Molle, metallo in azione
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Canada
SUPPONETE di guidare la vostra auto in mezzo all’intenso traffico e poi, quando staccate il piede dall’acceleratore, non succede nulla! Il pedale resta pigiato e la macchina prosegue a forte velocità. Agendo con prontezza ed esercitando una pressione extra sui freni potreste fermare in tempo la macchina. Ma una tale situazione di emergenza si verifica di rado. Perché? Grazie a una piccola e sicura molla che riporta il pedale dell’acceleratore in posizione neutra quando smettete di premerlo.
Conducendo vita attiva in una società altamente meccanizzata, abbiamo finito per prendere le molle per scontate. Tuttavia le molle svolgono un ruolo essenziale nelle cose che usiamo tutti i giorni, dalle auto agli aerei, dalle macchine da scrivere ai computer, dagli orologi alle lavatrici, dalle trappole per topi ai materassi. Se l’oggetto funziona meccanicamente, c’è la probabilità che abbia una o più molle che svolgono qualche importante ruolo nel suo funzionamento.
Origine delle molle
Sebbene negli organismi viventi del creato si osservi qualcosa di simile all’azione della molla, particolarmente nell’erba, nelle piante e negli alberi, per quanto concerne le molle fabbricate dall’uomo è possibile che fossero impiegate sin dai tempi più antichi, quando gli uomini cominciarono a forgiare il rame e il ferro. (Gen. 4:22) In tutta l’Europa e l’Asia si sono trovate molle metalliche risalenti ai primi tempi della storia (non, naturalmente, ai giorni antidiluviani). Di solito si tratta di fermagli a molla, di rame o di ottone, foggiati col martello da abili artigiani. Sembra che anticamente questa gente impiegasse anche una specie di fermaglio per trattenere gli abiti in modo molto simile a come si potrebbe usare oggi una spilla da balia.
Uno dei primi impieghi che l’uomo fece dell’energia prodotta dalla molla fu nelle armi: l’arco. A ciò fece seguito l’introduzione di grandi catapulte impiegate per lanciare pietre o altri proiettili contro il nemico. Erano macchine enormi. Liberando all’improvviso la tensione esercitata su travi di legno o corde di varie fibre o materiali attorcigliati, venivano scagliati grossi proiettili con tremenda forza, infliggendo gravi danni alle fortificazioni nemiche. Lo storico ebreo Giuseppe Flavio descrive la potenza delle catapulte romane usate nell’assedio di Gerusalemme. Egli dice che potevano lanciare pietre del peso di un talento alla distanza di quasi mezzo chilometro. (Il talento greco usato ai tempi di Roma equivaleva a quasi 28 chili).
Anche la Bibbia ci dice che per la difesa di Gerusalemme il re Uzzia (829-777 a.E.V.) fece progettare dai suoi ingegneri macchine da guerra capaci di lanciare frecce e grosse pietre dalle torri della città. Non è detto che cosa azionasse queste macchine, sebbene sfruttassero probabilmente l’azione di qualche sorta di molla (certe catapulte utilizzavano i contrappesi). — 2 Cron. 26:15.
Ulteriori perfezionamenti nell’uso della molla si ebbero con l’invenzione della balestra, che permetteva di accumulare o immagazzinare l’energia prodotta dalla molla finché non veniva liberata con un dispositivo a scatto, un’arma davvero devastatrice!
Le molle degli orologi
Il desiderio dell’uomo di sapere che ora è ha svolto un ruolo importante nella produzione delle molle che esistono oggi. Sebbene l’evidenza storica vari, si crede che gli orologi meccanici facessero la loro prima comparsa poco dopo l’anno 1000 E.V. e andassero a pesi, non a molla. Questi orologi si trovavano di solito nei campanili delle abbazie e delle chiese.
Tuttavia, già al principio del quattordicesimo secolo, gli orologiai cominciarono a usare molle per far andare gli orologi. Questi primi artigiani continuarono a migliorare la qualità e il disegno delle molle, per cui nel diciottesimo secolo già negli orologi si usava in genere la molla a spirale piana. Dato che la precisione dei loro orologi dipendeva tanto dalla qualità della molla che usavano, questi primi orologiai divennero spesso fabbricanti di molle. Il loro costante desiderio d’avere una molla migliore li spinse a sperimentare diversi metodi per fare l’acciaio. Infine, si ottennero leghe d’acciaio da cui si ricavavano molle migliori e orologi più precisi.
Materiali usati nelle molle
Oggi si calcola che il fabbricante di molle abbia a disposizione più di 50 diverse composizioni di materiali e leghe. Il filo teso che si può utilizzare per produrre molle del tipo di quelle dei materassi è commercialmente poco costoso e l’ideale per questa applicazione. Tuttavia, non si sceglierebbe lo stesso materiale per fabbricare la molla di una valvola per il motore di un’auto, dove calore, grandi sollecitazioni e sforzi distruggerebbero subito una molla comune. In questo caso, il fabbricante di molle sceglierebbe probabilmente una lega temprata a olio che resisterebbe in tale difficile applicazione. Alcune molle resistono alla temperatura di quasi 600 gradi centigradi. I moderni aerei e veicoli spaziali richiedono molle di leghe che possano sopportare estremi sbalzi di temperatura.
L’introduzione dei motori elettrici e dei numerosi apparecchi elettrici moderni che abbiamo nelle nostre case richiese molle che servissero anche da conduttori elettrici. I più comuni materiali usati per queste molle sono fili di bronzo e ottone. Questi fili a base di rame hanno in genere una resilienza minore della maggior parte degli altri materiali. Queste molle non sono così robuste come quelle di filo d’acciaio. Ma essendo buoni conduttori elettrici, sono frequentemente impiegate negli interruttori o per fare pressione sulle spazzole dei motori.
Le molle eserciteranno senz’altro un ruolo importante negli oggetti meccanici che l’uomo costruirà in futuro. Nel frattempo, la prossima volta che appoggiate il piede sull’acceleratore dell’auto, siate grati della piccola molla che fa tornare a posto il pedale e vi permette di giungere sani e salvi a destinazione.