avvenimento essa era profetica?
2 Circa sei giorni dopo, Gesù prese Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò su un alto monte, probabilmente l’Ermon, nella catena dell’Antilibano. Qui avvenne un fatto eccezionale! Gesù fu trasfigurato davanti ai loro occhi, assumendo un aspetto sfolgorante. In una visione, furono visti conversare con lui Mosè ed Elia. Perché Mosè ed Elia? Ebbene, Gesù è chiaramente identificato nelle Scritture come “quel Profeta” che fu prefigurato da Mosè. Inoltre, un’opera simile a quella di Elia è strettamente collegata col Regno di Dio nel quale Gesù regna. (Atti 3:22, 23; Deuteronomio 18:15-19; Malachia 4:5) Era quindi appropriato che essi fossero visti con Gesù in questa visione della sua venuta nella magnificenza del suo glorioso Regno futuro. — Matteo 17:1-5.
3. Quali parole di Geova sottolineano l’importanza della visione?
3 Fu anche appropriato che dal cielo si udisse la voce di Geova dire: “Questo è il mio Figlio, il diletto, che io ho approvato”. A ciò Dio aggiunse: “Ascoltatelo”.
4. (a) Perché quell’avvenimento dovrebbe interessare anche a noi? (b) A quale “parola profetica” si riferisce II Pietro 1:19?
4 Che effetto ebbe su quegli apostoli questo sorprendente avvenimento? Come dovrebbe influire su di noi? Una trentina d’anni dopo, Pietro ricordava ancora quello sfolgorante spettacolo. “Quindi”, disse, “abbiamo la parola profetica resa più sicura”. Quale “parola profetica”? Quelle profezie, come Daniele 7:13, 14, che la trasfigurazione aveva confermato, profezie riguardanti la venuta del Figlio dell’uomo nel glorioso potere del Regno! — II Pietro 1:16-19; vedi anche Isaia 9:6, 7.
5. Quali importanti aggiunte furono fatte a quella “parola”?
5 A quel tempo la “parola profetica” includeva anche le profezie pronunciate dallo stesso Gesù Cristo. Tra queste c’era la sua profezia del Regno relativa al “termine del sistema di cose”, che pure descriveva ‘la venuta del Figlio dell’uomo sulle nubi del cielo con potenza e gran gloria’ in un tempo di angustia mondiale senza precedenti. (Matteo 24:3-14, 30, 31) In seguito la “parola profetica” avrebbe incluso le vigorose profezie del Regno che il glorificato Gesù Cristo rivelò all’anziano apostolo Giovanni, come quelle riportate in Rivelazione 1:12-16; 5:5-10; 11:15-17 e 14:14, 15.
Prestate attenzione!
6. Perché la parola profetica dovrebbe avere un effetto anche maggiore su di noi?
6 Se Pietro e i suoi compagni furono così colpiti da quella visione profetica, quanto più dovremmo esserlo noi oggi! Ora che il Figlio dell’uomo è arrivato nella sua gloria per sedersi sul suo glorioso trono nei cieli, è senz’altro il tempo di ‘ascoltarlo’! Facciamo davvero bene a prestare attenzione alla parola profetica “come a una lampada che risplenda in luogo tenebroso”, permettendole di illuminare il nostro cuore. — II Corinti 4:6.
7. (a) In che modo Paolo dà risalto all’importanza della profezia? (b) Perché noi in particolare dovremmo darle ascolto?
7 Anche l’apostolo Paolo ribadì la necessità di prendere a cuore il messaggio profetico. Ai cristiani ebrei scrisse che Dio ‘anticamente aveva parlato in molte occasioni e in molti modi ai loro antenati per mezzo dei profeti’, ma ‘alla fine di quei giorni (del sistema di cose giudaico)’ aveva parlato loro per mezzo di un Figlio. Quella parola profetica dichiarata da Gesù era di eccezionale importanza. Se ascoltata, avrebbe portato alla salvezza. “Per questo”, disse Paolo, “è necessario che prestiamo più che la solita attenzione alle cose udite”. (Ebrei 1:1-4; 2:1) Ora, al “termine del sistema di cose [del mondo intero]”, è ancor più importante ascoltare le parole di Gesù.— Matteo 24:3, 35; confronta Isaia 55:6-11.
