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L’“Inferno” adoperato come uno spauracchioLa Torre di Guardia 1950 | 1° febbraio
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questa parola: “inferno” 50 volte, “sepolcro” 13 volte e “morte” 2 volte. L’American Catholic Confraternity ha solo pubblicato finora la sua traduzione della Genesi, perciò non sappiamo come si comporterà in quanto alla parola Sceol nel rimanente delle Scritture Ebraiche. Ma possiamo ricorrere alle traduzioni più recenti dei dotti cattolici romani in altre lingue. È molto istruttivo sia per i Cattolici che per i Protestanti e i Giudei confrontare le traduzioni dei riconosciuti dotti cattolici romani del nostro secolo. Nel 1904 apparve in lingua francese la traduzione Crampon dell’intera Bibbia dagli originali ebraico e greco. Questa versione incomincia col far dire a Giacobbe e ai suoi figliuoli “soggiorno dei morti”,a e in dodici casi fino a Giobbe 14:13 compreso la traduzione Crampon rende la parola “soggiorno dei morti”. Ma in tutti gli altri 53 casi ove ricorre la parola, Crampon la rende schèol, per farla corrispondere con l’ebraico. Che cosa concluderà qualsiasi persona intelligente da tutto questo? Correttamente, una sola cosa, e cioè che la parola Sceol significa “soggiorno dei morti” o “sepolcro”, dove non è indicato che vi sia qualsiasi pena o delizia.
9 Nel 1942 fu pubblicata una traduzione in lingua spagnuola di Torres Amat dal cardinale Copello di Buenos Aires, Argentina. In 41 casi questa edizione spagnuola rende Sceol con “inferno”,b 16 volte con “tomba” e le altre 8 volte con “sepoltura, morte o, morire; o, l’abisso”. Ma questa traduzione di Torres Amat ammette nettamente qual’è il significato della parola “inferno” quando dice nel testo di quattro versetti “inferno o sepolcro”c e in un versetto “inferno o morte”.d Da questo qualsiasi persona che voglia servirsi del dono della ragione ricevuto da Dio concluderà che l’inferno non è altro che il sepolcro o lo stato di morte. E ne abbiamo una conferma ancora più recente. Nel 1944 la traduzione spagnuola dell’intera Bibbia di Nácar e Colunga, ecclesiastici cattolici romani, fu pubblicata a Madrid, Spagna. In Isaia 28:18 questa traduzione di Nácar-Colunga mostra che la parola originaria ebraica trasferita alla lettera è “Seol”. In altri tre casi la rende “inferno” ma in altri 49 casi la rende “il sepolcro”; negli altri 12 casi la rende “abisso, soggiorno dei morti, Averno, o seno”. Solo le loro tradizioni religiose potevano impedire a questi traduttori di tradurre la stessa parola ebraica in tutti i 65 casi o “Seol” o “il sepolcro”.
10 Più recentemente ancora, nel 1947, fu pubblicata in Madrid, Spagna, la traduzione spagnuola dell’intera Bibbia dal Gesuita, J. M. Bover e dal dott. F. Cantera. Questa traduzione è più uniforme, poiché trasferisce letteralmente la parola ebraica 63 volte “seol”, e le altre due voltee traduce “infierno”. Dove la parola “seol” ricorre per la prima volta (Gen. 37:35) ha una nota in calce in cui spiega che la parola significa “regione dei morti”.f Ad eccezione di questi due versetti, la detta traduzione spagnuola Bover-Cantera corrisponde all’American Standard Version la quale in tutti i 65 luoghi trasferisce letteralmente Sceol dall’ebraico all’inglese, affinché il lettore possa attribuire un unico significato alla parola.
11 Confrontando tutte le suddette autorità cattoliche romane, Douay, Catholic Confraternity, Crampon, Torres Amat-Copello, Nácar-Colunga e Bover-Cantera, si ha la prova più evidente e che dovrebbe convincere chiunque che “inferno” com’è tradotto dalla parola ebraica Sceol, significa il comune sepolcro del genere umano. Questo spiega perchè troviamo molti casig nei quali una o più traduzioni adoperano “Sceol” mentre altre scrivono “inferno”, “sepolcro”, “morte” o “soggiorno dei morti”. Ma quando gli ecclesiastici cattolici romani ubbidiscono a un ordine del papa e predicano sull’“inferno” segnalano essi dei fatti come questi alla popolazione cattolica? No! ma essi continueranno ad usare dei termini non veritieri in quanto all’“inferno” come uno spauracchio per fare dei “buoni Cattolici” o un più gran numero di Cattolici.
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L’inferno vuotatoLa Torre di Guardia 1950 | 1° febbraio
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L’inferno vuotato
1. Che cosa compresero rettamente che fosse lo Sceol gli scrittori ebrei della Bibbia?
GLI Ebrei che adoperano la parola Sceol scrivendo la Bibbia sapevano benissimo cosa intendevano dire. Il loro modo di esprimersi rivela che non attribuivano alcuna idea di pene o di delizie al luogo del quale parlavano. In realtà escludevamo da quel luogo ogni sensazione e ogni attività. Essi lo associarono sempre alla morte e i morti, non alla vita e i viventi. Il preciso significato della parola nella lingua ebraica originale mostra che Sceol significa luogo di sepoltura, ossia la condizione di morte del genere umano. Sceol significa letteralmente “luogo di riposo” o “luogo vuoto”. Entrambi questi significati descrivono bene la tomba, perchè questa è generalmente un luogo scavato nel suolo per ricevere il cadavere, e Giobbe 3:17 dice: “Là cessano gli empi di tormentare gli altri. Là riposano gli stanchi”.
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