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Sorveglianti per pascere il greggeOrganizzati per fare la volontà di Geova
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14 Chi è idoneo per prestare servizio come sorvegliante nella congregazione dimostra di essere assennato. Questo significa che ha buon senso e non è frettoloso nell’emettere giudizi. Ha una buona comprensione dei princìpi di Geova e di come si applicano. Una persona assennata è pronta ad accettare consigli e istruzioni. Non è ipocrita.
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Se è sposato, un sorvegliante deve soddisfare la norma cristiana riguardo al matrimonio, e cioè deve essere marito di una sola moglie e dirigere la propria casa in maniera eccellente.
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Il sorvegliante è inoltre irreprensibile e libero da accuse, e ha una buona reputazione anche agli occhi di quelli di fuori. Non si deve poter muovere contro di lui nessuna fondata accusa di condotta inappropriata che rovini la reputazione della congregazione. Non deve essere stato ripreso di recente per qualche grave trasgressione. Altri nella congregazione dovrebbero sentirsi spinti a imitare il suo eccellente esempio ed essere felici di affidare la propria vita spirituale alla sua cura (1 Cor. 11:1; 16:15, 16).
10 Questi uomini qualificati possono servire nella congregazione cristiana ricoprendo un ruolo simile a quello degli anziani di Israele, descritti come “uomini saggi, assennati ed esperti” (Deut. 1:13). Gli anziani cristiani non sono senza peccato, ma sono noti nella congregazione e nella comunità come uomini retti e devoti che hanno dimostrato nel corso del tempo di condurre una vita in armonia con i princìpi di Dio. Essendo persone irreprensibili, hanno libertà di parola davanti alla congregazione (Rom. 3:23).
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È anche sinceramente ospitale, cioè spende sé stesso e le proprie risorse in modo generoso per il bene altrui (Atti 20:33-35).
16 Per servire efficacemente, un sorvegliante dev’essere capace di insegnare. Secondo ciò che Paolo scrisse a Tito, il sorvegliante dev’essere un uomo che “nella sua arte di insegnare si attenga fermamente alla fedele parola, affinché possa sia incoraggiare mediante il sano insegnamento sia riprendere quelli che contraddicono” (Tito 1:9). È in grado di fare ragionamenti, fornire prove, superare obiezioni e applicare le Scritture in modo convincente, così da rafforzare la fede degli altri. Il sorvegliante esercita tale capacità di insegnare sia in circostanze favorevoli sia in circostanze difficili (2 Tim. 4:2). Ha la pazienza necessaria per riprendere con mitezza chi sbaglia o per convincere chi dubita, spronandolo a compiere opere buone in base alla fede. La sua capacità di insegnare davanti a un uditorio o a livello individuale dimostra che soddisfa questo importante requisito.
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