8. Come dovrebbe stimolarci la parola profetica, e con quale beneficio?
8 Sia chiaro che non dobbiamo prestare attenzione alla parola profetica solo per acquistare conoscenza. Tutt’altro! Quella parola dovrebbe stimolarci ad agire in base a tale conoscenza, spingendoci a fare la volontà di Dio, particolarmente ora che viviamo “nella parte finale dei giorni”. (Isaia 2:2, 3) Rivolgendosi a Geova Dio, il salmista dice: “La tua parola è una lampada al mio piede, e una luce al mio cammino”. Questa parola ci consente di continuare a camminare alla luce della verità godendo di una preziosa intimità col nostro Dio. Ci protegge dal tornare indietro nel mondo di Satana. (Salmo 119:105; Giobbe 29:3, 4) Per trarre durevole beneficio dalla parola profetica, dobbiamo coltivare profondo amore per la Bibbia, facendo scendere tutto il suo messaggio nel nostro cuore. Così proveremo sempre il desiderio di fare la volontà di Dio e mantenerci nel suo amore. — Marco 12:29-31; I Giovanni 4:16; Giuda 20, 21.
Modelli profetici
9. (a) Perché possiamo dire che il racconto biblico non è storia morta? (b) Quale giorno di vendetta vi è descritto?
9 La Bibbia descrive con dovizia di particolari l’ostinazione dell’antico Israele. Perché? “Per avvertimento a noi sui quali sono arrivati i termini dei sistemi di cose”. Questo dovrebbe inculcarci santo timore, per non sviluppare mai “un cuore malvagio privo di fede che si allontani dall’Iddio vivente”. (I Corinti 10:11; Ebrei 3:12; Giobbe 28:28) Il racconto biblico non è storia morta! Contiene modelli profetici e dichiarazioni secondo cui Geova Dio eseguirà nuovamente vendetta, ma su scala di gran lunga più vasta rispetto ai giorni dell’apostata Israele. La punizione di Dio che si abbatté su quella nazione apostata nel 607 a.E.V. e di nuovo nel 70 E.V. prefigura come, fra breve, la sua ira ardente si riverserà in particolare sulla cristianità. Facciamo bene a prestare ascolto a quella parola profetica! — Geremia 7:28, 32-34; Matteo 24:3-22.
10, 11. (a) Quale confronto ci aiuta a capire che viviamo davvero negli “ultimi giorni”? (b) In che modo in particolare le sette della cristianità corrispondono alla profezia?
10 Incontestabilmente siamo entrati negli “ultimi giorni” del sistema satanico di dominio mondiale. Per capirlo, basta paragonare il mondo d’oggi con le parole di Paolo in II Timoteo 3:1-5, 13. Ed è specialmente fra le confuse sette delle religioni della cristianità che troviamo uomini “aventi una forma di santa devozione” ma che ‘si mostrano falsi alla sua potenza’. Esse non hanno alcun vero messaggio di salvezza. — Confronta Matteo 7:21-23.
11 Le molte sette della cristianità ben corrispondono alla descrizione del profeta di Geova, che disse: “Ci sono due cose cattive che il mio popolo ha fatte: Hanno lasciato perfino me [Geova Dio], fonte d’acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne rotte, che non possono contenere acqua”. (Geremia 2:13) È proprio vero che le sette della cristianità hanno abbandonato il Sovrano Signore Geova e i giusti princìpi esposti nella sua Parola! Odiano addirittura menzionare il suo nome. Si sono scavate “cisterne rotte”, volgendosi alle filosofie e alle teorie umane e mischiandosi nella politica del mondo. In molti paesi le loro chiese stanno morendo per mancanza di appoggio, in quanto le persone non vi trovano rinfrescanti acque di verità. Fra quelli che servono fedelmente Geova, invece, si trova ristoro spirituale in abbondanza. — Isaia 55:1, 2; 65:13, 14.
