Lunedì 22 febbraio
Loro sono miei compagni d’opera per il Regno di Dio, e per me sono stati fonte di grande conforto (Col. 4:11)
L’apostolo Paolo si trovò diverse volte in pericolo di vita (2 Cor. 11:23-28). Dovette anche sopportare “una spina nella carne”, forse un problema di salute (2 Cor. 12:7). E dovette affrontare un grande dispiacere quando Dema, un tempo suo compagno d’opera, lo abbandonò perché ‘aveva amato il sistema di cose’ (2 Tim. 4:10). Paolo era un cristiano unto coraggioso che aiutava gli altri con altruismo, ma a volte anche lui ebbe dei momenti di scoraggiamento (Rom. 9:1, 2). In che modo ricevette il conforto e l’aiuto di cui aveva bisogno? Sicuramente Geova usò il suo spirito santo per rafforzarlo (2 Cor. 4:7; Filip. 4:13). Inoltre lo confortò attraverso i fratelli. Parlando di alcuni suoi compagni d’opera, Paolo disse che furono “fonte di grande conforto” (Col. 4:11). Tra coloro che menzionò per nome ci sono Aristarco, Tichico e Marco. Questi fratelli rafforzarono Paolo e lo aiutarono così a perseverare. w20.01 2:2-3
Martedì 23 febbraio
Egli ha illuminato gli occhi del vostro cuore (Efes. 1:18)
Gesù indicò che è impossibile spiegare esattamente a chi non è unto come ci si sente a essere ‘nati di nuovo’, o ‘nati dallo spirito’ (Giov. 3:3-8). Come cambia il modo di pensare di coloro che vengono unti? Prima di ricevere l’unzione, questi fratelli nutrivano la speranza di vivere per sempre sulla terra. Attendevano con impazienza il tempo in cui Geova eliminerà la malvagità e trasformerà la terra in un paradiso. Probabilmente immaginavano come sarebbe stato accogliere i familiari e gli amici risorti. Ma dopo aver ricevuto l’unzione hanno iniziato a pensare in modo diverso. Perché? Non perché la speranza terrena non li soddisfacesse più. Non hanno cambiato idea a causa di stress o di problemi emotivi. Non hanno iniziato all’improvviso a pensare che la vita eterna sulla terra sarebbe stata noiosa. Al contrario, Geova ha usato il suo spirito santo per cambiare il loro modo di pensare e la loro speranza. w20.01 4:9-11
Mercoledì 24 febbraio
Ognuno sia sottomesso alle autorità superiori (Rom. 13:1)
Al tempo della Legge mosaica gli uomini nominati non si occupavano solo di questioni spirituali, ma anche di cause civili e penali. La “legge del Cristo”, però, prevede che gli anziani si occupino delle implicazioni spirituali delle trasgressioni (Gal. 6:2). Loro riconoscono che sono le autorità di questo sistema ad aver ricevuto da Dio la responsabilità di trattare le cause civili e penali, incluso il diritto di imporre pene come multe o detenzioni (Rom. 13:2-4). Quando nella congregazione viene commesso un peccato grave, gli anziani si fanno guidare dalle Scritture per valutare la questione e prendere decisioni. Tengono presente che alla base della legge del Cristo c’è l’amore; ed è proprio l’amore che li spingerà a chiedersi: “Cosa è necessario fare per dare aiuto a chi nella congregazione è stato vittima della trasgressione?” Riguardo al trasgressore gli anziani, sempre motivati dall’amore, si chiederanno: “È pentito? Come possiamo aiutarlo a riprendersi spiritualmente?” w19.05 18:23-24