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“A costo di quanto possiedi, acquista l’intendimento”La Torre di Guardia 1950 | 1° ottobre
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d’intendimento. Essi sono accecati sui veri fatti della vita ad opera di Satana il Diavolo, il quale si serve come suoi strumenti volontari dei predicatori infedeli, dei politicanti senza principi e degli avidi profittatori. Costoro periscono per mancanza d’intendimento. Questo intendimento deve superare ogni tradizione umana e la vile, carnale concupiscenza che le creature umane hanno coltivato durante i trascorsi 6.000 anni. Essa deve illuminarci sul fatto che non può esistere sicurezza e preservazione lungi da Geova Dio e il suo Re, Cristo Gesù.
30 Acquistando intendimento, comprendiamo che i discepoli di Gesù scelsero la condotta saggia. Accettarono la missione loro affidata con letizia; si resero conto che solo il Signore poteva dirigere i loro passi. Ed essi furono pronti ad accettare quella guida e a non affidarsi al loro discernimento. — Prov. 3:5, 6.
PER CHI LAVORIAMO
31. Per chi lavoravano? E con quali provvisioni?
31 Ed ora consideriamo la conclusione del Signore nel suo consiglio: “L’operaio è degno del suo nutrimento”. Per chi lavoravano questi discepoli? Lavoravano essi per qualche dirigente umano sia pure per il grande Gesù di Nazaret? Lavoravano essi per le persone di buona volontà da loro visitate alle quali rendevano servizio? No. Erano servitori dell’Iddio Altissimo, loro Padre nel cielo. Era lui che garantiva loro il nutrimento. Perciò tutti gli accaparramenti terreni avrebbero indicato mancanza di fede necessaria per confidare in Geova sino alla fine. I discepoli non caddero in tale condizione svantaggiosa; ebbero fiducia in Geova. Avevano la fede fondata sull’intendimento, secondo cui agirono, e furono ricompensati. Come Davide essi attestarono con la loro condotta di vita: “Io sono stato giovane e son anche divenuto vecchio, ma non ho visto il giusto abbandonato, né la sua progenie accattare il pane”. — Sal. 37:25.
32. Di quale fede ebbero bisogno? Chi altro deve averla?
32 Nel caso di Gesù e dei suoi discepoli non si trattava d’incapacità a procurarsi questi utili terreni. Gesù avrebbe potuto averli tutti; egli possedeva capacità superiori a quelle di qualsiasi uomo che abbia mai camminato su questa terra. Ma non in queste cose egli riponeva la sua gioia. La sua fede si fondava sulla comprensione del fatto che quando si mise al servizio del Signore il suo Padre avrebbe provveduto affinché egli avesse abbastanza di che mangiare, trovasse il luogo necessario ove riposare ed avesse a sufficienza di che vestirsi. La stessa fede ebbero i suoi discepoli. Non c’era possibilità d’insuccesso, perché Colui che garantiva loro queste cose era l’Onnipotente Iddio dell’universo. Non si trattava di un caso isolato, né di qualche servizio che durasse solo durante quel tempo particolare. Fu una definita norma che il Signore fissò per se stesso e per i suoi discepoli e ch’essi devono oggi accettare come allora se vogliono arrivare al Regno. Poi, quando mandò i settanta egli diede loro istruzioni simili: “Or dopo queste cose, il Signore designò altri settanta discepoli, e li mandò a due a due dinanzi a sé, in ogni città e luogo dove egli stesso era per andare. E diceva loro: Ben è la messe grande, ma gli operai son pochi; pregate dunque il Signor della messe che spinga degli operai nella sua messe. Andate; ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Non portate né borsa né sacca, né calzari, e non salutate alcuno per via”. (Luca 10:1-4) Egli espose qui lo stesso principio già posto dinanzi ai dodici; e lo stesso principio deve valere oggi per i fedeli segnaci del Signor Gesù Cristo.
33. Perché dobbiam noi “lasciare i morti seppellir i loro morti”?
33 In Luca 9:59, 60 abbiamo un’illustrazione sul modo letterale in cui questa norma trovò applicazione. Un discepolo di Gesù venne a lui e gli disse: “Permettimi prima di andare a seppellir mio padre”. Ma il consiglio di Gesù fu: ‘No, tu vieni e seguimi. Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; questo è affar loro. In questo hanno riposto il loro interesse. Ma tu hai altri interessi e non ti puoi caricare di queste cose. Sei chiamato ad una più alta vocazione, quella di servire Iddio oggi e di aver parte nel suo regno per tutta l’eternità.’
34, 35. Come possiamo pertanto “mettere alla prova” Geova Dio?
34 Se solo possiamo tener presente questi punti di continuo essi saranno d’inestimabile valore per noi. L’intendimento che il nostro Dio provvederà a tutti i nostri bisogni mediante Cristo Gesù nostro Signore, l’intendimento che possiamo affidarci a lui in ogni difficoltà, ci metterà in grado di renderci conto della pienezza della vita cristiana.
35 Per aiutarci ad acquistare questo intendimento Geova c’invita per mezzo del suo profeta: “Mettetemi alla prova in questo, dice l’Eterno degli eserciti; e vedrete s’io non v’apro le cateratte del cielo e non riverso su voi tanta benedizione, che non vi sia più dove riporla”. (Mal. 3:10) Come metteremo noi alla prova Geova se non ci affidiamo alle sue promesse? se non portiamo tutte le nostre decime nella casa del tesoro e non confidiamo in lui? Se facciamo questo il Signore si metterà lui stesso alla prova e ci farà apprezzare con intendimento quanto sian reali le sue promesse e quanto saggi siano i suoi consigli.
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Il modo di acquistare intendimentoLa Torre di Guardia 1950 | 1° ottobre
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Il modo di acquistare intendimento
1, 2. Come acquistò intendimento Gesù? Perciò come dobbiamo acquistarlo noi?
GESÙ acquistò intendimento con lo studio della Parola di Dio. Quando nacque come bambino non li possedeva; dovette studiare la Parola di Geova. Era scritto a proposito dei re: “Quando s’insedierà sul suo trono reale, scriverà per suo uso in un libro, una copia di questa legge secondo l’esemplare dei sacerdoti levitici. E terrà il libro presso di sé, e vi leggerà dentro
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