Cosa dicono i capi del mondo
12. Perché è inutile confidare nei capi umani per sopravvivere?
12 La Bibbia non è la sola ad avvertire in merito a una distruzione mondiale. L’attuale segretario generale delle Nazioni Unite ha detto che per la prima volta nella storia “ci troviamo al sottile confine fra catastrofe e sopravvivenza”. In una memoria, scritta già nel 1958, l’ex presidente americano Harry Truman disse: “Ci troviamo davanti alla distruzione totale. . . . Questa distruzione è imminente a meno che i grandi capi del mondo non la impediscano”. Ma negli scorsi 25 anni, i “grandi capi” si sono forse mossi per impedire la distruzione totale? Al contrario, ora spendono più di un miliardo e mezzo di lire al minuto nei più diabolici strumenti di distruzione. Circa questi “grandi capi” il salmista scrisse: “Non confidate nei nobili, né nel figlio dell’uomo terreno, a cui non appartiene nessuna salvezza”. — Salmo 146:3.
13, 14. (a) Quale falsa speranza hanno additato i capi religiosi? (b) Secondo Isaia, qual è la vera speranza?
13 La capacità di disinnescare questa tragica situazione è al di là del potere delle nazioni. Persino le cosiddette Nazioni Unite hanno mostrato d’essere più un foro di dispute partigiane che uno strumento per portare pace e sicurezza. Sia Paolo VI che Giovanni Paolo II sono comparsi in gran pompa davanti all’ONU. Hanno definito quell’istituzione ‘l’ultima speranza di concordia e di pace’ dell’umanità. Ma lo è?
14 Nella sua parola profetica Geova parla della vera speranza. Fece predire da Isaia la nascita di un figlio che sarebbe divenuto “Principe della pace”. Questi è Cristo Gesù, prefigurato dall’antico re Davide. La profezia prosegue dicendo riguardo a Gesù: “Dell’abbondanza del dominio principesco e della pace non ci sarà fine, sul trono di Davide e sul suo regno per stabilirlo fermamente e per sostenerlo mediante il diritto e mediante la giustizia, sin da ora e a tempo indefinito. Il medesimo zelo di Geova degli eserciti farà questo”. (Isaia 9:6, 7) Ma in che modo lo zelo di Geova porterà ‘pace senza fine’?
“Il regno di Dio è vicino”
15. In che modo Gesù diede risalto alla speranza del Regno?
15 Uno più grande di Davide, Gesù Cristo, profetizzò riguardo alle guerre totali e alle conseguenti sofferenze del nostro secolo. Predisse i terribili eventi, l’angoscia delle nazioni, la paurosa aspettazione di cose che si sarebbero abbattute sulla terra. Quindi disse: “Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, alzatevi e levate la testa, perché la vostra liberazione s’avvicina. . . . Quando vedrete avvenire queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino”. (Luca 21:10, 11, 25-31) Il Regno di Dio! Questa è la soluzione dei problemi dell’umanità. Nel corso degli anni, non abbiamo forse pregato perché venisse quel regno? Questo è ciò che ci insegnò a fare Gesù, quando disse: “Voi dovete dunque pregare così: ‘Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra’”. — Matteo 6:9, 10.
