MATTEO
Approfondimenti al capitolo 20
assumere operai Alcuni operai venivano assunti per l’intero periodo della raccolta, altri venivano assunti a giornata in base al bisogno.
denaro Moneta d’argento romana, più o meno del peso di 3,85 g, che su una faccia recava l’effigie di Cesare. Come indica il versetto, ai giorni di Gesù i braccianti ricevevano solitamente un denaro per una giornata lavorativa di 12 ore. (Vedi Glossario e App. B14.)
verso la 3a ora Cioè circa le 9 del mattino. Nel I secolo gli ebrei dividevano la giornata in 12 ore, iniziando dall’alba, verso le 6 (Gv 11:9). Quindi la 3ª ora corrispondeva all’incirca alle 9 del mattino, la 6ª all’incirca a mezzogiorno e la 9ª all’incirca alle 3 del pomeriggio. Dal momento che la gente non aveva orologi precisi, le indicazioni temporali di solito erano approssimative (Gv 1:39; 4:6; 19:14; At 10:3, 9).
verso la 6a ora Cioè mezzogiorno circa. (Vedi approfondimento a Mt 20:3.)
la 9a ora Cioè circa le 3 del pomeriggio. (Vedi approfondimento a Mt 20:3.)
verso l’11a ora Cioè circa le 5 del pomeriggio. (Vedi approfondimento a Mt 20:3.)
il tuo occhio è invidioso Il termine greco qui reso “invidioso” significa letteralmente “malvagio”, “cattivo”. (Vedi approfondimento a Mt 6:23.) In questo versetto il termine “occhio” è usato in senso metaforico e indica le intenzioni, l’inclinazione o i sentimenti di una persona. (Confronta l’espressione “occhio invidioso” in Mr 7:22.)
buono O “generoso”. In questo contesto la bontà è direttamente collegata a un gesto di generosità.
Mentre saliva Alcuni manoscritti qui trasmettono l’idea che Gesù si stesse accingendo a salire, ma la lezione che è stata adottata nel testo è più attestata nei manoscritti disponibili.
saliva a Gerusalemme La città si trovava a circa 750 m sul livello del mare; per questo in diversi casi nelle Scritture si parla di persone che salivano a Gerusalemme per adorare Dio (Mr 10:32; Gv 2:13; At 11:2). Gesù e i suoi discepoli stavano salendo dalla valle del Giordano (vedi approfondimento a Mt 19:1), il cui punto più basso è a circa 400 m sotto il livello del mare. Per raggiungere Gerusalemme dovevano camminare in salita superando un dislivello di circa 1.000 m.
Figlio dell’uomo Vedi approfondimento a Mt 8:20.
messo al palo Questa è la prima delle oltre 40 occorrenze del verbo greco stauròo nelle Scritture Greche Cristiane. Il verbo è affine al sostantivo stauròs, reso “palo di tortura”. (Vedi approfondimenti a Mt 10:38; 16:24; 27:32 e Glossario, “palo”; “palo di tortura”.) Il verbo stauròo è usato nella Settanta in Est 7:9, dove è riportato l’ordine di appendere Aman a un palo alto oltre 20 m. Nel greco classico significava “piantare pali”, “proteggere con palizzate”.
la madre dei figli di Zebedeo Si tratta della madre degli apostoli Giacomo e Giovanni. Secondo il racconto di Marco, sono Giacomo e Giovanni ad avvicinarsi a Gesù (Mr 10:35). Evidentemente quindi ci sono loro dietro la richiesta, ma lasciano che a farla sia la loro madre, Salome, forse zia di Gesù (Mt 27:55, 56; Mr 15:40, 41; Gv 19:25).
gli rese omaggio O “gli si inchinò”, “si prostrò a lui”, “si inginocchiò rispettosamente davanti a lui”. (Vedi approfondimenti a Mt 8:2; 18:26.)
uno alla tua destra e uno alla tua sinistra Vedi approfondimento a Mr 10:37.
Non sapete quello che state chiedendo Il contesto e il fatto che le voci verbali siano al plurale indicano che ora Gesù si rivolge non alla donna ma ai suoi due figli (Mr 10:35-38).
bere il calice Nella Bibbia la parola “calice” spesso è usata metaforicamente per indicare la volontà di Dio per una persona, ovvero la porzione o la parte da lui riservata a quella persona (Sl 11:6; 16:5; 23:5). Qui “bere il calice” vuol dire sottomettersi alla volontà di Dio. Nel caso di Gesù “il calice” incluse sia le sofferenze e la morte a seguito della falsa accusa di bestemmia sia la sua risurrezione alla vita immortale in cielo.
le dominano Vedi approfondimento a Mr 10:42.
servitore O “ministro”. La Bibbia usa spesso il termine greco diàkonos in riferimento a qualcuno che non si risparmia nel servire umilmente gli altri. Questo termine è usato per descrivere Cristo (Ro 15:8), i ministri o servitori cristiani (1Co 3:5-7; Col 1:23), i servitori di ministero (Flp 1:1; 1Tm 3:8), oppure i domestici (Gv 2:5, 9) e i funzionari governativi (Ro 13:4).
non per essere servito, ma per servire Vedi approfondimento a Mt 20:26.
vita Qui “vita” traduce il termine greco psychè, tradizionalmente reso “anima”. (Vedi Glossario, “anima”.)
riscatto Qui compare il termine greco lỳtron, che deriva da lỳo (“sciogliere”, “liberare”) e che nel greco non biblico era usato in riferimento al prezzo pagato per liberare uno schiavo o una persona vincolata da un debito oppure per riscattare prigionieri di guerra. Compare due volte nelle Scritture Greche Cristiane, qui e in Mr 10:45. Il termine affine antìlytron compare in 1Tm 2:6 ed è reso “riscatto corrispondente”. Altri termini affini sono lytròomai, reso “liberare”, “riscattare” (Tit 2:14; 1Pt 1:18; anche ntt.), e apolỳtrosis, spesso reso “liberazione per riscatto” (Ro 3:24; 8:23; Ef 1:7; Col 1:14; Eb 9:15, nt.; 11:35, nt.). (Vedi Glossario.)
Gerico La prima delle città cananee a O del Giordano a essere conquistata dagli israeliti (Nu 22:1; Gsè 6:1, 24, 25). Al tempo di Gesù era stata costruita una nuova città circa 2 km a S della città vecchia. Questo potrebbe spiegare perché in Lu 18:35 si legge che lo stesso avvenimento si verificò mentre Gesù “si avvicinava a Gerico”. Forse Gesù compì il miracolo mentre lui e gli altri uscivano dalla città ebraica e si avvicinavano alla città romana, o viceversa. (Vedi App. B4 e B10.)
due ciechi Marco e Luca menzionano un solo cieco perché evidentemente si concentrano su Bartimeo, chiamato per nome nel Vangelo di Marco (Mr 10:46; Lu 18:35). Matteo è più specifico nell’indicare il numero dei ciechi guariti.
Figlio di Davide Chiamando Gesù “Figlio di Davide”, i due ciechi lo riconoscono apertamente come il Messia. (Vedi approfondimenti a Mt 1:1, 6; 15:25.)
compassione O “pietà”. (Vedi approfondimento a Mt 9:36.)