16. In che senso il Regno di Dio è “vicino”?
16 La parola profetica ci dice che ora “il regno di Dio è vicino”. Ma in che senso? Daniele, profeta di Dio, lo spiega. Dopo aver descritto i regni o governi dell’umanità nel “tempo della fine”, egli dice: “Ai giorni di quei re l’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. E il regno stesso non passerà ad alcun altro popolo. Esso stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso starà a tempi indefiniti”. (Daniele 12:4; 2:44) Perciò la terra non sarà arsa in un olocausto nucleare che distruggerebbe ogni vita umana. Piuttosto, il Regno di Dio spazzerà via gli uomini malvagi e le nazioni malvage dalla faccia della terra, aprendo così la strada a uno stabile governo mondiale sulle spalle del “Principe della pace”. — Isaia 9:6.
Eseguita la vendetta di Dio
17. Il grido di “Pace e sicurezza!” sarà il segnale di che cosa?
17 Le profezie della Bibbia convergono sul nostro tempo. Ci mostrano ciò che ci attende a breve scadenza. “Poiché tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”. (Romani 15:4) La parola profetica descrive l’‘ultima speranza di pace dell’umanità’, l’ONU, come una bestia selvaggia di colore scarlatto. Certo, essa può riuscire a portare una fragile pace e partecipare al grido di “Pace e sicurezza!”, in armonia col suo statuto e in adempimento della profezia di I Tessalonicesi 5:3. Ma allora Geova farà sì che le militarizzate “corna” dell’ONU devastino la falsa religione, “Babilonia la Grande”, di cui le sette della cristianità costituiscono la parte più riprensibile. Poi, quando queste “corna” si volgeranno per combattere contro l’Agnello Gesù Cristo attaccando i pacifici testimoni di Geova, la spada dell’esecuzione di Dio si abbatterà su quelle nazioni e sui loro eserciti, e “non sfuggiranno affatto”. — Rivelazione 17:3-6, 12-17.
18. (a) Secondo la parola profetica, cosa accadrà alle nazioni che attaccheranno il popolo di Dio? (b) Infine, cosa farà Dio per mettere a posto le cose?
18 Gli armamenti nucleari delle nazioni non le proteggeranno affatto durante la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”, la battaglia di Armaghedon. (Rivelazione 16:14, 16) Se anche quelle orribili armi di sterminio in massa saranno usate, contribuiranno solo alla reciproca distruzione delle nazioni. Ai giorni del buon Giosafat, re di Giuda, schiere nemiche avanzarono per attaccare il popolo di Dio, apparentemente indifeso. Ma Geova, tramite il suo profeta, disse al suo popolo: “Non abbiate timore né siate atterriti a causa di questa gran folla; poiché la battaglia non è vostra, ma di Dio”. Geova tese un’imboscata a quei nemici così che “si colpivano gli uni gli altri”, finché furono tutti annientati. (II Cronache 20:15-23; confronta anche Giudici 7:22; Ezechiele 38:21-23; Zaccaria 14:13). L’esito finale sarà guidato dall’intronizzato “Re dei re”, costituito da Dio, e dalle sue forze angeliche, che elimineranno i nemici fino all’ultimo superstite. Perfino Satana e i suoi demoni saranno inabissati. — Rivelazione 19:11-16, 21; 20:1-3.
19. (a) Quale lezione dovremmo trarre da Genesi 18:23-33? (b) Solo chi sarà risparmiato dalla “grande tribolazione”?
19 Ma non è sconcertante che Geova distrugga questo intero sistema mondiale al punto che nessuna parte ne venga più restaurata? Forse alcuni la pensano come la pensava Abraamo circa Sodoma e Gomorra, e cioè che se in questo mondo vi fossero anche solo 50 o 45 o 30 o 20 o anche solo 10 giusti, allora “il Giudice di tutta la terra” non dovrebbe spazzare via tutti. (Genesi 18:23-33) Ma la parola profetica mostra chiaramente che il mondo di Satana è ingiusto da cima a fondo e che sarà completamente spazzato via! (Geremia 25:31-33; Sofonia 3:8) L’unica carne che verrà salvata attraverso quella “grande tribolazione” sarà, come indicò Gesù stesso, la “carne” dedicata dei suoi unti eletti e dei loro compagni simili a pecore. Agli occhi di Geova non ci sono altri che sono considerati giusti. — Matteo 24:21, 22; 25:31-33, 46; Giovanni 10:16; Abacuc 3:1, 2, 12, 13.
20. In qualità di testimoni di Geova, dobbiamo essere desti a fare che cosa in questi ultimi giorni?
20 La profetica parola di Geova continua ad “ansimare” verso il suo adempimento finale. Dovremmo ‘attenderla’. (Abacuc 2:3) Perciò, in qualità di testimoni di Geova, dichiariamo intrepidamente “il giorno di vendetta da parte del nostro Dio” e parliamo con “franchezza” come gli apostoli di Gesù per confortare con la buona notizia della salvezza coloro che fanno cordoglio. (Isaia 61:1, 2; Atti 4:8-13, 18-20) Rimaniamo inoltre desti nel dare ascolto alle parole di Gesù: “Prestate attenzione a voi stessi onde i vostri cuori non siano aggravati dalla crapula nel mangiare e nel bere e dalle ansietà della vita, e quel giorno non venga all’improvviso su di voi come un laccio. Poiché esso verrà su tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra. Siate svegli, dunque, supplicando in ogni tempo affinché riusciate a scampare da tutte queste cose destinate ad accadere e a stare in piedi dinanzi al Figlio dell’uomo”. — Luca 21:34-36.
Come rispondereste
◻ Che lezione impariamo da II Pietro 1:16-19 e da scritture analoghe?
◻ Quali benefìci riceviamo ‘prestando attenzione alla parola profetica’?
◻ Secondo le profezie, cos’è vicino, e perché non dovremmo aver timore?
◻ Mentre si avvicina il “giorno di vendetta” di Dio, cosa dovremmo fare?
[Immagine a pagina 24]
“La battaglia non è vostra, ma di Dio”
-
-
Abbondate nella speranza!La Torre di Guardia 1984 | 15 maggio
-
-
Abbondate nella speranza!
“L’Iddio che dà speranza vi empia di ogni gioia e pace mediante il vostro credere affinché abbondiate nella speranza col potere dello spirito santo”. — ROMANI 15:13.
1, 2. (a) Quale motivo per ‘abbondare nella speranza’ indicò Paolo? (b) In che modo la profezia di Isaia addita questa speranza?
ABBONDARE nella speranza? In un mondo così tenebroso come questo, dove le strade sono infestate da criminalità e immoralità, dove carestie e penurie affliggono più di un miliardo di persone, e dove ordigni nucleari pendono come una spada di Damocle su tutta l’umanità, che motivo c’è di ‘abbondare nella speranza’? Subito prima di esprimere la suddetta preghiera, l’apostolo Paolo ne indicò una ragione, citando il profeta Isaia con queste parole: “Vi sarà . . . uno che sorgerà per governare le nazioni; in lui le nazioni riporranno la loro speranza”. — Romani 15:12.
2 Paolo stava citando Isaia 11:1-10, dove si parla di quelli delle nazioni che avrebbero sperato in Gesù, tipificato dal re Davide, figlio di Iesse. Nel descriverlo, anche l’evangelista Matteo cita Isaia, con queste parole: “Ecco, il mio servitore che io ho scelto, il mio diletto, che la mia anima ha approvato! Io porrò su lui il mio spirito ed egli farà capire alle nazioni ciò che è la giustizia. . . . Le nazioni spereranno nel suo nome”. — Matteo 12:18-21; Isaia 42:1, 4.
3, 4. (a) Quale “nome” ha ora Gesù, e perché? (b) Come si deve intendere Rivelazione 19:10, 11?
3 Perché le nazioni dovrebbero sperare nel nome di Gesù? Per tutto ciò che quel nome rappresenta. Quand’era sulla
-